Fratczak esulta troppo presto, Pickrell lo infila e fa festa all'Avenir
In una tappa scoppiettante arriva il sigillo del canadese che in volata anticipa Fratczak (2°), condannato da un'esultanza anticipata, e Tene (3°). Pomorski nuovo leader, staccati Lecerf, Ryan, Segaert e Graat
Al Tour de l'Avenir non ci si annoia mai. Ne è stata dimostrazione la seconda tappa, da Nozay a Chinon, che ha visto la vittoria di Riley Pickrell. Il canadese ha avuto la meglio allo sprint su Radozlaw Fratczak, reo di aver esultato troppo presto, e Rotem Tenet.
La seconda frazione del Tour de l'Avenir strizzava l'occhio ai velocisti puri, per i quali l'unica insidia sembrava essere rappresentata dall'elevato chilometraggio: erano infatti 195 i chilometri da percorrere, con una sola difficoltà altimetrica, la Côte de Saint Aubin de Luigne (3.1 chilometri all'1.8%), posizionata a 100 chilometri dall'arrivo e per nulla proibitiva. Nei primi chilometri di tappa è stata la maglia gialla di Anders Foldager (Danimarca) a portare via la fuga. Con lui erano presenti Alexandre Vinokurov (Kazakistan) e Aljaz Turk (Slovenia). Il loro vantaggio si è presto stabilizzato sui 3' mentre in gruppo era la formazione degli Stati Uniti a tenere alto il ritmo.
Il terzetto di testa è diventato una coppia a 98 chilometri dal traguardo quando Vinokurov, poco dopo essere transitato per primo al GPM di giornata, si è rialzato attendendo il rientro del gruppo principale. A 50 chilometri dal termine anche Germania e Israele hanno messo un uomo in testa al gruppo, supportando il grande lavoro dello statunitense Ian López per condurre allo sprint i propri velocisti.
A 40 chilometri dall'arrivo il distacco tra i due battistrada e il gruppo è ulteriormente calato fino a raggiungere i 30". Foldager ha così tentato il tutto per tutto lasciandosi alle spalle Turk con l'intento di arrivare al traguardo. La sua azione si è però spenta pochi chilometri dopo quando dal gruppo è partito il contrattacco di Loe van Belle (Paesi Bassi), sulla cui ruota si è subito portato Adam Holm Jørgensen. La loro azione ha dato il via a una lunga serie di attacchi in un gruppo principale molto allungato per via della grande velocità. L'azione più pericolosa è stata quella di Joshua Gudnitz (Danimarca), che ha preso il largo in una fase di rallentamento guadagnando subito 20".
Il grande lavoro di Israele e Canada ha permesso al gruppo di rientrare sulle ruote del danese negli ultimi 10 chilometri. A quel punto una caduta ha tagliato fuori alcuni dei protagonisti più attesi per la generale, tra cui William Lecerf Junior e Alec Segaert (Belgio), Johannes Kulset (Norvegia), Archie Ryan (Irlanda), Davide Piganzoli (Italia) e Tijmen Graat (Paesi Bassi). In vista della flamme rouge sono saliti in cattedra i velocisti, ormai certi di giocarsi la tappa dopo una giornata passata ad inseguire sin dalle prime pedalate. Radozlaw Fratczak (Polonia) ha avuto lo spunto migliore concedendosi un'esultanza anticipata. La svista ha permesso a Riley Pickrell di sopravanzare il polacco con un gran colpo di reni per conquistare la tappa. Alle spalle di Pickrell e Fratczak è giunto Rotem Tene, mentre Francesco Busatto ha centrato un'altra top 10 chiudendo 10°.
Si rivoluziona la classifica generale con Michal Pomorski che scavalca Foldager, staccatosi nel finale, ed è la nuova maglia gialla. Buco di 39" per Lecerf, Graat, Segaert, Ryan, Piganzoli e Kulset che pagano quindi un distacco dagli altri favoriti per la generale.