Daniel Martínez vince sull'Alto do Malhão davanti a Remco Evenepoel e Tom Pidcock © Volta ao Algarve
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Martínez brucia di nuovo Evenepoel che però riconquista l'Algarve

Spunto vincente di Dani all'Alto do Malhão, Remco è secondo e si prende per la terza volta la corsa portoghese. Scaroni ottimo quarto. Bella tappa, da Van Aert e Healy spettacolo promettente

18.02.2024 17:20

Cose che ci dice la Volta ao Algarve, e in particolare l'ultima tappa: uno, Remco è sul pezzo e anche se sui due arrivi in salita si è dovuto piegare a Dani Martínez, gli è bastato mettere a frutto la crono di Albufeira per prendersi la generale. In pratica ha fatto esattamente quello che aveva fatto due anni fa, con la differenza che stavolta si è preso la piazza d'onore tanto sulla Fóia quanto sul Malhão (nel 2022 fu sesto e quinto), mentre nel 2020 il ragazzino all'epoca ventenne andò pure meglio, vincendo all'Alto da Fóia e a crono (terzo al Malhão). Nelle due precedenti vittorie della Volta aveva però nelle gambe già il rodaggio di un'altra gara a tappe, stavolta è partito praticamente da zero. Anzi, da uno, contando la sua vittoria alla Figueira Champions Classic, sabato scorso. Insomma, aspettiamoci un altro anno di protagonismo remchiano.

Due: la BORA-Hansgrohe è forte forte, la squadra dà una sensazione di crescente solidità, Martínez non si è ripetuto (nel 2023 fu lui a imporsi nella generale) ma ha portato a casa le due tappe più prestigiose davanti all'avversario più ostico, scusate se è poco. Il colombiano viene da due stagioni deficitarie sul piano delle ambizioni da GT, ma sembra più che mai mentalizzato a riprendere il discorso interrotto col quinto posto al Giro 2021. Se pensiamo invece a Primoz Roglic, neocapitano del sodalizio tedesco, ci punge vaghezza che possa esser planato nella destinazione migliore per un fuoriuscito dalla dominante Jumbo-Visma del 2023: aspettiamoci momenti topici al Tour.

Tre: abbiamo visto un anticipo di Giro d'Italia con Wout van Aert e Ben Healy all'attacco da lontano. Pazienza se poi la loro azione è sfumata, ma da loro due ci aspettiamo proprio questo sulle strade della corsa rosa: che partano senza remore, che smuovano le tappe dalla distanza, che fungano da variabili impazzite in una gara che pare destinata a rimpolpare il palmarès di Tadej Pogacar. Se questi due portano queste belle intenzioni alla partenza torinese del Giro, possiamo ben sperare di goderci uno spettacolo di rilievo dopo qualche edizione piuttosto dimessa della corsa.

Volta ao Algarve 2024, la cronaca della quinta tappa

Quinta e ultima tappa della Volta ao Algarve 2024, la Faro-Alto do Malhão misurava 165.8 km e riservava un finale sulla carta scoppiettante con la doppia scalata alla salita simbolo della corsa. Non partito Isaac Del Toro (UAE-Emirates), quarto nella cronometro di ieri, nei primi chilometri si sono susseguiti svariati tentativi, si è visto in azione anche Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), ma fino allo sprint intermedio di Loulé (-136) - vinto da Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty) - il gruppo è rimasto compatto, e la situazione non è cambiata neanche dopo: il Gpm di Picota ai -122 è stato conquistato da Wout van Aert (Visma-Lease a Bike) sul compagno Sepp Kuss e su Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step), che coi 2 punti guadagnati nell'occasione ha affiancato Dani Martínez (BORA-Hansgrohe) a quota 10 in testa alla classifica degli scalatori.

Si è dovuti arrivare nei 100 km finali per vedere un'azione prendere forma e poi sostanza: per la precisione, ai -99 su un tratto in salita, se ne sono andati via in 17: Max Walker (Astana Qazaqstan), James Shaw (EF Education-EasyPost), Olivier Le Gac, Valentin Madouas e Clément Russo (Groupama-FDJ), di nuovo Ganna, Mike Teunissen (Intermarché), Jasper Stuyven (Lidl-Trek), Mattia Cattaneo (Soudal), Gijs Leemreize (DSM-Firmenich PostNL), Per Strand Hagenes (Visma), Nils Politt (UAE Emirates), Marius Mayrhofer (Tudor), Andreas Leknessund e Rasmus Tiller (Uno-X Mobility), Hugo Nunes (Rádio Popular-Paredes-Boavista) e Rafael Reis (Sabgal/Anicolor).

Ma non bastava ancora: ai -94 sono riusciti a rientrare davanti anche Maximilian Schachmann (BORA), Florian Sénéchal (Arkéa-B&B Hotels) e Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck). Il gruppo ha lasciato fare e il vantaggio del drappellone ha presto superato i 3', del resto lì in mezzo c'era una tale qualità che è stato subito agevolmente percepibile che le chance della fuga fossero buone. L'unico elemento di attenzione per il plotone era di non lasciare un esagerato spazio d'azione per i primi, ma considerando che il più vicino in classifica (Shaw) era a 3'57" il problema non si poneva per Evenepoel e i suoi, che in effetti hanno lasciato ai battistrada un margine massimo di 3'30", toccati ai -70.

