Il peloton negli ultimi chilometri della ventesima tappa della Vuelta a España 2024 © Red Bull - BORA - hansgrohe/SprintCycling via X
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Dopo tappa alla Vuelta: anticipare, provarci (poco) e ritrovarsi

Le parole dei protagonisti dopo la ventesima tappa della Vuelta a España 2024

07.09.2024 19:27

Ultima tappa in linea per la Vuelta a España 2024 prima della cronometro di domani a Madrid: i bilanci dei corridori nelle interviste del dopo tappa.

 

Eddie Dunbar: “Avevo sempre immaginato di vincere in salita”

"Questa vittoria ha un sapore decisamente più dolce. Ho detto ad alcune persone dopo la vittoria della settimana scorsa che non era quella la maniera nella quale mi aspettavo di vincere una tappa in un grande giro. Avevo sempre immaginato di vincere in cima a una salita, che fosse da una fuga o dal gruppo dei migliori. Oggi mi sono sentito bene, nella seconda parte della tappa mi sono fatto forza e mi sono gestito molto bene. Conoscevo questa salita perché qualche anno fa l'abbiamo fatta, alla Vuelta a Burgos del 2020. Sapevo che l'inizio sarebbe stato molto ripido e poi si sarebbe spianato. È un po' diversa da come è mostrata nel profilo. Ho solo tenuto il ritmo nella parte più dura e poi ho corso le parti più piatte in modo conservativo, in modo da avere ancora qualcosa nel serbatoio.

All'inizio, quando Sivakov è partito sulla penultima salita e nessuno gli è andato dietro ho pensato se contrattaccare. Sapevo che la BORA avrebbe inseguito, quindi non c'era alcun motivo di sprecare una cartuccia su una salita come quella quando c'era ancora il Picon Blanco da fare. Sono a 12 minuti in classifica generale, sapevo che avrei avuto un po' di libertà, e penso che me ne abbiano data. Sono felicissimo di com'è andata oggi, i ragazzi hanno fatto un lavoro eccezionale a tenermi fuori dai guai, mi hanno supportato in tutto. Siamo rimasti solo in cinque, ma abbiamo corso in maniera superba.

Non definirei questa Vuelta una ripartenza per la mia carriera. Ci sono alti e bassi, è tutto parte di un processo. Ce ne saranno altri, la vita è così: l'ho imparato nel corso della mia carriera. La cosa importante è godersi momenti come questo: ne ho vissuti due nelle ultime settimane, non vedo l'ora di condividere questa gioia con la mia famiglia e i miei amici".

 

Pavel Sivakov: “Ho provato ad anticipare, nel finale ero solo con tanti”

"Dovevo provare da lontano, perché sono uno degli scalatori più pesanti qui e sapevo che non avrei avrei avuto alcun vantaggio sulle rampe più dure, quindi ho provato ad anticipare sulla salita più lunga. Credevo davvero di avere un buon vantaggio all'inizio, ma era una salita veramente dura e nella seconda parte sono scoppiato abbastanza prevedibilmente, perché ho dovuto dar fondo a molte energie in pianura. Ma va così, continuerò a combattere, perché prima o poi il lavoro duro pagherà. Ovviamente sono un po' deluso, ma è il ciclismo e continuerò a provare.

Penso che nessuno abbia voluto prendersi dei rischi oggi. Se rimani a ruota in pianura non sprechi nessuna energia, vai avanti senza sforzo. Nel finale ero solo in pianura, mentre gli altri hanno risparmiato tanto e hanno aspettato tutti l'ultima salita. I BORA e i Quick-Step erano in superiorità numerica quindi che hanno potuto aiutare a tenere il vantaggio sotto controllo quindi sì, questa è stata la ragione per la quale non ce l'ho fatta, probabilmente". 

 

Ben O'Connor: “Oggi sono stato più intelligente che nei giorni scorsi”

"Sono molto fiero di quello che ho fatto. Grazie a tutti i ragazzi, in questi ultimi venti giorni si sono sono sempre fatti avanti quando è stato necessario. Sono molto felice, ma penso di dover fare anche una buona cronometro domani.

Oggi sono stato più intelligente che nei giorni scorsi. La forza era sempre lì, ma forse sono caduto nella trappola della Maglia Rossa. È  stato bello riuscire oggi, siamo stati perfetti.

Per domani sono fiducioso, ma è il ciclismo: dovrò riposare per cercare di essere al meglio domani. Sono felice".

 

Richard Carapaz: “Essere di nuovo con i migliori è fantastico”

"Sono molto emozionato, perché essere di nuovo qui con i migliori è grande passo per me, soprattutto ritrovarmi dopo aver sofferto un paio d'anni nei quali non ho potuto lottare per la classifica generale. E farlo quest'anno alla Vuelta è stato molto speciale per me. La verità è che sento di dover fare ancora tanto lavoro, di avere tanto per cui lottare e molti sogni ancora da realizzare. Sono felice come un bambino, non sento di aver fallito, ma di dover continuare a lavorare. Domani è una giornata importante, ovviamente, ma penso già ai prossimi anni.

È  stata una corsa dura oggi, la Quick-Step ha fatto un ritmo durissimo. Nel finale tutti volevano fare qualcosa, ma le forze erano limitate, eravamo tutti esausti. Non ho provato a inserirmi nella battaglia, non mi dispiaceva fare il ritmo, seguendo il mio sforzo. Enric mi chiedeva molto più di quanto potessi fare, nel finale. 

Quando James Shaw sulla penultima salita volevamo mettere un po' di pressione e prendere la discesa in prima posizione, ma alla fine tutte le squadre avevano la stessa intenzione, quindi..."

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