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Gp Beiras: crolla Mestre, generale ad Avila. Nell'ultima tappa il più forte è Brandão, in evidenza Tizza e Celano

14.04.2019 18:26
Joni Brandão alza le mani al cielo nella tappa conclusiva del Gp Beiras, alle sue spalle staccati di 2" Vicente García de Mateos della Aviludo Louletano e Edwin Ávila della Israel Cycling Academy; la quarta edizione della corsa portoghese premia proprio quest'ultimo come vincitore della classifica finale, con gli stessi García de Mateos (a 2") e Brandão (a 4") sul podio.

La tre giorni della quarta edizione del Gp Internacional Beiras e Serra da Estrela si conclude nei 177.4 km che vanno da Celorico a Covilha, due traguardi volanti e due GPM, di cui il secondo (Seita até à Torre) di prima categoria a 77 chilometri dal traguardo. Maglia gialla sulle spalle di Daniel Mestre della W52 FC Porto, terzo nella prima tappa e vincitore nella seconda.

Schermaglie immediate al via, con Marco Tizza della Amore & Vita-Prodir ad inserirsi nel plotoncino con Daniel Turek della Israel Cycling Academy, la coppia Robin Carpenter e Nigel Ellsay della Rally UHC Cycling, e Daniel Silva della Rádio Popular-Boavista. Un altro italiano, Marco Bernardinetti sempre di Amore&Vita, è in un secondo gruppetto con Adam de Vos della Rally UHC Cycling. Marco Tizza è la firma più pesante visti i 18’’ di ritardo in classifica generale. Dopo 33 chilometri si forma il gruppo definitivo con 2.15’ di vantaggio: oltre al ciclista di Giussano, provincia di Monza e Brianza, Daniel Turek (Israel Cycling Academy), Robin Carpenter e Nigel Ellsay (Rally UHC Cycling), Daniel Silva e Hugo Nunes (Rádio Popular-Boavista), Óscar Hernández e Márcio Barbosa (Aviludo-Louletano), Daniel Freitas (Miranda-Mortágua) e Ivar Silk (Monkey Town-A Block).

Sul primo GPM, Freitas precede Rurek e Barbosa, dietro la Sporting-Tavira di Frederico Figueiredo, la Efapel di Henrique Casimiro e la W52 della maglia gialla dettano il ritmo di rientro, Marco Tizza domina il traguardo volante di Seia davanti a Freitas e Silk, e all’ascesa del GPM della Torre il gruppo è compatto, anche se diventa subito evidente la difficoltà della maglia gialla Daniel Mestre.

E’ il momento di fare selezione. C’è anche Danilo Celano della Amore&Vita, nei 14 che cercano l’assolo: David Rodrigues e João Benta (Rádio Popular-Boavista), Joni Brandão, Henrique Casimiro e Nikolay Mihaylov (Efapel), Frederico Figueiredo (Sporting-Tavira), Alexander Vdovin (Lokosphinx), Joaquim Silva (W52-FC Porto), Awel Andemeskel e Edwin Ávila (Israel Cycling Academy), Vicente García de Mateos e Luís Fernandes (Aviludo-Louletano), Josu Zabala (UD Oliveirense-InOutBuild). Il momento positivo del classe 1989 di Vasto dura poco, Frederico Figueiredo transita per  primo sulla Torre seguito da Henrique Casimiro, Josu Zabala si prende il traguardo volante di Belmonte davanti a Andesmekel e Vdovin, i fuggitivi perdono pezzi sino a che il solo Nikolay Mihaylov della Efapel si ritrova con 24’’ sul gruppo ai piedi dello strappetto della Covilha, 3 chilometri con 4.4% di pendenza.

L’ultimo fuggitivo viene ripreso a 4 chilometri dal traguardo, l’Efapel inasprisce il ritmo, ed è il suo uomo Joni Brandao a prendersi la tappa davanti a Vincente Garcia de Mateos della Aviludo-Louletano; Celano e Tizza finiscono rispettivamente quarto e quinto a 5", mentre Antonio Santoro (Monkey Town - Á bloc CT)  conclude decimo. Per Tizza la corsa si conclude anche con un buon piazzamento nella classifica finale, quarto a 18" dal vincitore Avila.
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