Si sblocca anche Cavendish
Abu Dhabi Tour, la prima tappa va al britannico, battuti Greipel e Bonifazio. Caduti Ewan e Kittel
Dopo le delusioni e la ripetuta sfortuna al Dubai Tour, Mark Cavendish (Team Dimension Data) ritorna alla vittoria e si porta a casa la prima tappa dell’Abu Dhabi Tour 2017, davanti a André Greipel (Lotto Soudal) e all'italiano Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida); una caduta taglia fuori Kittel e Ewan.
Dopo il Dubai Tour e il Tour of Oman è tempo dell’ultimo appuntamento ciclistico in Medio Oriente, l’Abu Dhabi Tour, tipico appuntamento di chiusura di stagione che quest’anno si è spostato a febbraio e presenta una lista partenti ancora migliore rispetto alle prime due edizioni (la prima vinta da Esteban Chaves, la seconda da Tanel Kangert) grazie anche all'ingresso nel World Tour.
Subito 6 uomini in fuga, con Maestri e Mori
La prima tappa, denominata Emirates Motor Company Stage, ha sede di partenza e di arrivo nella località di Madinat Zayed, misura 189 km, non presenta asperità e prevede due traguardi volanti nella zona di Liwa. Il via ufficiale viene dato da Stefano Allocchio di RCS alle 12.45 locali e, senza nessun particolare patema, sei uomini si avvantaggiano sul gruppo: Artur Ershov (Gazprom-RusVelo), Kazushige Kuboki (Nippo-Vini Fantini), David Lozano (Team Novo Nordisk), Mirco Maestri (Bardiani CSF), Artyom Zakharov (Astana Pro Team) e Manuele Mori (UAE Team Emirates); quest’ultimo cercherà di tenere alta la bandiera del team di casa, fresco del nuovo sponsor Fly Emirates e che si presenta a questa corsa con una super formazione con Ulissi, Rui Costa e Meintjes.
Il vantaggio aumenta, battaglia ai traguardi volanti
Il gruppo lascia fare e dopo 40 km di corsa i battistrada hanno già 5 minuti di vantaggio e possono tranquillamente giocarsi il primo sprint intermedio: è Mori a lanciare la volata da lontano e a portarsi a casa 3” di abbuono e 8 punti per la maglia nera (dedicata ai traguardi volanti), battendo Maestri e Kuboki.
Il gruppo non vuole chiaramente farsi scappare questa occasione per i velocisti e inizia a reagire: in testa troviamo principalmente il campione nazionale eritreo Daniel Teklehaimanot (Team Dimension Data) e Petr Vakoc (Quick Step Floors), rispettivamente per Cavendish e Kittel, ma anche corridori della Lotto Soudal per Greipel e dell’Orica-Scott per Ewan. Il gap dalla fuga inizia velocemente calare e si stabilizza sui 2' a 80 km dal traguardo, emblematica una grafica della regia che ci mostra il gruppo procedere a 49 orari, ben 9 km/h in più di Mori, presente nella fuga.
Ai meno 63 dalla fine è tempo del secondo sprint intermedio: è ancora Manuele Mori (che indosserà la maglia nera a fine tappa) a vincerlo davanti a Zakharov e Kuboki; i tre pochi chilometri prima si erano avvantaggiati sui compagni di fuga e dopo il traguardo volante proseguono con 1’40” sul gruppo, dove si assiste alla caduta, senza conseguenze, di Alex Dowsett (Movistar Team). Poco dopo Romain Bardet (AG2R La Mondiale) è costretto ad un cambio ruota ma rientra velocemente in gruppo.
Il gruppo controlla e annulla la fuga, cadono Contador e Kittel, sprint finale tra i big delle volate
Il plotone principale si avvicina velocemente ai fuggitivi ma decide di tenerli a circa 40” per numerosi chilometri, salvo poi raggiungere i tre battistrada a 16 km dal traguardo. Il gruppo procede molto allargato con i vari treni che tengono coperti i propri velocisti o gli uomini di classifica, che saranno protagonisti nella terza tappa. Ai meno 4.5 km dalla fine, un rallentamento nella parte posteriore del gruppo causa la caduta di Alberto Contador (Trek-Segafredo), che si rialza prontamente e sale sulla bici del compagno Bernard e rientra in gruppo ai meno 3 con l'aiuto dei propri gregari.
In corrispondenza dell’ultimo chilometro assistiamo ad un’altra caduta che coinvolge Kittel e Ewan tra gli altri; il gruppo si spezza e davanti è Bonifazio (Bahrain Merida) a partire lungo, Mark Cavendish gli prende la ruota e lo salta negli ultimi 100 metri, Greipel (Lotto Soudal), secondo, non può nulla e si arrende al britannico.
Consonni ottimo quarto, nei 10 altri tre azzurri. Domani la replica
Fuori dai tre per un pelo Simone Consonni (UAE Team Emirates), davanti a Elia Viviani (Team Sky) e al tedesco Roger Kluge (Orica-Scott). Completano la top 10 il russo Alexander Porsev (Gazprom-RusVelo), gli italiani Matteo Pelucchi (Bora-Hansgrohe) e Nicola Ruffoni (Bardiani CSF) e il rumeno Eduard Grosu (Nippo-Vini Fantini).
Domani altra occasione per velocisti: la Al Maryah Island-Al Marina, di 153 km non presenta nessuna difficoltà altimetrica e seguirà presumibilmente il copione della tappa odierna.