Le squadre 2020: Androni Giocattoli-Sidermec
La squadra di Gianni Savio si rinnova dopo altri addii di peso e punta molto sulla crescita di Kevin Rivera, già a segno in Venezuela
Come da consuetudine, dopo le squadre World Tour diano uno sguardo anche alle formazioni Professional italiane per questa stagione ed iniziamo quindi con l'Androni Giocattoli-Sidermec di Gianni Savio, un team che continua a fare i conti con partenze importanti (Cattaneo, Masnada e Vendrame solo nell'ultimo ciclomercato) ma che riesce a dare continuità al progetto grazie alla crescita dei giovani da dietro. Il 2020 potrebbe tuttavia essere un anno abbastanza complesso, perché diverse colonne iniziano a fare i conti con la carta d'identità, mentre alle loro spalle ci sono più scommesse che certezze: il talento da cui ci si aspetta grandi cose è il costaricano Kevin Rivera, classe 1998, che dopo tre anni di apprendistato sembra essere pronto per puntare in alto. Intanto per la squadra piemontese il 2020 è iniziato bene con cinque vittorie di tappa in Venezuela e qualcosa di buono anche in Argentina.
ROSA
Nicola Bagioli (Ita, 1995), Mattia Bais (Ita, 1996), Manuel Belletti (Ita, 1985), Alessandro Bisolti (Ita, 1985), Jefferson Alexander Cepeda (Ecu, 1998), Luca Chirico (Ita, 1992), Miguel Eduardo Florez (Col, 1996), Mattia Frapporti (Ita, 1994), Davide Gabburo (Ita, 1993), Francesco Gavazzi (Ita, 1984), Daniel Felipe Muñoz (Col, 1996), Luca Pacioni (Ita, 1993), Janos Pelikan (Ung, 1995), Simon Pellaud (Svi, 1992), Simone Ravanelli (Ita, 1995), Jhonatan Restrepo (Col, 1994), Kevin Rivera (Crc, 1998), Josip Rumac (Cro, 1994), Matteo Spreafico (Ita, 1993), Nicola Venchiarutti (Ita, 1998), Mattia Viel (Ita, 1995)
L'ANALISI
CORSE A TAPPE: Forse è proprio qui che si può apprezzare al meglio il grande lavoro fatto dall'Androni-Sidermec negli ultimi anni: in poco tempo sono andati via Bernal, Sosa, Masnada e Cattaneo, eppure c'è già chi proverà ad ereditarne il testimone. Il 21enne costaricano Kevin Rivera è arrivato in squadra che era molto acerbo ma lo scorso anno ha iniziato a brillare il Europa con la vittoria al Sibiu Tour e soprattutto un incoraggiante nono posto alla Milano-Torino; quest'anno per lui arriveranno responsabilità maggiori e sembra essersi calato bene nel nuovo ruolo cogliendo subito due vittoria di tappa ed il podio della generale alla Vuelta al Táchira. Altro scalatore interessante è Simone Ravanelli, sul podio al Giro dell'Appennino nel 2019 e approdato finalmente (e meritatamente) al professionismo. Poi c'è da seguire anche il gruppo dei sudamericani: il neoacquisto Alexander Cepeda è giovane ma è piaciuto allo scorso Tour de l'Avenir, Miguel Florez e Daniel Muñoz sono invece più esperti e da loro ci si aspetta più concretezza che in passato.
VOLATE: Anche qui la squadra ha dovuto registrare due addii abbastanza importanti: Benfatto e Pelucchi hanno cambiato aria cercando più spazio nelle corse più prestigiose. L'uomo di più per le volate continuerà ad essere il romagnolo Manuel Belletti che però segna 34 anni sulla carta d'identità, ma qualche vittoria potrebbe garantirla: alla prima gara stagionale è subito salito sul podio in Argentina. Al suo fianco ci saranno solo volti più o meno nuovi: Luca Pacioni è tornato in squadra dopo due stagioni in Toscana e con un bel bagaglio di esperienza in più tanto che ha già timbrato il cartellino, dopo un 2019 a secco; il colombiano Jhonatan Restrepo ha qualità, esperienza e voglia di rivalsa dopo un anno sfortunato per i problemi della Manzana: è veloce e anche resistente sui percorsi mossi, potrebbe diventare quindi un bel nome da spendersi in volate ristrette o atipiche; poi c'è neoprofessionista Nicola Venchiarutti, non proprio uno sprinter puro ma un corridore su cui si può lavorare molto in ottica futura.
CLASSICHE: Rinnovamento anche per quanto riguarda i protagonisti delle gare di un giorno. Il 2020 sarà un anno importante per Nicola Bagioli che dopo tre anni alla Nippo può dare una svolta alla sua carriera cambiando ambiente: a inizio stagione riesce a partire forte, ma adesso è il momento di trovare maggiore continuità. In squadra c'è sempre il valtellinese Francesco Gavazzi che, però, non è più un ragazzino (35 anni) e qualche segno di calo lo ha messo in mostra, pur riuscendo comunque a vincere una corsa nel 2019. In ottica classiche arriva in squadra anche Davide Gabburo, un ragazzo che ha fatto fatica ad arrivare tra i professionisti ma che poi ha dimostrato velocemente di saperci stare. Qualche incognita in più accompagna invece gli ingaggi di Simon Pellaud e Mattia Bais: lo svizzero ha un gran motore e sembra piacevolmente votato alle fughe pazze, il trentino invece ha fatto un bel percorso da dilettante e ha fatto vedere di potersela cavare un po' su ogni genere di percorso, soprattutto quelli con difficoltà altimetriche.