Shirin on you crazy diamond
Van Anrooij trionfa sul nuovo percorso di Beekse Bergen grazie ad un attacco nell'ultimo giro. Per lei è la prima vittoria in carriera in CDM, battute Van Empel, Pieterse e due brillanti Alvarado e Vos
Dopo Maasmechelen la Coppa del Mondo si arricchisce di un'altra tappa inedita in quel di Beekse Bergen, zona di parco divertimenti e di zoo safari. Il percorso disegnato dall'ex iridato Richard Groenendaal è molto scorrevole nonostante la presenza di svariati tratti sulla sabbia, tutti piuttosto semplici tranne un doppio rettilineo molto impegnativo nel finale del circuito. Il segmento centrale del tracciato è invece molto tecnico e ricco di curve infide e complicate che potrebbero sparigliare le carte e creare una discreta selezione.
Parterre come sempre di gran prestigio, a partire dalle tre fenomenali neerlandesi Fem van Empel, Puck Pieterse e Shirin van Anrooij, tutte potenziali vincitrici su un tracciato di questo tipo. Da prendere in considerazione per la vittoria parziale anche Kata Blanka Vas, Denise Betsema e una Ceylin Del Carmen Alvarado in grande spolvero. Al via, completando la strepitosa startlist, pure la campionessa del mondo Marianne Vos, che può farsi valere più qui rispetto a Namur e la rientrante Lucinda Brand, la quale potrebbe trovarsi però in difficoltà a causa delle continue curve nel bosco che metteranno continuamente sotto pressione il suo polso fratturato a Tabor.
Partenza a razzo da parte di Van Empel che allunga il gruppo nella zona tecnica, prendendo anche qualche metro di margine su Inge van der Heijden dopo le curve più difficili; Pieterse e Alvarado sono reattive e superano la portacolori della 777 riportandosi a ruota della leader di CDM. Molto bene lo start anche di Vas, Vos e Brand, discretamente brava Van Anrooij mentre paga tanti secondi Betsema, che viene rallentata nei segmenti tecnici da atlete meno abili di lei dal punto di vista della guida. Terzetto al comando alla fine del primo giro: Ceylin, Fem e Puck guidano con circa 3" di margine su Kata e Marianne, mentre a 10" arranca Lucinda superata dalla compagna Shirin. Denise è già oltre i 15" di ritardo e transita solamente in undicesima posizione.
Nella seconda tornata le prime sei si riavvicinano piano piano, con Vas e Vos che raggiungono il trio di testa e vengono a loro volta riprese da Van Anrooij, la quale lascia indietro una Brand piuttosto in difficoltà su un percorso che non esalta di certo le caratteristiche dell'ex campionessa del mondo, ancor più sfavorita dal recente infortunio. Quando sembra essersi ricomposto un sestetto in testa alla corsa, Pieterse attacca sulla sabbia e si porta dietro soltanto Van Empel e Alvarado.
Il copione sembra destinato a ripetersi nel terzo round, ma l'attacco di Puck nel tratto tecnico spezza l'equilibrio che si era creato. Favorita da un piccolo errore commesso da Ceylin, la campionessa europeo e mondiale U23 guadagna metri su Fem e crea un buon buco, obbligando la coetanea a mettersi immediatamente a testa bassa all'inseguimento e respingendo così il tentativo di rientro guidato da Van Anrooij. Fem continua a tenere l'avversaria a vista durante il quarto giro, marcata stretta da Alvarado, la quale può trarre giovamento dall'attacco della compagna di squadra. La caraibica incappa però in una brutta caduta in una curva a U, lasciando campo libero a Van Empel, che decide di forzare il ritmo e andare a riprendere Pieterse.
Puck e Fem transitano con 8" su Van Anrooij, 15" su Alvarado (presa e superata da Shirin dopo la scivolata) e Vos e 25" su una Vas affaticata che paga la generosità della prima metà di gara e un percorso non molto adatto alle sue caratteristiche. Approfittando del momento di studio e recupero tra le prime due, Van Anrooij si riporta davanti e anche Alvarado e Vos recuperano molto terreno, iniziando il tratto in asfalto con circa 5" di ritardo dalle tre giovanissime. Shirin sferra l'attacco a sorpresa proprio al suono della campana cogliendo di sorpresa Puck e Fem, che non reagiscono subito ma continuano a guardarsi. Ceylin e Marianne sono poco più staccate. Ad un giro dalla fine tutto è ancora aperto.
Il peso dell'inseguimento è sulle spalle di Van Empel, la più veloce del lotto e oggi capace anche di affrontare le tavole in bici come Pieterse. Fem, solitamente perfetta tatticamente, questa volta commette un grosso errore lasciando prendere quei 3-4" a Van Anrooij, perché pur andando a tutta per l'interezza dell'ultima tornata fatica a rimontare. Shirin è infatti superiore tecnicamente e guadagna qualcosina in ogni curva e nonostante abbia dovuto spingere a tutta sin dall'inizio continua a mantenere una certa brillantezza nei rettilinei più veloci, dove comunque Van Empel riesce a rosicchiare qualcosa. Pieterse non molla la ruota di Fem, invece Alvarado, pur staccando Vos, non è in grado di ricucire il piccolo gap che la divideva dalla coppia inseguitrice. La sabbia permette alla battistrada di guadagnare ancora un paio di secondi, decisivi per mettere in cassaforte il successo. Giunta sull'asfalto rilancia con tutte le energie rimaste in corpo tentando di resistere come meglio riesce al ritorno della velocissima Van Empel, ancora in grado di sprintare dopo una gara dispendiosissima.
Per Van Anrooij la vittoria odierna non è soltanto la prima in Coppa del Mondo, ma addirittura la prima tra tutte e tre le challenge e per questo il suo più importante successo della carriera. Alle sue spalle Fem vince lo sprint per la seconda piazza battendo Pieterse, entrambe staccate di appena 1" dalla vincitrice. Alvarado chiude quarta a 25" con il rimpianto di che gara sarebbe stata per le senza caduta, ma può ugualmente dirsi fiduciosa visto che ormai è una campionessa ritrovata. Vos è quinta a 30" e anche per l'iridata questa è la miglior gara stagionale, il che fa presupporre che sia in crescita di condizione e che possa arrivare agli appuntamenti cruciali dell'anno con la gamba della scorsa stagione. Vas conclude sesta a 46", mentre una discreta Brand è settima a 47" dopo una corsa in cui è cresciuta con il passare dei minuti. Nelle dieci un'ottima Marie Schreiber a 1'06", Aniek van Alphen a 1'09" e una deludente e sfortunata Betsema a 1'17". Francesca Baroni termina trentesima a 4'15".