La Vuelta 2023 si chiude con lo spettacolo di Remco&Pippo
Kaden Groves vince la terza volata personale nella corsa spagnola, partecipando attivamente a un attacco ispirato da Evenepoel e Ganna che tiene tutti col fiato sospeso sul circuito di Madrid. Trionfo Jumbo-Visma in classifica
Si è chiusa a Madrid la Vuelta a España 2023 con il doppio trionfo di Kaden Groves, vincitore della tappa (e della maglia verde della classifica a punti), e di Sepp Kuss, che ha portato a casa la classifica generale festeggiando coi compagni della Jumbo-Visma che indossavano una divisa speciale, nera con tre strisce orizzontali rosa, gialla e rossa, a indicare le vittorie nei tre grandi giri stagionali, prima squadra della storia a riuscire nell'impresa.
101.5 km dall'Hipódromo de la Zarzuela - alle porte della capitale - fino al Paisaje de la Luz, centro del circuito che ha caratterizzato la 21esima tappa della Vuelta a España 2023, nel cuore di Madrid. Prima fase dedicata ai festeggiamenti di rito, ma una volta giunti in città si è accesa la battaglia. Dopo lo sprint intermedio vinto da Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) ai -45, è partita la fuga a tre con la coppia Bora-Hansgrohe formata da Lennard Kämna e Nico Denz, e Rui Costa (Intermarché-Circus-Wanty); in gruppo c'era comunque un certo Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), il che significava che qualcosa sarebbe successo: e infatti ai -38 proprio il belga ha promosso un contrattacco che ha trovato la risposta di Groves e di tre INEOS Grenadiers: Omar Fraile, Kim Heiduk e Filippo Ganna.
Heiduk ha mollato piuttosto presto, in vista del passaggio ai -6 giri ai -33, quando gli intercalati avevano messo nel mirino i primi, e il gruppo aveva messo nel mirino gli intercalati. Saltato anche Fraile, le trenatone di Pippo e Remco (a cui Groves è riuscito a stare accodato) hanno riportato i tre sui battistrada ai -32.5: si trattava di amministrare a questo punto 10". Dietro tirava la EF Education-EasyPost e il vantaggio è arrivato a superare il mezzo minuto, ma poi ci si è messa pure la UAE Emirates a dare una mano e qualcosa ha cominciato a essere recuperato. Gli uomini INEOS e Alpecin in particolare erano però impegnati a rompere i cambi, alternando momenti in cui il gruppo tirava forte ad altri in cui praticamente si fermava.
Il giochino è durato fino alla fine della tappa, anche team improbabili (dal punto di vista delle volate) sono andati a dare una mano: la Lotto Dstny, la Bahrain-Victorious, la Caja Rura-Seguros RGA. Il gruppo si è avvicinato ai primi, ma comunque nemmeno il lavoro della Lidl-Trek nel finale è riuscito a chiudere la questione coi 6. Ci hanno dovuto pensare loro in prima persona, fermandosi incredibilmente all'interno dell'ultimo chilometro, un tatticismo che ha permesso al plotone - allungato, sfilacciato - di chiudere finalmente il buco a 600 metri dalla linea d'arrivo.
Ma a quel punto Evenepoel era ancora in testa a far casino, e allora è ripartito, tirandosi via Groves, con Ganna che ha perso l'attimo muovendosi con un secondo di ritardo; Kaden, unico velocista della situazione, ha superato Evenepoel in vista del traguardo; Ganna ha rimontato, rimontato, ma non è riuscito a superare il 24enne australiano, finendo col doversi accontentare del decimo secondo posto stagionale. Per Groves terza vittoria in corsa, quarta stagionale nei GT (si era imposto anche al Giro d'Italia, a Salerno), settima totale in questo 2023 che per lui è decisamente l'anno della consacrazione.
Terzo posto per Denz (anche per lui stagione d'oro: due vittorie al Giro, vicecampione nazionale), il primo del gruppo è stato Hugo Page (Intermarché), quarto davanti a Iván García Cortina (Movistar), Rui Costa, Marijn van den Berg (EF) e Remco, ottavo. Nelle pieghe dei frazionamenti del gruppo, qualcuno ci ha rimesso pure qualcosa in classifica: Marc Soler (UAE Emirates) per esempio è passato dalla 13esima alla 14esima posizione, superato da Cristián Rodríguez (Arkéa Samsic), e Romain Bardet (DSM-Firmenich) è uscito dalla top 20, scavalcato da Emanuel Buchmann (Bora). Tra i vari personaggi presenti in corsa, un incerottato Luis León Sánchez (Astana Qazaqstan), caduto qualche giorno fa, è riuscito ad arrivare a Madrid per festeggiare oggi il proprio addio al ciclismo pedalato.
La generale va in archivio coi 17" tra Sepp Kuss e Jonas Vingegaard, uno dei distacchi più risicati tra primo e secondo nella storia dei GT, e col podio Jumbo-Visma completato da Primoz Roglic, terzo a 1'08"; seguono Juan Ayuso (UAE) a 3'18", Mikel Landa (Bahrain) a 3'37", Enric Mas (Movistar) a 4'14", i Bora Aleksandr Vlasov (7'53") e Cian Uijtdebroeks (8'), João Almeida (UAE) a 10'08" e Santiago Buitrago (Bahrain) a chiudere la top ten a 11'38"; appena fuori dai 10 Steff Cras (TotalEnergies) a 14'04" e Remco Evenepoel a 16'44"; nei 20 i due Bahrain Antonio Tiberi (18esimo a 50'13") e Damiano Caruso (19esimo a 53'47"), i migliori italiani in classifica.
Le altre graduatorie: Kaden Groves conquista agevolmente la classifica a punti, 315 per lui contro i 236 di Evenepoel e i 167 di Andreas Kron (Lotto); non c'è stata partita nella classifica dei Gpm, con Remco incontrastato a quota 135, seguito a gran distanza da Vingegaard (51) e Michael Storer (Groupama-FDJ) a 39; tra i giovani Ayuso ha preceduto di 4'42" Uijtdebroeks e di 6'50" Buitrago; ovvia affermazione - infine - per la Jumbo-Visma nella classifica a squadre: 20'49" il vantaggio dei gialloneri sulla Bahrain-Victorious, terzo posto per la Bora-Hansgrohe a 32'54". Il deludente quinto posto per la Movistar nella contesa più amata da Eusebio Unzué farà cadere molte teste.