Dieci anni dopo Annemiek van Vleuten torna a vincere il Giro delle Fiandre!
A distanza di dieci anni Annemiek van Vleuten torna sul gradino più alto del podio del Giro delle Fiandre: la straordinaria campionessa della Movistar è riuscita infatti ad imporsi oggi sul traguardo di Oudenaarde grazie ad uno splendido assolo iniziato sul muro del Paterberg a poco più di 13 chilometri dall'arrivo.
Proprio quel Fiandre del 2011 era stato per l'allora 28enne Van Vleuten il primo grande successo della carriera: solo nel 2007 aveva iniziato a gareggiare in bicicletta e le prime vittorie internazionali sono arrivate nel 2010, ma è stato proprio il mitico Ronde van Vlaanderen a lanciarla verso una nuova dimensione in un'annata che la vedrà poi conquistare anche la classifica individuale della Coppa del Mondo. Certo, quell'Annemiek van Vleuten era ben diversa da quella che conosciamo oggi, ma era già un'atleta capace di grandi cose: negli anni successivi il Fiandre l'ha sempre vista protagonista, ma nonostante ben sette piazzamenti tra le prime 10, la vittoria era sempre sfuggita.
La gara odierna si è disputata su un percorso di 152.4 chilometri con partenza e arrivo a Oudenaarde con un totale di 13 muri da scalare, con l'Oude Kwaremont ed il Paterberg tenuti solo come gran finale, senza altri passaggi in precedenza. Nel complesso la corsa è stata abbastanza bloccata senza grandi attacchi da lontano, ma con tanta selezione da dietro per un'andatura sempre molto elevata: i primi tentativi di fuga, con dentro anche maglie di Alé BTC Ljubljana e Aromitalia Vaiano, hanno avuto tutti vita breve e possiamo dire che la corsa versa è iniziata sul Kanarieberg a 45 chilometri dall'arrivo.
Sul nono muro di giornata è stata proprio la campionessa europea Annemiek van Vleuten ad accelerare, ma tutte le favorite hanno risposto presente e la prima parte del gruppo s'è ricompattata. Ai meno 42 chilometri allora è stata la campionessa francese Audrey Cordon a muoversi da solo per provare ad approfittare di un attimo di rilassamento: la portacolori della Trek-Segafredo ha preso fino a 45" di vantaggio sulle inseguitrici, ma si è dovuta arrendere ai meno 19 chilometri proprio ai piedi del penultimo muro della gara, il sempre temibile Oude Kwaremont.
A questo punto è stata la campionessa del mondo Anna van der Breggen (SD Worx) ad attuare un gran forcing che ha selezionato il gruppetto di otto atlete che poi si è giocato la corsa: oltre all'iridata in carica c'erano anche Elisa Longo Borghini (Trek), Annemiek van Vleuten (Movistar), Cecilie Ludwig e Marta Cavalli (FDJ), Grace Brown (BikeExchange), Lisa Brennauer (Ceratizit) e Demi Vollering (SD Worx). Sfortunatissima la belga Lotte Kopecky (Liv) che è stata appiedata da una foratura proprio ai piedi dell'Oude Kwaremont ed è ripartita solo dopo aver preso la bicicletta della compagna Soraya Paladin, ma ormai era troppo tardi.
Il Paterberg ha fatto quindi da giudice finale, e stavolta l'attacco di Annemiek van Vleuten non è stato certo dimostrativo: la 38enne neerlandese si è messa davanti fin dall'inizio e di ritmo ha schiantato tutte le rivali riuscendo addirittura a scollinare con 7" di vantaggio sulle inseguitrici guidate dal tricolore di Elisa Longo Borghini. La corsa di fatto è finita lì perché nonostante il sette contro una, Van Vleuten non ha accusato il minimo cedimento e ha sempre tenuto quei 10-15 secondi di vantaggio: dopo aver conquistato il traguardo di Meerbeke dieci anni fa, oggi Annemiek ha potuto esultare anche a Oudenaarde.
La volata per la seconda posizione ha premiato Lisa Brennauer, con l'australiana Grace Brown a completare il podio in terza posizione. Ancora molto brava Elisa Longo Borghini che addirittura si è lanciata nello sprint lottando per il piazzamento e conquistando un'ottima quarta posizione. Molto brava anche Marta Cavalli che ha chiuso sesta, dietro a Demi Vollering ma davanti a Cecilie Ludwig e Anna van der Breggen che proprio non ha fatto la volata per il piazzamento. Ma a premiazioni concluse c'è stato anche un piccolo giallo riguardante proprio la vincitrice Annemiek van Vleuten "pizzicata" dalla telecamere a buttare a terra una borraccia a circa 43 chilometri dall'arrivo: ma a differenza di quanto accaduto con Michael Schar e la nostra Letizia Borghesi, per lei non c'è stata la squalifica, una decisione che rende ancora più incomprensibile l'applicazione di questa nuova regola.