Il podio del Campionato del Mondo di Ciclismo su Strada Uomini U23 2024 © UCI via X
Ciclismo Giovanile

Alec Segaert: "Ho corso bene, ma alla fine è tutto relativo"

Le parole dei protagonisti del Campionato Mondiale di Ciclismo su Strada Uomini U23

27.09.2024 18:18

Niklas Behrens (Germania) si è laureato oggi Campione del Mondo Under 23: il giovane talento tedesco si è imposto in una volata a due contro lo slovacco Martin Svrček. Terza posizione per Alec Segaert (Belgio). 

Prima della cerimonia delle premiazioni è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo di Muriel Furrer. La cerimonia si è svolta senza musica né inno nazionale e le bandiere sono rimaste a mezz'asta. Gli atleti in gara sono stati informati solo alla sua conclusione della tragedia avvenuta, ragion per cui molti di loro non si sono sottoposti alle consuete interviste del dopo gara.

Muriel Furrer aveva 18 anni ©UCI
Muriel Furrer aveva 18 anni ©UCI

 

Niklas Behrens: “Arrivare solo sarebbe stato ancora meglio, ma sono felice anche così”

"È stata dura quando Jan Christen ha attaccato. Ma era prevedibile che saremmo rimasti in pochi nelle retrovie. Io stavo solo andando a tutta. È stata una bella sensazione quando ho capito che avrei sprintato contro degli scalatori. Arrivare da solo sarebbe stato ancora più fantastico, ovviamente, ma è stato bello anche così. Sapevo che lo slovacco Svrček poteva sprintare, ma sentivo anche che sarei stato più forte. Questo è quello per cui mi sono allenato, è fantastico indossare la maglia dei Campione del Mondo".

 

Alec Segaert: “Ho corso aggressivamente”

"Ho fatto davvero una bella gara. Tatticamente me la sono giocata bene e come squadra abbiamo corso in modo fantastico. Nel finale eravamo tanti. Il ritmo in salita era molto veloce all'inizio, ma mi sono accorto che ogni attacco diventava meno esplosivo man mano che la gara andava avanti. Ho tenuto qualcosa parte per il finale e alla fine è andata bene. Sono riuscito a usare la mia esperienza e il mio istinto in corsa per partire al momento giusto e vincere il bronzo. È stata una bella ricompensa per me, ma è tutto relativo. Dopo il traguardo ero felice: da una gara quasi persa, sono riuscito a vincere un'altra medaglia. Ma quando si apprende della morte di qualcuno, vengono fuori altre emozioni. L'ho vissuto solo un anno fa [quando il compagno di squadra di Segaert, Tijl De Decker è deceduto dopo essere stato investito in allenamento]. All'improvviso questo terzo posto è molto relativo.

È difficile dire qualcosa sulla gara. Non so in che punto posso aver perso la possibilità di vincere. Forse mi sono preso la responsabilità di chiudere un po' troppo presto in modo che il distacco da Jan Christen non diventasse troppo grande. Sono venuto allo scoperto e gli altri hanno capito che ero in giornata".

 

Jarno Widar: “Il freddo mi ha messo KO”

È difficile dire come sia andata dal mio punto di vista. I corridori svizzeri hanno attaccato nella parte dura della salita, penso un giro troppo presto. Quindi sì, sapevo che attaccando nel giro successivo sarei potuto tornare su Christen. Ho fatto un errore, poi Behrens e Svrček hanno attaccato e… non so che dire, ero abbastanza KO in quel momento, anche per colpa del freddo”.

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