Mads Pedersen ha due grandi obiettivi per il 2024 © Lidl-Trek
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Mads Pedersen, il sogno olimpico e quell'astio per l'altura...

Classiche di primavera e Olimpiadi nel 2024 del danese, che rivela: "I training camp? Li odio: non voglio stare per tre settimane in cima a una montagna!"

30.12.2023 12:16

Mads Pedersen ha grandi ambizioni per il 2024. Il danese della Lidl-Trek è stato protagonista della stagione più prolifica della sua carriera. Nelle classiche di primavera ha - finalmente! - raccolto ottimi risultati, giungendo 6° alla Milano-Sanremo, 5° alla Gent-Wevelgem e alla Dwars door Vlaanderen, 3° al Giro delle Fiandre e 4° alla Parigi-Roubaix. Al Giro d'Italia ha centrato una vittoria di tappa, ripetendosi poi al Tour de France, il suo quarto (!) Grande Giro consecutivo con almeno un successo parziale. In estate ha poi chiuso 4° al Mondiale di Glasgow, dominato il Tour of Denmark e vinto la BEMER Cyclassics prima di chiudere l'anno con un 7° posto all'Europeo. Numeri da capogiro che fanno di Pedersen uno dei corridori più attesi per la prossima stagione.

Anche un nutrizionista tra le novità del 2024

La novità principale riguarda il suo staff: per la prima volta in carriera il danese sarà seguito da un nutrizionista, con l'obiettivo di colmare il distacco dagli altri assi delle classiche, specialmente Mathieu van der Poel e Wout Van Aert.

“Non ho mai lavorato con un nutrizionista in vita mia. Quest'anno sarà la prima volta in assoluto ed è un vantaggio: ho qualcuno che può curare l'aspetto dell'alimentazione e può dirmi cosa fare, così io posso concentrarmi solo su ciò che mi riesce meglio. Non so se questo mi aiuterà a colmare definitivamente il distacco dai rivali più forti, ma sono curioso di vedere come andrà. I miei avversari hanno tanto talento, ma non sono imbattibili.”

Mads Pedersen e Wout Van Aert
Mads Pedersen durante il Mondiale di Glasgow 2023, chiuso al 4° posto © Reuters

Classiche e Olimpiadi i sogni nel cassetto per il 2024

Nel 2024 Mads Pedersen andrà a caccia della consacrazione definitiva, ripetendo pressoché lo stesso programma di quest'anno fino alla Parigi-Roubaix. La sua stagione inizierà con ben tre corse a tappe in Francia - Etoile de Bessèges (31 gennaio-4 febbraio), Tour de la Provence (8-11 febbraio) e Parigi-Nizza (3-10 marzo) - cui seguiranno il primo obiettivo - Milano-Sanremo (16 marzo) - e la campagna del nord - E3 Saxo Classic (22 marzo), Gent-Wevelgem (24 marzo), Dwars door Vlaanderen (27 marzo), Giro delle Fiandre (31 marzo) e Parigi-Roubaix (7 aprile).

Nella seconda parte dell'anno il danese disputerà Giro del Delfinato (2-9 giugno), Tour de France (29 giugno-21 luglio) e, in caso di una chiamata dalla nazionale danese che sembra scontata, la prova in linea dei Giochi Olimpici di Parigi (3 agosto). La sua stagione si chiuderà con Vuelta a España (17 agosto-8 settembre), il suo secondo Grande Giro della stagione, prima di correre Parigi-Bourges (3 ottobre) e Parigi-Tours (6 ottobre).

“Le Olimpiadi sono uno dei miei obiettivi più grandi, ma prima ci sono le classiche e penseremo a quelle. Dopo, avrò più di tre mesi prima di Parigi. Il percorso si sposa bene con le mie caratteristiche e punto a un ottimo risultato.”

“Ritiri in altura? No, grazie…”

Il danese si è anche lasciato andare ad alcune dichiarazioni sul suo inverno lontano dalle corse, svelando di non essere un grande amante dell'altura…

“Finita la stagione ho visitato gli Stati Uniti con mia moglie e il quartier generale della Trek. Non mi sono messo limiti sul mangiare e mi sono goduto l'off-season. I miei rivali fanno ciclocross ed è davvero ammirevole, ma non fa per me. Ritiri in altura? Li odio, non ci andrei mai! Ci ho provato una volta ed è stato tremendo: non voglio stare in cima a una montagna per tre settimane, sono troppo un uomo di famiglia per questa roba.”

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