Il Team Visma ha chiuso il 2024 senza Top 10 nelle Classiche Monumento © Visma-Lease a Bike
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Classiche Monumento 2024, il bilancio: la Visma chiude con zero Top 10, festa per Alpecin e UAE

Con la stagione delle corse di un giorno più prestigiose in archivio, è tempo per le valutazioni finali: statistiche, curiosità sulle squadre e bilancio dell'Italia nelle classiche World-Tour

Con Il Lombardia alle spalle, è calato il sipario come ogni anno sul calendario delle corse di un giorno più importanti, a partite dalle cinque Classiche Monumento. Quale miglior occasione del giorno dopo della classica delle foglie morte, allora, per un riepilogo statistico dedicato in primis alle squadre, e poi allargando il quadro anche all'Italia e come si è comportata nell'intero programma di classiche di livello World-Tour.

Disastro Visma, l'annata storica della Alpecin, UAE ovunque

Per analizzare il bilancio delle squadre, partiamo dall'avere sotto mano le cinque Top 10:

Le 5 Top 10 delle Classiche Monumento 2024
Le 5 Top 10 delle Classiche Monumento 2024

I 3 temi principali che emergono guardando queste classifiche riguardano tre squadre faro del World-Tour in questo tipo di corse: Visma Lease a Bike, Alpecin-Deceuninck e UAE Team Emirates. La formazione olandese è quella che ne esce di più con le ossa rotte, in una maniera francamente difficile da immaginare: i gialloneri sono l'unica squadra WT che non è riuscita a collezionare nemmeno un piazzamento nei primi dieci in nessuna delle cinque Monumento 2024, non andando oltre il 14esimo posto di Kooij alla Sanremo, il 15esimo posto di Benoot al Fiandre (dopo che Jorgenson si era bruciato per provare a tenere l'allungo decisivo di van der Poel), il 16esimo di van Dijke alla Roubaix, il 12esimo di Benoot alla Liegi e il 21esimo di Kelderman al Lombardia. C'è da dire che soprattutto al Fiandre e la Roubaix sarebbero partiti con credenziali di podio ma gli infortuni occorsi a Wout van Aert e Christophe Laporte hanno segnato la loro campagna delle classiche, iniziata con le vittorie nel primo weekend con Omloop e Kuurne-Bruxelles-Kuurne.

Per quanto riguarda la Alpecin, la squadra dei fratelli Roodhooft ha nuovamente massimizzato le proprie possibilità nelle corse più adatte alle loro caratteristiche, realizzando stavolta una tripletta inedita: nessun squadra nella storia del ciclismo aveva vinto nello stesso Sanremo (Philipsen), Fiandre (van der Poel) e Roubaix (van der Poel), con tra l'altro la doppietta MVDP-Philipsen alla Roubaix in una prova corale di squadra con pochi precedenti sulle pietre del pavé. Il sorprendente il decimo posto di Meurisse al Lombardia, peraltro, ha permesso al team di centrare la Top 10 in ciascuna delle cinque Monumento stagionali, risultato che solo una squadra ha persino migliorato nel 2024.

E quella squadra è la UAE Team Emirates, autrice di una stagione leggendaria trascinata dalle imprese del fenomeno e neo-campione iridato Tadej Pogačar, conquistatore implacabile di Liegi-Bastogne-Liegi e Il Lombardia, nonché terzo alla Sanremo. Nelle classiche sulle pietre, è stato il nuovo acquisto Nils Politt a trainare la compagnia, con il podio al Fiandre (dove la formazione emiratina ha piazzato pure Bjerg e e il 20enne Morgado nei primi 5) e il quarto posto alla Roubaix. Tradotto: non solo almeno un corridore sempre in Top 5, ma anche 4 podi con due trionfi e un quarto posto il peggior risultato.

