Wild batte Bronzini e canicola
Seconda tappa del Giro Rosa tra caldo torrido e altre insidie: Kirsten supera Giorgia allo sprint, Lucinda Brand nuova maglia rosa
La prima volata del 29° Giro Rosa se l'è aggiudicata l'olandese Kirsten Wild, 35enne della Wiggle High5 che nonostante il passare degli anni dimostra ancora di avere poche rivali in termini di pura potenza: per lei si tratta della quarta vittoria in stagione, mentre sono ugualmente quattro i successi conquistati in carriera nella gara a tappe più importante del calendario. La vittoria odierna fa bene al morale in casa Wiggle High5: fino ad oggi l'unica vittoria conquistata in una corsa del Women's World Tour era una tappa del Tour of Chongming Island con la stessa Kirsten Wild, poi le voci di qualche problema interno e un futuro incerto che per un po' possono essere lasciati alle spalle.
Tappa insidiosa, Sheyla Gutiérrez all'attacco
Questa seconda tappa si è disputata interamente in Piemonte nella provincia di Alessandria: partenza ed arrivo a Ovada per un totale di 120.4 chilometri che presentavamo molte più insidie di una normale frazione per velociste. Il caldo con punte anche di 34 gradi si è fatto sentire in corsa, ma il percorso era tutt'altro che scontato, soprattutto nella prima parte: strade strette e tortuose, salite pedalabili che si alternavano a strappi ripidi ed improvvisi, discese tecniche e veloci hanno creato problemi a diverse atlete.
Il gruppo ha perso pezzi per strada nelle retrovie, anche per colpa di qualche piccola scivolata senza gravi conseguenze, ma per avere la prima vera fuga di giornata si è dovuta aspettare la conclusione del primo ampio giro attorno ad Ovada attraverso la Val Bormida: attorno al chilometro 50 è uscita dal gruppo la spagnola Sheyla Gutiérrez, (Cylance) che al primo passaggio sotto lo striscione d'arrivo era cronometrata con 1'07" di vantaggio sulle inseguitrici. La Gutiérrez ha insistito da sola nella propria azione riuscito a vincere il primo gran premio della montagna di questo Giro Rosa posto in località Belforte Monferrato al chilometro 57.5: a quel punto il gruppo, con Elisa Longo Borghini a transitare in seconda posizione, era cronometrato ad una quindicina di secondi soltanto.
Alice Maria Arzuffi rientra da sola sulla fuga
La riduzione del vantaggio della fuggitivi ha favorito nuovi scatti nel plotone e così a metà corsa si è formata una coppia al comando: la Gutiérrez è stata raggiunta infatti da Alice Maria Arzuffi, 23enne brianzola della Bizkaia Durango-Euskadi Murias, che ha portato nuove energie a questo tentativo. La tendenza è quindi tornata ad essere favorevole alla fuga che ha iniziato a guadagnare sensibilmente sul gruppo: in fondo Arzuffi e Gutiérrez non minacciavano direttamente la maglia rosa del Team Sunweb perché l'italiana partiva con 2'23" di ritardo, addirittura 3'11" invece il distacco patito dalla spagnola nella cronometro a squadre di ieri.
La squadra della prima in classifica ha quindi lasciato fare passando le responsabilità alle squadre dei velocisti, le quali a loro volta hanno avuto lo stesso atteggiamento tattico aspettando che fosse proprio la Sunweb a prendere l'iniziativa e ad avviare l'inseguimento vero e proprio. Il "tira tu che tiro io" è durato fino a circa 20 chilometri dall'arrivo quando la giuria ha comunicato che Arzuffi e Gutiérrez avevano raggiunto i 3'05" di vantaggio, un dato che significava maglia rosa in pericolo e vittoria di tappa quasi compromessa: da dietro è arrivata quindi la reazione che si è trasformata in una folle rincorsa guidata in particolar modo da due squadre, Sunweb e Wiggle High5.
Fuga presa nell'ultimo chilometro, poi Wild supera le italiane
A 10 chilometri dall'arrivo il vantaggio di Arzuffi e Gutiérrez era ancora attorno al minuto e mezzo, che poi sono diventati 50 secondi ai meno 5, 33" ai meno 3 chilometri e quindi 22" ai meno 2. Non sempre in questi casi è conveniente essere in due in fuga, perché poi negli ultimi metri ci sarà sempre quella che tira un po' di meno pensando alla possibile vittoria di tappa, ma Arzuffi e Gutiérrez non avevano la possibilità di mettersi a fare calcoli perché da dietro il gruppo era lanciatissimo. A dare la mazzata finale alla fuga è stata forse una leggerissima pendenza a salire nell'ultimo chilometro: le squadre dei velocisti, con in testa la Alé Cipollini, hanno fatto un ritmo altissimo ed il ricongiungimento è avvenuto quando mancavano meno di 500 metri dal traguardo.
La volata è iniziata con un testa a testa tutto italiano tra Marta Bastianelli e Giorgia Bronzini che però nulla hanno potuto contro la rimonta vincente di Kirsten Wild che è andata ad imporsi proprio davanti alla piacentina della Cylance, mentre la laziale della Alé Cipollini ha dovuto fare i conti con una lieve sbandata che le ha fatto perdere il podio a vantaggio di Marianne Vos che con il colpo di reni si era anche avvicinata al secondo posto. Quinta è arrivata l'olandese Amy Pieters, quindi Alexis Ryan sesta, Ilaria Sanguineti settima, Roxane Fournier ottava, Amanda Spratt nona e Lucinda Brand decima.
Brand in rosa con gli abbuoni
In classifica generale cambia la maglia rosa anche se resta in possesso del Team Sunweb: Lucinda Brand ha conquistato infatti tre secondi di abbuono piazzandosi seconda al primo sprint intermedio e terza al secondo, lo stesso ha fatto la compagna di squadra Leah Kirchmann che ha vinto il primo traguardo volante, ma il miglior piazzamento all'arrivo ha premiato la 29enne olandese che si era già vestita di rosa per un giorno nel 2015. La Brand è quindi in testa con lo stesso tempo della Kirchmann, a 3" tutte le altre compagne di squadre, a 4" ci sono invece Spratt, Elvin, Van Vleuten e Roy della Mitchelton-Scott.
Tra le atlete che hanno perso terreno oggi, segnaliamo in particolar modo la colombiana Ana Cristina Sanabria della Servetto-Stradalli, un'atleta che l'anno scorso era stata capace di piazzarsi ottava in cima all'Izoard a La Course by Le Tour de France e che quindi era molto attesa in questo Giro Rosa soprattutto nella cronoscalata e sullo Zoncolan: se sia stata solo una giornata no, o se si tratta di una condizione ancora da trovare, lo sapremo solo con l'arrivo delle prime vere salite.