Trofeo Andratx, Adam Hansen: "I corridori hanno preso la decisione giusta"
Il presidente della CPA è intervenuto sui fatti del Trofeo Andratx, cancellato per le condizioni troppo pericolose
A seguito della cancellazione, dopo soli 25 chilometri, del Trofeo Andratx-Pollença, quarta tappa della Challenge Mallorca, tenutosi sabato 1 febbraio, per le condizioni troppo pericolose in cui versavano alcuni tratti, il presidente della CPA (Cyclistes Professionnels Associés) Adam Hansen ha rilasciato un lungo comunicato stampa in cui chiarisce la sua posizione.
Le parole di Adam Hansen sui fatti del Trofeo Andratx
Il Trofeo Andratx-Pollença è stato prima sospeso e poi cancellato in seguito a numerose cadute in gruppo sull'asfalto bagnato, specialmente nella prima discesa bagnata, a causa delle condizioni meteo sfavorevoli.
I corridori, dopo 25 chilometri, hanno deciso di rientrare ai bus e di non proseguire la gara.
“La partenza della gara è stata caotica”, ha iniziato Adam Hansen, in un lungo comunicato diramato sui social. “La strada era completamente scivolosa a causa della pioggia e ha provocato numerose cadute”, ha aggiunto, spiegando che tutti i servizi medici sono stati “impegnati ad assistere diversi corridori, alcuni dei quali sono stati addirittura portati in ospedale”.
Adam Hansen ha ribadito che dal 2025, con le modifiche apportate all'implementazione del “Protocollo per le discussioni sulle condizioni meteorologiche estreme e la sicurezza dei corridori durante gli eventi”, vengono delineate “azioni specifiche per i casi in cui non è stata presa una decisione prima dell'inizio della gara, ma le condizioni di sicurezza richiedono un intervento durante la gara”.
“Secondo i regolamenti UCI, il CPA nomina tre corridori per rappresentare tutti i corridori in queste situazioni”, ha spiegato il presidente. “Oggi, dopo l'inizio della gara, la pioggia battente ha creato condizioni stradali pericolose, causando più di dieci incidenti in diverse zone, che hanno coinvolto oltre 50 corridori. Dato che le strade scivolose continuavano a rappresentare un rischio significativo, i corridori si sono resi conto che la situazione sarebbe continuata se non fosse stata implementata una soluzione alternativa. I tre corridori designati, in rappresentanza dell'intero gruppo, si sono rivolti al Presidente del Collegio dei Commissari per informarlo che la corsa non poteva continuare in sicurezza. Hanno sottolineato che se la gara fosse proseguita, gli incidenti sarebbero continuati, mentre i servizi medici erano già pienamente impegnati con i corridori feriti e i trasferimenti in ospedale”.
Secondo gli aggiornamenti del 2025 del Protocollo sulle condizioni meteorologiche estreme (EWP), il Presidente del Panel dei Commissari avrebbe dovuto neutralizzare la gara (in questo caso fermarla per evitare ulteriori incidenti, come ha ribadito Adam Hansen) e consultare tutte le parti interessate. “Purtroppo, ciò non è avvenuto. I corridori non hanno ricevuto alcun feedback, né è stato comunicato alcun piano alternativo dagli organizzatori, dai commissari o dai direttori delle squadre dei corridori. A questo punto, i corridori hanno preso la decisione di proteggere la loro integrità fisica”, ha concluso il presidente.
Per Hansen si poteva “trovare una soluzione”, ma i corridori hanno fatto la “scelta giusta”
Adam Hansen ha sottolineato che “si sarebbe potuta trovare una soluzione”, riaguardo al Trofeo Andratx-Pollença, in quanto “gli organizzatori hanno sempre un piano B in caso di maltempo sul percorso di gara. Ad esempio, la gara avrebbe potuto essere neutralizzata fino a un punto più sicuro e ripartire da lì”.
Nonostante questo, Hansen ha chiarito che i corridori “hanno preso la decisione giusta per proteggere la loro integrità fisica e la loro vita. Pur riconoscendo che si sarebbe potuta prendere una decisione prima, il passo successivo non è stato compiuto dal Presidente del Panel dei Commissari (PCP). Non avrebbe dovuto essere una decisione unilaterale. Avrebbero dovuto esserci discussioni tra tutte le parti interessate, ma purtroppo non è stato così. I corridori sono gli ultimi a voler interrompere una gara, perché il loro compito è quello di gareggiare".