Il Gatto Mathieu guarda tutti con sospetto
Van Der Poel è di nuovo più forte di tutti a Namur, anche se il gap coi rivali si assottiglia: Pidcock un leone, Van Aert il suo domatore
Il parterre più importante su uno dei percorsi più duri ed entusiasmanti che il ciclocross offre negli ultimi anni. Cosa chiedere di più ad una gara pazzesca come questa? Il pubblico forse, ma cerchiamo di dimenticare le cose brutte del momento che stiamo vivendo e concentriamoci sul bello.
La buona notizia è che i rivali attorno a Van Der Poel crescono. L'abbiamo verificato la settimana scorsa a Gavere e ne abbiamo avuto conferma oggi sulla cittadella di Namur, seconda prova di Coppa del Mondo. Cresce in particolare Tom Pidcock, autore di un'altra prova gagliarda dal punto di vista tecnico e fisico. Ma cresce anche Wout Van Aert, che ha senza dubbio giovato del training camp spagnolo e si è potuto permettere una gara tatticamente adeguata per vincere, o per provarci almeno. Ma la notizia ancora migliore è che Mathieu sa rispondere con altrettanta classe alle nuove difficoltà che gli si pongono davanti: a fronte di una gara per lui insolita ha abbozzato, ha lasciato sfogare Pidcock senza perderlo di vista, e nonostante il ritmo altissimo praticamente dall'inizio alla fine, ha piazzato una progressione finale irresistibile, che gli ha concesso ancora una volta di vincere.
Iserbyt out alla partenza, Vanthourenhout e Pidcock subito a tutta
La corsa si assesta su un binario già nel corso del primo giro, e già sul rettilineo iniziale avviene qualcosa di importante: Eli Iserbyt, già partito male, rompe la catena e perde 3' prima di poter recuperare la nuova bici. Gara da incubo per il campione europeo, che verrà fiaccato dal tentativo di rimonta, la quale si rivelerà anche beffardamente vana: giungerà 31esimo, a soli 6" dalla zona punti.
Le redini della gara per la Pauwels-Sauzen spettano dunque al vincitore di Tabor Michael Vanthourenhout, praticamente il capitano per la Coppa, il quale si mette subito in testa alla gara. Viene però presto affiancato da Tom Pidcock, il quale una volta rimontata la testa comincia a fare corsa aggressiva e a selezionare la testa. Rispondono bene, e chi sennò?, Wout Van Aert e Mathieu Van Der Poel, lesti sulle ruote del britannico. Non pervenuto invece l'eroe della gara 2019, Toon Aerts, appannato come non mai.
Pidcock attacca, Vanthourenhout tiene duro
La maggior sicurezza dell'inglese si manifesta con l'allungo nel corso del secondo giro. Al termine di esso, Michael Vanthourenhout sembra esser messo fuori gioco da una foratura, ma complice un rallentamento (l'unico della gara) nel corso del terzo riesce a rientrare. È nel quarto che Tom Pidcock riparte a tutta: sia Van Der Poel che Van Aert sembrano in difficoltà. Il primo perde molto nella parte iniziale del circuito, più scoscesa, per recuperare poi nella seconda, mentre Van Aert resta indietro, con un Vanthourenhout mai così brillante che si tiene incollato alla sua ruota.
La situazione di stallo va avanti per tre giri: e ad ogni tornata Pidcock sembra guadagnare sempre di più, e sempre più vicino alla vittoria.
L'esaltante finale di Van Der Poel
Wout Van Aert è il primo a cambiare passo: nel corso del settimo giro stacca Vanthourenhout, ormai finito, passa Van Der Poel e comincia a guidare l'inseguimento. Insieme al suo forcing cominciano a manifestarsi le difficoltà di Pidcock, al quale non manca la classe ma il fondo dei due rivali forse sì: e nel corso del penultimo giro il trenino si ricompatta, seppur per poco. A questo punto è Mathieu Van Der Poel a passare in cattedra: accelera in salita al termine dell'ultimo giro, schianta un Pidcock ormai esausto e poi s'impegna per tenere sempre più a debita distanza Van Aert. L'ultimo giro sarà da lustrarsi gli occhi: il Van Der Poel dei giri precedenti è la controfigura di quello visto in questa fase, che al termine staccare il giro più veloce, cosa davvero insolita nel ciclocross: 6'41". E difatti, Mathieu arriverà esausto, ma soddisfatto, con 3" su Van Aert ed 11" su Pidcock.
Vanthourenhout guida la Coppa, ma è tutto ancora aperto
Ere geologiche per attendere gli altri: Vanthourenhout arriverà ad 1'07", mentre Quinten Hermans, che praticamente dal secondo giro ha navigato in solitario all'inseguimento (compiendo tra l'altro una delle migliori gare nella sua carriera) arriva a 2'09", resistendo alla consueta rimonta di Lars Van Der Haar (2'17"). Toon Aerts chiuderà settimo a 2'53", precedendo di poco Daan Soete, poi Corné Van Kessel nono a 3'25" ed un buon Ryan Kamp decimo a 3'31". Due gli italiani in gara: Nicolas Samparisi 46esimo e Lorenzo Samparisi 53esimo.
Merita interesse la Coppa del Mondo, seppur ridotta a sole 5 prove: grazie ad un nuovo sistema di punteggio finalmente più sensato anche Van Der Poel, noostante abbia saltato la prima prova, potrà giocarsi il successo. Per il momento Vanthourenhout guida con 63 punti, seguito da Van Aert a 55; il campione del mondo con la prima vitttoria totalizza 40 punti ma c'è ancora margine per recuperare.
Donne: Brand ormai dominante, sopresa Honsinger
La prova di Coppa femminile non ha fatto che confermare la superiorità assoluta di Lucinda Brand in questo momento rispetto alle altre rivali nella disciplina. La capitana della Telenet Baloise Lions, che già aveva primeggiato a Tabor, ha fatto gara in testa sin dal principio, con Denise Betsema che ha dovuto rinunciare abbastanza presto all'inseguimento. E come nella gara di Gavere, è emersa con prepotenza l'americana Clara Honsinger, la quale ha recuperato posizioni fino a raggiungere, e nell'ultimo giro staccare, la Betsema, ottenendo un sorprendente secondo posto a 29" con la Betsema a 38". Sempre più netto il divario per Ceylin Del Carmen Alvarado, la quale stavolta accusa 1'21", arrivando davanti alla promettente ungherese Blanka Kata Vas ad 1'38".
Eva Lechner se la cava con un decimo posto a finale a 2'42", Alice Arzuffi è invece 15esima a 3'25; costretta al ritiro Silvia Persico.