Leknessund ha vinto il Gpm di Vermelhos ai -67 e pure lui è balzato a 10 punti nella relativa classifica, chiarendo quale fosse lo scopo della sua presenza in fuga: prendersi la maglia dei Gpm. A questo punto è stata la BORA di Martínez ad aumentare di giri l'inseguimento, abbattendo a 2'30" il ritardo dai primi.

Van Aert e Healy all'attacco, salta il tappo sulla corsa

Ben Healy, Wout van Aert e Gijs Leemreize all'attacco in Algarve © EF Education-EasyPost - Getty Images
Ben Healy, Wout van Aert e Gijs Leemreize all'attacco in Algarve © EF Education-EasyPost - Getty Images

Ai -40, all'inizio della salita di Alte, dal gruppo è scattato forte Wout van Aert. Alle sue spalle si è mosso Ben Healy (EF), seguito sulle prime da Hugo Page (Intermarché) il quale però si è presto staccato; ai -38 l'irlandese ha chiuso su Wout, che era contemporaneamente atteso da Hagenes, rialzatosi dal gruppo di testa per aiutare il capitano a rientrare davanti. Al Gpm dei -37 Shaw ha preceduto Leknessund (salito a 13 in classifica) ma quando accadeva dietro metteva in seria discussione le possibilità della fuga di avere successo: la Soudal aveva infatti aumentato di molto l'andatura perché quel Van Aert lì in mezzo dava fastidio (col suo 1'18" di ritardo da Remco in classifica).

Ai -33 un problema meccanico ha obbligato Magnus Sheffield (INEOS) a cambiare bici, e a dargli la propria è stato il compagno Geraint Thomas, nell'attesa che l'ammiraglia arrivasse in soccorso del giovane statunitense ottavo della generale.

Ai -29 il terzetto Hagenes-Van Aert-Healy si è accodato alla fuga, ma il gruppo ora era molto vicino: 1'30". Al primo passaggio sull'Alto do Malhão è già successo di tutto, con Healy che ha allungato davanti ai -24 chiamando la reazione di Van Aert e Leemreize; gran parte degli altri fuggitivi venivano via via ripresi dal gruppo in fase di progressivo snellimento, e solo Mayrhofer e Leknessund sono rimasti un altro po' a bagnomaria.

Al Gpm dei -22 Healy ha preceduto Van Aert e Leemreize; quel che restava del gruppo, tirato dai Soudal James Knox e Mikel Landa, è passato a 1'15". Ai -14 Leknessund e Mayrhofer sono stati ripresi, e l'inerzia era tutta dalla parte del drappello maglia gialla, che riavvicinava progressivamente anche il terzetto di testa.

Wout-Ben-Gijs hanno preso il secondo Malhão ai -3 con 15" di vantaggio sugli inseguitori, preceduti di un paio di secondi da Bob Jungels (BORA) in temporaneo allungo. Ai 2 km Van Aert ha alzato bandiera bianca mentre Healy continuava a martellare, dietro era Remco in prima persona a spingere, chiamando la reazione dei BORA. Ai 1700 metri Healy si è disfatto anche di Leemreize, ma il gruppetto maglia gialla (formato da una quindicina di unità) era ormai lì ed è andato a chiudere sull'irlandese ai 1500 tirato da Sergio Higuita (BORA).

Gran finale sull'Alto do Malhão

Ai 1200 Martínez ha affondato il colpo ma ha trovato la pronta risposta di Evenepoel, che ha proseguito l'affondo prendendo un piccolo margine col colombiano; all'ultimo chilometro sono rientrati Kuss col compagno Jan Tratnik, Tom Pidcock (INEOS), vincitore qui l'anno scorso, ancora un divertentissimo Healy e un po' a sorpresa Christian Scaroni (Astana); proprio l'italiano ha proposto un contropiede, ma Martínez ha neutralizzato il tentativo.

Ai 900 metri è partito Kuss, chiuso da Pidcock. Ai 500 si è lanciato allora Remco, seguito da Martínez e Pidcock, fuori gioco tutti gli altri. Il belga ha trovato pane per i suoi denti, in quanto Martínez ha risposto a tono passando davanti ai 200 metri e piazzando l'allungo decisivo per la vittoria, riedizione dell'arrivo dell'Alto da Fóia davanti allo stesso Evenepoel. Pidcock è arrivato terzo a 3", a 7" Scaroni ha preceduto Tratnik e Kuss, a 16" un altro terzetto con Tao Geoghegan Hart (Lidl), Healy e Thymen Arensman (INEOS).

La generale è pronta per gli almanacchi coi 43" che dividono il vincitore Evenepoel da Martínez. Tratnik è terzo a 1'21", Healy quarto a 1'42", Arensman quinto a 1'45", Pidcock sesto a 1'49"; Van Aert scivola dalla quarta alla settima posizione a 1'57" ma nessuno gli imputerà alcunché dopo la bella e promettente prestazione di questo pomeriggio. Coi punti presi all'arrivo, Martínez si è aggiudicato anche la classifica Gpm, mandando in fumo tutti i progetti di Leknessund, preceduto alla fine anche da Evenepoel (16-14-13 i punteggi definitivi).

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!