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Vlasov assesta sberle, Remco soccombe. E tra i primi della Volta Valenciana si fa intravedere Ciccone

04.02.2022 17:41

Un arrivo in salita durissimo, con tanto di pezzettone di sterrato, corridori costretti a zigzagare per andare avanti, gara che finisce alle cinque e mezza, e sì, siamo decisamente in Spagna. Ampi respiri che riportano alla stagione che verrà, e a quante volte nei prossimi mesi assisteremo a sfide del genere. Oggi il testa a testa sull'Alto de las Antenas del Maigmó l'ha vinto Aleksandr Vlasov, uno che a un certo punto ha lasciato in sospeso un percorso di crescita e che oggi pare pronto a riprenderlo; e l'ha perso Remco Evenepoel, a cui non è riuscito di difendere il primato: assediato da più fronti, senza compagni a dargli eventualmente una mano nel finale (anche se su quelle pendenze c'era poco da aiutare), di sicuro costretto sulla retroguardia su un terreno non propriamente a lui adattissimo, e infine disarcionato. Nemmeno di tanto, un mezzo minuto che però difficilmente potrà essere di nuovo conteso nelle due tappe finali (ora domani ci parte un ventaglio epocale per smentirci...).

La terza frazione della Volta a la Comunitat Valenciana 2022, Alicante-Alto de las Antenas del Maigmó Tibi di 155.1 km, è partita ben prima del via con la notizia dell'esclusione della BikeExchange-Jayco dalla corsa: due positivi al covid nei test di ieri sera e ciao ciao alla formazione australiana. Classica fuga moderatamente nutrita, 11 uomini in cerca dei tanti punti Gpm (ben 5 i passaggi) disponibili lungo il percorso: ai -104 sono partiti Sven-Erik Bystrøm (Intermarché-Wanty), Kenny Molly (Bingoal Pauwels Sauces WB), Nicolas Prodhomme (AG2R Citroën) e Lars Van den Berg (Groupama-FDJ), poi si sono accodati Jan Tratnik (Bahrain-Victorious) e Attila Valter (Groupama) e poi ancora Fernando Barceló (Caja Rural-Seguros RGA), Dimitri Claeys (Intermarché), Valentin Paret-Peintre (AG2R), Jan Polanc (UAE-Emirates), e per ultimo Daniel Navarro (Burgos-BH), solo ai -84 si è composto il drappello; Iván Cobo (Kern Pharma) e Antonio Soto (Euskaltel-Euskadi) hanno perso il treno e son rimasti a mezza via.

Il drappello ha toccato il vantaggio massimo (2'30") ai -63, dopodiché sulla salita di Benifallim (Gpm ai -40) si sono staccati Molly, Prodhomme e Polanc, e intanto il gruppo tirato dai Quick-Step Alpha Vinyl di Remco Evenepoel si avvicinava (in precedenza aveva lavorato la Bora-Hansgrohe). Ulteriore selezione davanti sull'Alto de Tibi, ai -20, con Tratnik in particolare a dettare un ritmo indigesto per Van den Berg, Claeys, Paret-Peintre e Navarro, tutti staccati; con lo sloveno son rimasti Valter, Bystrøm e Barceló. Ai -18 la progressione del corridore Bahrain ha prodotto la selezione definitiva, mandando gambe all'aria anche gli ultimi superstiti (Valter è quello che ha resistito di più). Al Gpm (-14.5) Tratnik è scollinato con 2' abbondanti sul plotone, in discesa Attila ha provato a rientrargli sotto ma Jan l'ha ancora ricacciato indietro.

La salita finale, l'Alto de las Antenas del Maigmó, è stato preso da Tratnik con 1'30", e la Israel-Premier Tech è andata a collaborare con la Quick-Step per inseguire. Ma chi si è mosso, ai 5.5 km, è stato Alejandro Valverde (Movistar), tampinato da Pello Bilbao (Bahrain); il gruppo si è subito selezionato di netto, poi ai 4.5 km ha rilanciato Juan Ayuso (UAE Emirates), e l'ha rifatto ai -3, su un punto durissimo subito prima che si imboccasse il tratto in sterrato. Qui, ai 2.8 km, Tratnik è stato infine raggiunto, nel momento in cui Jakob Fuglsang (Israel) ha proposto un interessante contropiede.

L'invito del danese è stato raccolto da Enric Mas (Movistar), Valverde e Aleksandr Vlasov (Bora), e un attimo dopo anche da Remco e da Giulio Ciccone (Trek-Segafredo). Fuglsang ha insistito col suo forcing ma non ha più fatto la differenza, anzi da dietro si son rifatti sotto pure Ayuso, Luis León Sánchez (Bahrain) e Carlos Rodríguez (Ineos Grenadiers). Ci ha allora provato Vlasov ai 2 km, la risposta di Evenepoel è stata immediata, e anzi il leader della corsa si è messo lui a fare il ritmo, come a voler scoraggiare attacchi. Ma Vlasov ha dato un'altra botta, ai 1600 metri, e stavolta è riuscito ad aprire un varco.

Il russo ha allungato bene ed è uscito dallo sterrato (ai 1200 metri) con pochi secondi su Evenepoel, Rodríguez, Mas e Fuglsang, più indietro gli altri. La maglia gialla ha provato a non perdere il contatto visivo con il battistrada, ma ha speso troppo per un fuorigiri che l'ha appannato; e infatti hanno iniziato ad andargli via da tutti gli angoli, prima ha allungato Rodríguez, poi è partito Mas, e infine anche Fuglsang l'ha abbandonato al suo destino: nell'immediato, essere superato pure da Valverde, Ciccone e Bilbao; in prospettiva, perdere il primato in classifica.

Vlasov ha gestito bene il finale e si è condotto all'arrivo tenendo 14" su Rodríguez, 21" su Mas, 29" su Bilbao e Valverde, 32" su Fuglsang, 35" su Ciccone, 41" su Evenepoel e Sánchez, 50" su David De La Cruz (Astana Qazaqstan). Vincenzo Nibali (Astana) ha chiuso al 17esimo posto a 1'50". Vlasov scavalca Evenepoel nella generale e mette 32" rispetto al belga, che se non altro si consola per aver respinto il sorpasso anche da parte di Rodríguez, ora terzo a 36". Seguono Mas a 50", Valverde a 1'02", Fuglsang a 1'05", Sánchez a 1'14", Ciccone a 2' tondi (ottavo), Pavel Sivakov (Ineos) a 2'05" e De La Cruz a 2'28".

Il grosso della corsa l'abbiamo già visto fin qui alla Volta Valenciana; restano due volate per completare l'opera, quella di domani l'avremo al termine dei 193.1 km della Orihuela-Torrevieja, quarta tappa le cui blande difficoltà altimetriche sono concentrate a 100 km dall'arrivo. Unico dubbietto: in caso di vento (ipotesi non impossibile) la Quick-Step proverà a inventarsi un terremoto in corsa? Attendiamo curiosi.

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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!