Professionisti

Vuelta, solo ritiri prima della volatona di Groves

31.08.2022 19:06

Kaden vince allo sprint su Danny van Poppel e Tim Merlier, ma la corsa iberica perde protagonisti: tornano a casa col covid i top10 Simon Yates e Pavel Sivakov, fuori causa per una caduta Julian Alaphilippe


Ci son corridori che in questi ultimi tre giorni di Vuelta non hanno speso un battito di troppo: lunedì il riposo, martedì una crono che per chi non era in classifica poteva essere affrontata tranquillamente a marce ridotte, e oggi una tappa nemmeno sonnolenta, ma proprio da mandar via sul proprio dispositivo a velocità raddoppiata, tanto non succedeva nulla e se non ci fosse stato di mezzo un diavoletto a metterci la coda ce la saremmo potuta cavare con 10 righe di cronaca. Il diavoletto però c'è stato e si è manifestato con una serie di ritiri per covid, alcuni anche eccellenti, e con una caduta che ha fatto fuori Julian Alaphilippe, un evento che forse cagionerà qualche cambiamento di prospettiva per la maglia rossa Remco Evenepoel, privato di un uomo molto importante.

Domani poi, dopo questo fugace omaggio al velocismo marittimo (si arrivava accanto a una bella spiaggia andalusa) aggiudicatosi da un 23enne australiano che sin qui aveva come massima affermazione una tappa al Catalogna della scorsa primavera (ma che ha un buon futuro davanti), si torna in "quota Vuelta" con le consuete salite da garage che da anni rappresentano il marchio di fabbrica della corsa spagnola, nel nostro caso Peñas Blanca: saremo nella fase discendente della corsa, gli equilibri che abbiamo visto fino a domenica saranno leggermente diversi, insomma vedremo se qualcuno potrà ipotizzare di cominciare a mettere in difficoltà il leader della classifica: non sarà facile, ma non consideriamolo impossibile.

Torniamo a oggi. Le notizie che hanno preceduto l'11esima tappa della Vuelta a España 2022, ElPozo Alimentación-Cabo de Gata di 191.2 km, non erano per niente rassicuranti: ben cinque corridori costretti a lasciare la corsa a causa di positività al covid, e se la Kern Pharma risulta decimata con l'abbandono di Roger Adrià, Héctor Carretero e Pau Miquel, anche l'alta classifica viene stravolta dato che tornano a casa il quinto e il nono della generale, Simon Yates (BikeExchange-Jayco) e Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers). Non sarebbero stati gli unici ritiri eccellenti della giornata: a 65 km dalla fine Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl), sin qui preziosissimo nei panni del gregario di Remco Evenepoel, è caduto in curva e si è procurato una lussazione alla spalla destra che l'ha obbligato a essere portato via in ambulanza. Un 2022 stregato per il Campione del Mondo, già più volte caduto male (Strade Bianche, Liegi...) e vittima pure di covid.

La tappa, da parte sua, era di una semplicità estrema, e come tale si è sviluppata: fuga partita al primo chilometro con tre corridori Professional ovvero Jetse Bol (Burgos-BH), Vojtech Repa (Kern Pharma) e Joan Bou (Euskaltel-Euskadi), vantaggio massimo di 4' già al km 10, squadre dei velocisti a tenere sotto controllo la situazione, stop. Non c'era peraltro nemmeno un Gpm di 4a categoria da annotare, l'unico sussulto, ahilui, l'ha prodotto Repa cadendo su una rotonda ai -65; poi il ceco è rientrato due chilometri dopo e a quel punto il margine dei primi era di 1'40".

Ai -52 l'ultimo sussulto prima della volata è stato lo scatto di Bol, che ha mollato gli altri due e si è concesso 26 km di pedalata solitaria, riportandosi per un attimo pure a +2' sul gruppo e in ogni caso conquistandosi il titolo di combattivo del giorno. Ai -26 l'olandese è stato raggiunto e poi davvero non è successo più niente, nemmeno lo sprint per il traguardo volante di Ruescas ai -10, lasciato gratis a Mads Pedersen (Trek-Segafredo), che dopo il ritiro di Sam Bennett è rimasto l'unico dominatore della scena per quanto riguarda la classifica a punti.

La volata è stata lungamente preparata dalla BikeExchange, che aveva in Kaden Groves uno dei favoriti di giornata, se non "il" favorito. Il treno australiano ha portato il proprio velocista ai 200 metri, quando John Degenkolb (DSM) ha tentato un anticipo (ma piuttosto pallido): a quel punto il 23enne oceanico è uscito dalla ruota del suo pesce pilota ed è emerso prepotentemente verso il centro della strada, seguito da Danny van Poppel (Bora-Hansgrohe) che aveva scelto la sua, di ruota, e che si è prodotto in diverse contorsioni per trovare aria davanti a sé alla sinistra di Groves, mentre dall'altra parte usciva - più agevolmente - Tim Merlier (Alpecin-Deceuninck); DVP si è comunque preso il massimo disponibile a quel punto, ovvero il secondo posto, perché il primo era senza discussione terreno di conquista per il giovane Kaden.

Quindi Groves-Van Poppel-Merlier e poi  Juan Sebastián Molano (UAE Emirates), che era uscito per tirar su Pascal Ackermann ma, non trovandosi più il tedesco al mozzo, aveva sprintato per sé; quinto Pedersen, poi Daniel McLay (Arkéa Samsic), Degenkolb, Fred Wright (Bahrain-Victorious), Cedric Beullens (Lotto Soudal) e Boy van Poppel (Intermarché-Wanty). La classifica, stornata da Yates e Sivakov, vede l'ingresso in top ten di Ben O'Connor (AG2R Citroën) e Thymen Arensman (DSM), ma guardiamo il dettaglio: Remco guida con 2'41" su Primoz Roglic (Jumbo-Visma), 3'03" su Enric Mas (Movistar), 3'55" su Carlos Rodríguez (INEOS), 4'53" su Juan Ayuso (UAE), 6'45" su João Almeida (UAE), 6'50" su Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan), 7'37" su Tao Geoghegan Hart (INEOS), 7'46" su O'Connor e 8'44" su Arensman.

Fuori dai 10 ci sono Jai Hindley (Bora) a 9'24", Louis Meintjes (Intermarché) a 9'32", Alejandro Valverde (Movistar) a 10'07", Hugh Carthy (EF Education-EasyPost) a 10'08", David De la Cruz (Astana) a 10'13", Mark Padun (EF) a 10'44", Rigoberto Urán (EF) a 11'49", Gino Mäder (Bahrain) a 11'52", Sergio Higuita (Bora) a 13'36" e Domenico Pozzovivo (Intermarché) a chiudere la top 20 a 13'51". Domani la 12esima tappa riporterà gli scalatori al centro della scena: da Salobreña alla salita di Peñas Blanca a Estepona saranno 192.7 km a costituire quel che è praticamente un unipuerto, nonostante da Coín a Ojén (intorno ai -60) ci sia un tratto di salita ma per gran parte rubricabile a falsopiano.
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Marco Grassi
Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!