Per i cultori degli underdogs, la stagione 2024 sarà anche giustamente ricordata per il primo storico podio della Arkéa-B&B Hotels in una classica Monumento, firmato dall'azzurro Luca Mozzato al Giro delle Fiandre al termine di una prova interpretata in maniera estremamente intelligente. Altre squadre che meritano menzione, per motivi diversi, sono indubbiamente la Lidl-Trek e la Soudal Quick-Step. Per la formazione statunitense, quest'annata è stata la conferma della forza della squadra come collettivo, ma ancora manca qualcosa per arrivare sul gradino più alto. I podi di Mads Pedersen alla Roubaix e di Giulio Ciccone al Lombardia e il quarto posto sempre del danese alla Sanremo sono comunque dei picchi di rilievo, con uno Skujiņš che a 33 anni si è consacrato come un jolly che poche squadre vantano in corse sopra i 250km.

Riguardo alla squadra di Patrick Lefevere, il 2024 ha ulteriormente confermato come negli ultimi anni il Wolfpack sia entrato in una nuova era: dal dominare la stagione sulle pietre, sono passati a non piazzare nemmeno un corridore nei primi dieci di Fiandre e Roubaix, mentre sono stati più presenti in corse più vallonate grazie in particolare al bi-campione olimpico Remco Evenepoel, il quale al Lombardia ha archiviato un traguardo davvero significativo: il 50esimo podio della squadra belga in una corsa Monumento.

L'altra nota amara arriva invece dalla INEOS Grenadiers, che chiude con un bilancio che rispecchia abbastanza nitidamente il loro declino complessivo: solo due volte in Top 10, con il sesto posto di Magnus Sheffield al Fiandre come miglior risultato stagionale.

Come si è comportata l'Italia?

Per parlare dei risultati degli italiani, è necessario estendere il discorso con il grafico seguente a tutte le classiche di livello World-Tour che si sono disputate in stagione. 

La prima sentenza è che, per il terzo anno consecutivo, l'Italia non è riuscita a vincere nemmeno una delle corse di un giorno della massima categoria: l'ultimo successo continua a essere l'epica Parigi-Roubaix 2021 firmata Sonny Colbrelli. A posteriori, il rammarico più grande riguarda la BEMER Cyclassics in cui Jonathan Milan si è trovato chiuso nel momento in cui avrebbe dovuto aprire il gas per imporsi (Kooij ringrazia).

Nelle Monumento, paradossalmente, il bilancio è meno negativo di quello complessivo avendo archiviato due podi (Fiandre e Lombardia), una Top 5 (Sanremo) e una Top 10 (Fiandre con Bettiol nono). Luca Mozzato, che nella sua carriera vantava solamente un decimo posto alla Brugge De Panne come Top 10 nelle classiche World-Tour, alla Ronde van Vlaanderen ha collezionato un podio storico per la sua squadra e ha riportato l'Italia per la prima volta tra i primi 3 posti dopo il trionfo di Bettiol nel 2019. Giulio Ciccone, dal canto suo, con la terza posizione al Lombardia centra il suo primo podio in una Monumento in quella che è soltanto la terza volta che finisce nei primi dieci in una classica World-Tour (quinto al Lombardia 2020 e quinto alla Freccia Vallone 2023 i precedenti) ed è un risultato che permette alla Lidl-Trek di coronare un grande anno nelle classiche.

Il passaggio a vuoto più significativo della stagione, oltre al peggior risultato di sempre in un campionato del mondo a Zurigo, è indubbiamente quello tra Roubaix e Trittico delle Ardenne, dove nessun italiano ha avuto la capacità di rendersi protagonista.

In ottica 2025, con l'oligarchia al potere di quest'epoca nelle Classiche Monumento, i migliori corridori italiani dovranno essere bravi ad avere testa e gambe per provare, intanto, a centrare il successo in tutte quelle corse di un giorno dove non ci sarà il chiaro e unico favorito. Tre anni di digiuno sono tanti e sarà importante sfatare il tabù.

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Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.