Vuelta a Colombia, gli 80 km di salita fanno la differenza: tappa a Reyes, Cala guadagna ancora
L'attesa nona frazione della Vuelta a Colombia è giunta a termine. Da La Dorada il gruppo si è indirizzato verso Mariquita dove sono iniziati gli 80.7 km conclusivi tutti in salita, fino al noto Alto de Letras e i suoi 3677 metri slm. A vincere un fuggitivo come Miguel Ángel Reyes, qui in gara con la Agencía Nacional de Seguridad Vial.
Secondo posto a 20" per il boliviano Óscar Soliz (Movistar Team America). La lotta tra gli uomini di classifica si è rivelata emozionate: ha provato ad attaccare da lontano Óscar Sevilla, ma il fu "el niño" (ora quarantunenne e in gara con la Medellin-Inder) è poi rimbalzato indietro, venendo staccato.
Ad uscire come vero vincitore di giornata è colui che già vestiva la maglia gialla. Aristóbulo Cala (Bicicletas Strongman) è stato infatti il migliore, e di gran lunga, dei big, giungendo terzo a 27". Ritardo di 2'10" per l'ecuadoriano Jonathan Caicedo (Bicicletas Strongman), Julio Alexis Camacho (GW Shimano), Juan Pablo Suárez (EPM) e Óscar Rivera (EBSA-Indeportes Boyacá). Ottavo posto a 2'17" per Alex Cano (Coldeportes-Claro), nono a 2'33" Luis Felipe Laverde (Coldeportes-Claro) e decimo a 2'38" Danny Osorio (Orgullo Antioqueño).
Il margine di Cala si fa ora molto interessante. Il ventisettenne vanta 2'11" sia su Cano che su Suárez mentre Caicedo è quarto a 2'23". Molto più distanti tutti gli altri, fra cui Sevilla, di fatto fuorigioco con il nono posto a 7'09". Ma nella Vuelta a Colombia i tranelli possono creare danni in ogni momento; anche in tappe come la Cartago-Yumbo di domani, lunga 176 km e dedicata ai velocisti.