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Volta ao Algarve em Bicicleta 2025 - Analisi del percorso
La corsa portoghese ripropone più o meno i soliti tracciati, ma con un cambiamento sostanziale: c'è una tappa in più per velocisti e l'Alto do Malhao ospita una cronometro
La Volta ao Algarve 2025 non esce più di tanto dai tracciati proposti negli ultimi anni, tant'è che le prime tre tappe sono quasi speculari all'anno precedente: fa eccezione l'arrivo all'Alto da Fóia, che verrà scalato da un inedito versante, rendendo il finale meno scontato. Molto diverso è il percorso delle ultime due giornate, visto che l'Alto do Malhao ospiterà il traguardo della cronometro all'ultimo giorno, lasciando spazio per una tappa in più che, per quanto mossa, sembra comunque strizzare l'occhio ai velocisti. Ne risulta un percorso in cui tutto si deciderà nella cronometro, controbilanciata solo in parte dal nuovo arcigno versante verso Foia.
Le tappe nel dettaglio
Mercoledì 19 febbraio - 1a tappa: Portimão > Lagos (192.2 km)
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La corsa prende il via con una lunga frazione mossa ma destinata alle ruote veloci: non dovrebbe certo spaventare la salita di Nave (5.3 km al 4.8%). Va detto che il tracciato è spesso ondulato e poco pianeggiante, elemento che potrebbe favorire i velocisti più resistenti, vista anche la lunghezza della tappa. Da segnalare infine un intenso zampellotto di 300 metri posto a 2 km dal traguardo, ottimo trampolino per i finisseur e, in ogni caso, punto chiave per l'impostazione della volata.
Giovedì 20 febbraio - 2a tappa: Lagoa - Alto de Fóia (177.6 km)
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Alla seconda giornata il gruppo incontrerà il primo arrivo in salita. Fin dall'inizio si trovano alcune abbastanza arcigne, tra le quali i due GPM di Picota (circa 1 km al 7.5%) e Alferce (4.3 km al 5.3%), presumibilmente utili solo ad accumulare fatica. Le cose cambiano negli ultimi 40 km con alcune salite in successione: apre le danze quella di Marmelete (circa 2.5 km al 7% con il primo km al 10.5% di media) seguita dal tratto in falsopiano verso il traguardo volante di Monchiqe. Quindi si sale con pendenze cattive a Pomba (3.5 km all'8%), con scollinamento ad appena 11.5 km dall'arrivo. Da qui, anziché affrontare un tratto ondulato per andare a prendere il versante classico dell'Alto da Foia, si inizia subito a salire da un versante inedito, apparentemente più agevole (8.5 km al 5%) ma estremamente irregolare, con un paio di passaggi in doppia cifra che terminano rispettivamente a 5 e a 2 km dall'arrivo.
Venerdì 21 febbraio - 3a tappa: Villa Real de Santo António - Tavira (183.5 km)
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È la tappa più semplice delle 5, destinata a chiudersi con quasi assoluta certezza in volata. I In verità il tracciato è spesso mosso nei primi 120 km in linea verso Tavira, che includono il GPM di Mercador (circa 6 km al 4.5%), ma poi si fa più semplice negli ultimi 60, con l'ascesa molto semplice di Faz Fato (4.7 km al 3.2%) che non dovrebbe spaventare nessuno. Le strade restano leggermente complicate (anche se pianeggianti) fino al traguardo volante, dopo il quale invece si fanno ben più lineari: i 25 km che mancano per arrivare al traguardo sono in compenso tutti sul mare e potrebbero essere battuti da vento laterale, quindi occhio ai ventagli.
Sabato 22 febbraio - 4a tappa: Albufeira - Faro (175.2 km)
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Al quarto giorno si corre una tappa molto movimentata, ma che comunque potrebbe non essere abbastanza dura per poter scongiurare una volata. Soprattutto nella parte centrale si incontra molte salite arcigne, tra cui il ben noto Alto do Malhao (2.6 km al 9.3%). Tre GPM scandiscono invece la parte finale della tappa: Picota (2.5 km al 5.2%), Santa Barbara (quasi 3 km al 5%, qui si assegnano anche abbuoni) e Borderia (uno zampellotto di 700 mt al 5%) quest'ultimo è ancora a 17 km dall'arrivo probabilmente troppi per salite di questa difficoltà. Si potrebbe dunque arrivare in volata, ma comunque non prima di aver speso molte energie. Ad accentuare la tipicità di questo sprint ci pensa la pendenza abbastanza evidente delle ultime centinaia di metri.
Domenica 23 febbraio - 5a tappa: Salir - Alto do Malhão (19.6 km - Cronometro individuale)
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La corsa si chiude con una cronometro che quest'anno si chiuderà per la prima volta in salita, sull'Alto de Malhao già percorso nella tappa precedente, dove di solito si decide la corsa con due passaggi in vetta. Il tracciato è ondulato fin dall'inizio, motivo per cui si tratta già di per sé di una cronometro molto anomala. La rende ancor più difficile da gestire e sfavorevole agli specialisti proprio la rampa finale di 2.6 km al 9.3%.