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Torna a parlare Juanjo Lobato dopo il caso sonniferi: «Chiedo solo un'opportunità»

02.02.2018 15:26

Il 29enne corridore spagnolo Juan José Lobato è tornato a parlare dopo la vicenda che l'ha visto protagonista lo scorso mese di dicembre durante il ritiro del Team LottoNL-Jumbo e che ha portato alla rescissione del contratto con la squadra olandese: il corridore era stato accusato, assieme a due compagni sospesi ma poi reintegrati in rosa, di aver utilizzato sonniferi non autorizzati dalla squadra.

In una lunga lettera pubblicata su Facebook, Lobato ha parlato per la prima volta di quanto accaduto durante il ritiro con il Team LottoNL-Jumbo anche per cercare di fare chiarezza e fornire la propria versione: «Devo chiedere scusa alla squadra per non aver rispettato una parte del regolamento. Però, affinché non ci siano dubbi, devo smentire alcune cose pubblicate sul momento: non c'è stato alcun festino né presenza di alcool, ho solo assunto un medicinale per dormire che comunque in nessun caso può essere considerato dopante. Voglio precisare anche di non aver alcuna dipendenza da queste sostanze, ho effettuato vari esami e sono disposto a farne altri per dimostrarlo».

Juan José Lobato ha quindi spiegato il motivo del suo gesto, aprendosi al pubblico e parlando di alcuni problemi personali: «Nel 2017 ho vissuto l'anno più duro della mia vita ed in alcuni momenti ho avuto bisogno di prendere questi medicinali. Ho dovuto far fronte ad una difficile separazione e ho perso mio zio, una persona fondamentale nella mia crescita come ciclista, a soli 43 anni per un incidente sul lavoro. Per questo ho avuto bisogno, sbagliando, di questi sonniferi per poter riposare bene. Sono pentito per quanto ho fatto e ora, all'inizio della stagione, mi trovo senza squadra: voglio dire pubblicamente che il mio desiderio è di continuare a correre ai massimi livelli. Spero di avere l'opportunità di tornare a gareggiare il prima possibile, questa è l'unica cosa che chiedo. Mi sto allenando intensamente e le sensazioni sono ottime, in questo cammino di recupero mi manca solo di mettermi maglia e pantaloncini e di tornare a correre».

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