Tour de France 2024, 14a tappa: punto di non ritorno
È l'ora delle grandi montagne: Tourmalet, Ancizan e Pla d'Adet aprono il duello finale tra Tadej e Jonas. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv
In queste prime 13 tappe del Tour de France 2024 si è già visto di tutto, ma adesso è il momento di entrare nell'epica del Tour, cominciando dalle due tappe pirenaiche che chiudono la seconda settimana. Stuzzica abbastanza questa 14a tappa di circa 150 km con un finale tosto in cui non è impossibile nemmeno attaccare da lontano, anche se la salita finale potrebbe essere al centro delle attenzioni di molti, vista la durezza. Il dislivello è forse un po' inferiore ai 4000 metri dichiarati ufficialmente, ma senz'altro se ne sommano circa 3000 in soli 80 km. Dopo 70 km di fondovalle apre le danze il consueto Col du Tourmalet (19 km al 7.4%): si pedale quasi sempre tra il 7 e il 9%, eccetto alcuni tratti un po' più semplici; la musica cambia dopo il penultimo tornante, quando mancano poco meno di 2 km al traguardo e si supera quota 2000 metri, con la pendenza che si alza in doppia cifra e ci rimane costantemente (media 10%, max 13%). Finita la discesa si torna subito a salire verso l'Horquette d'Ancizan per un totale di 17.2 km al 4.3%; l'inizio formale è stato posto dopo i primi 8 km di fondovalle al 3.5% (ma già con qualche breve passaggio al 10%), quando invece mancano 8.2 km al 5.1%; anche questo dato è però poco indicativo perché in realtà si sale prima per circa 4 km al 7%, poi si scende per 1 km prima di risalire per 3 km al 6.3 (max 11%). L'Horquette d'Ancizan potrebbe essere però determinante, più che per la salita, per la discesa tecnica di 10 km, che termina a circa 7 km dall'imbocco dell'ascesa conclusiva. A Saint-Lary-Soulan inizia quindi l'ascesa già nota al Pla d'Adet (10.6 km al 7.9%), variata però leggermente nel finale: il tratto più duro è il primo di circa 7 km al 9.5% (max 13%) e termina a circa 3.5 km dall'arrivo; nel finale si abbandona lo stradone che di solito ospitava il traguardo per affrontare un tratto in discesa di 300 metri, cui seguono gli ultimi 1300 metri di nuovo in salita (8% di media).
Fari puntati su…
È giunta l'ora della grande sfida, che ormai sembra essersi già impostata su un duello tra Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Il danese è storicamente più favorito rispetto allo sloveno nelle tappe di alta montagna, tuttavia appare complicato per la squadra poter adottare la tattica delle ultime edizioni, basata su un forcing costante e pressante che finiva per portare Pogačar al limite delle energie quando arriva il momento del confronto diretto. Al contrario lo sloveno può per una volta scegliere di rifugiarsi all'ombra dei compagni, facendosi aiutare da João Almeida e Adam Yates nel rincorrere gli attacchi di Vingegaard che potrebbero arrivare anche abbastanza presto vista la debolezza della squadra.
In mezzo cercherà di inserirsi Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), ancora tutto da testare in certi contesti e che proprio su queste strade andò in crisi alla Vuelta dell'anno passato uscendo nettamente di classifica. Potrà contare sul supporto preziosissimo di Mikel Landa non solo come semplice gregario, ma anche come uomo di esperienza che può guidarlo e consigliarlo in giornate decisamente più adatte al basco per caratteristiche.
Come sempre queste giornate vivono anche del possibile braccio di ferro con la fuga del mattino, che a volte può essere usata a regola d'arte per rimontare posizioni in classifica da parte dei corridori più attardati. Magistrale fu quello che proprio sui Pirenei riuscì a fare l'anno scorso Jay Hindley (Red Bull - BORA - hansgrohe) che proprio azzardando con intelligenza riuscì a vestire per un giorno la maglia gialla inserendosi almeno per 24h in mezzo a Vingegaard e Pogačar. L'australiano è molto più lontano in classifica quest'anno, ma a questo punto qualunque possibilità di riscatto della Red Bull in mano sua. Una top10 appare ormai troppo distante, ma un successo di tappa sulle grandi montagne è assolutamente nelle sue corde. Tornando al punto di partenza, con una classifica così delineata sono comunque molti gli uomini relativamente vicini in classifica che possono buttarsi in fuga già al momento. Derek Gee (Free Palestine - Premier Tech) è senz'altro uno molto avvezzo alle fughe da lontano, anche se i ritiri di Roglic e Ayuso gli hanno permesso di risalire inaspettatamente al 9° posto (7'54" di ritardo per lui) e potrebbe anche correre di rimessa almeno per un altro giorno, concentrando le forze sulla tappa di domenica, molto lunga e per questo forse più favorevole alla vittoria di un fuggitivo. Molto probabilmente correranno sulle ruote dei big anche Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), 5° a 4'40", e un brillante Giulio Ciccone (Lidl-Trek), adesso 8° a 8'36". Decisamente più probabile che provino a muoversi Egan Bernal (se non deve rimanere al fianco di Rodriguez), Santiago Buitrago (Bahrain - Victorious) e Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team). E poi c'è Ben Healy (EF Education - EasyPost) che senza aver mai curato la classifica si ritrova comunque un po' per caso 14° a 12'08", non lontanissimo dunque dai primi 10. Posizione simile anche per Steff Cras (TotalEnergies), il capitano della formazione francese, che è 15° a pochi secondi dall'irlandese.
Chiudiamo con un elenco di ulteriori nomi possibili per l'eventuale fuga, sicuramente esemplificativo ma di certo non esaustivo: Richard Carapaz, Neilson Powless e Rui Costa (EF Education - EasyPost); Maxim Van Gils (Lotto Dstny); David Gaudu, Lenny Martinez e Romain Grégoire (Groupama - FDJ), Romain Bardet, Frank van den Broek, Warren Barguil e Oscar Onley (Team dsm-firmenich PostNL); Davide Formolo, Javier Romo e Oier Lazkano (Movistar Team); Louis Meintjes (Intermarché - Wanty); Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team); Magnus Cort e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility). Tom Pidcock e Michał Kwiatkowski (INEOS Grenadiers); Simon Yates (Team Jayco AlUla); Paul Lapeira (Decathlon AG2R La Mondiale Team); Julien Bernard (Lidl-Trek); Matej Mohorič, Wout Poels e Jack Haig (Bahrain - Victorious); Stephen Williams (Free Palestine - Premier Tech); Ion Izagirre, Simon Geschke e Guillaume Martin (Cofidis); Clément Champoussin, Kévin Vauquelin e Cristian Rodriguez (Arkéa - B&B Hotels).
Aggiungiamo che almeno fino all'inizio del Tourmalet saranno di scena anche i velocisti, perché c'è in palio il traguardo volante di Esquièze-Sere, dove Biniam Girmay (Intermarché - Wanty) dovrà difendere la maglia verde e magari cercare di consolidare ulteriormente un vantaggio che è comunque già consistente. Sarà per ovvie ragioni anche la tappa che riapre nettamente la sfida per la maglia a pois: riuscirà Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility) ad essere della partita anche sulle grandi montagne?
Tour de France 2024, gli orari della quattordicesima tappa
La partenza ufficiale è prevista alle 13:20 e la tappa dovrebbe terminare tra le 17:15 e le 18:00. Sarà trasmessa in tv sia in chiaro su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:10, sia integralmente su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:45 alle 18:00).