Tom Pidcock taglia il traguardo ed è campione del mondo © UCI MTB
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Gara show a Glasgow: alla fine trionfa Pidcock

Il britannico si laurea campione del mondo al termine di una gara spettacolare. Gaze 2° dopo una grande rimonta, Schurter 3°. Van der Poel cade nelle prime fasi e si ritira. Italia nei dieci con Luca Braidot (7°)

Alla fine la spunta Tom Pidcock. Il padrone di casa è il nuovo campione del mondo di cross country al termine di una gara combattuta e ricca di colpi di scena, a partire dalla caduta di Mathieu van der Poel nelle fasi iniziali. Medaglie per un super Sam Gaze, che ha messo insieme una grande rimonta insidiando anche Pidcock nel finale, e Nino Schurter, capace di tenere il ritmo del britannico fino agli ultimi due giri.

La corsa si è svolta su un percorso di 3.7 chilometri da ripetere otto volte e caratterizzato da due tratti di salita perfetti per fare selezione. Nel finale erano presenti alcuni tratti tecnici, tra cui un rock garden, ma in prevalenza i corridori hanno affrontato una lunga serie di curve veloci prima del traguardo.

Il primo colpo di scena è arrivato dopo appena 2' di gara: nell'ultima curva del giro di lancio Mathieu van der Poel ha perso l'anteriore ed è caduto rovinosamente a terra. Il neerlandese si è rialzato senza conseguenze, ritirandosi però subito dopo e chiudendo in anticipo la sua rincorsa iridata. Al comando della gara si sono messi in mostra Nino Schurter (Svizzera), Alan Hatherly (Sudafrica), Jordan Sarrou (Francia) e l'azzurro Luca Braidot, mentre Tom Pidcock (Gran Bretagna) risaliva il gruppo. Nel corso del terzo giro Hatherly ha messo alla frusta tutto il gruppo seguito solo da Schurter e Sarrou. Il terzetto è poi diventato un quartetto con il rientro di Pidcock, mentre Braidot guidava un folto gruppo inseguitore a 30" con anche Vlad Dascalu (Romania), Victor Koretzky (Francia) e un Sam Gaze (Nuova Zelanda) in piena rimonta dopo un avvio sottotono.

Nel quarto giro Schurter e Hatherly hanno attaccato mettendo in difficoltà Pidcock e Sarrou, con quest'ultimo che ha perso contatto lasciando la testa della corsa. Poco dopo Gaze ha approfittato di un rallentamento in testa per scremare il drappello inseguitore insieme a Dascalu e Koretzky. Questo terzetto è presto rientrato su un Sarrou in grossa difficoltà, staccando poi il francese e iniziando il sesto giro con un ritardo di 23" dai primi tre. In vista degli ultimi due giri, Pidcock ha preso la testa della corsa in salita aumentando l'andatura e distanziando sia Hatherly che Schurter. Il britannico è rimasto da solo in testa mentre alle sue spalle si è accesa la sfida per il podio: Gaze è infatti riuscito a chiudere il distacco da Hatherly, mettendo nel mirino Schurter per la medaglia d'argento.

Pidcock ha cominciato l'ultimo giro con un margine di 20" su Gaze e Schurter. Il kiwi non si è accontentato del podio e ha tentato il tutto per tutto, lasciando sul posto Schurter e dimezzando il distacco da Pidcock sulla seconda salita. Nonostante il brivido, Pidcock ha gestito il finale al meglio ed è riuscito a completare l'opera, laureandosi campione del mondo davanti al pubblico di casa. Medaglia d'argento per l'iridato dello short track Gaze che chiude la sua prova a 19" con Schurter che si accontenta del bronzo staccato di 34". Un altro settimo posto per i colori azzurri grazie a Luca Braidot, autore di una bella gara. Nei primi trenta gli altri italiani Daniele Braidot (20°), Juri Zanotti (25°) e Nadir Colledani (28°).

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