Cofidis sempre attiva sul mercato: accordo con Aranburu. Stannard riparte dalla Bahrain
Il 28enne basco lascia la Movistar dopo tre stagioni, l'australiano debutterà con la nuova maglia al Tour of Britain
La Cofidis si conferma una delle squadre più attive sul mercato: dopo gli ingaggi di Buchmann, Carr e Teuns, ecco lo spagnolo Alex Aranburu. Un nuovo inizio anche per Robert Stannard.
Alex Aranburu per i prossimi tre anni alla Cofidis
Il campione nazionale in linea saluta così la Movistar dopo tre stagioni, in cui ha consolidato la sua fama di piazzato non solo nelle volate più o meno ristrette, ma anche nelle corse di un giorno, piazzandosi 3° al Gran Premio del Québec e al Gran Piemonte 2023. La sua versatilità sarà senz'altro un valore aggiunto per la squadra World Tour francese, a cui è sempre mancato un corridore di peso nelle classiche. Nelle intenzioni del team manager Cedric Vasseur, il 28enne basco - 8 vittorie da professionista - si dividerà tra i Grandi Giri, le brevi gare a tappe e le corse singole, dove sarà in prima fila accanto a Dylan Teuns.
La Cofidis ha ulteriormente rinfoltito il gruppo-squadra con gli ingaggi del francesi Valentin Ferron - in uscita dalla TotalEnergies - e Damien Touzé, ingaggiato dalla Decathlon AG2R La Mondiale, e del belga Sylvain Moniquet, attualmente in forza alla Lotto Dstny. Accordo biennale per tutti e tre.
Robert Stannard alla Bahrain-Victorious
Dopo un anno di inattività per anomalie al passaporto biologico, l'australiano Robert Stannard rientrerà in gruppo al Tour of Britain con la maglia della Bahrain-Victorious, con cui correrà anche nel 2025.
Dopo aver esordito in massima serie con la Mitchelton-Scott alla fine del 2018, Stannard ha proseguito la sua carriera con la Alpecin-Fenix, vincendo la classifica finale del Giro di Vallonia 2022. L'anno seguente, però, l'Unione ciclistica internazionale gli ha imposto lo stop per i valori anomali del suo passaporto biologico, riscontrati nel biennio 2018-2019. Appena due mesi e mezzo fa, il tribunale antidoping dell'UCI gli ha inflitto una squalifica di 4 anni, ma con valore retroattivo. Dal momento che il periodo di sospensione è scaduto il 17 agosto 2022, Stannard può regolarmente tornare all'agonismo.
Prima di iniziare la sua nuova avventura con il team della Penisola Arabica, l'australiano ha ribadito la sua totale estraneità alle pratiche dopanti: «Gli atleti che hanno violato il loro passaporto biologico non sono risultati positivi ai test sangue-urine per caso. I giudici hanno asserito che l'anomalia fosse dovuta a una condotta illegale, ma durante il processo non è stata esibita una sola prova di un comportamento illecito. Non sono state documentate pratiche dopanti prima di giungere a questa sentenza. Dal canto mio, mi sono difeso con spiegazioni logiche e riscontri scientifici. Sfortunatamente, però, queste cose non sono state tenute in considerazione, perché le norme sulla responsabilità oggettiva stabiliscono che tu sia responsabile delle tue azioni anche se non sei colpevole. Spero che la sentenza del tribunale, prima o poi, possa essere pubblicata, affinché ognuno possa leggerla nel dettaglio e farsi la sua idea. Ad ogni modo, tutto questo mi ha portato a cambiare prospettiva sulle cose, sul ciclismo e sulla vita in generale. Dunque, sono particolarmente grato alla mia famiglia, ai miei amici e a tutti coloro che mi sono stati vicini per il supporto che mi hanno dato, aiutandomi a guardare avanti. Al di là di tutto, però, penso di aver guadagnato qualcosa di più grande. Sono felicissimo di poter tornare in bici e di riprendere la mia carriera. Avevo davanti a me una scelta piuttosto impegnativa: accettare il verdetto e riprendere a praticare lo sport che amo oppure combattere per riabilitare la mia persona. Penso di aver preso la decisione più saggia».