Ganna, Ganna, Ganna, prometteva vittorie a fiumi
Giro d'Italia, prestazione monumentale dell'iridato della crono: va in fuga, stacca tutti e vince in solitaria a Camigliatello Silano
Il ritorno sulla penisola del Giro d'Italia coincide con una frazione trabocchetto: circa 4000 metri di dislivello positivo e 225 km per la Mileto-Camigliatello Silano, con il Valico di Montescuro - 24.2 km al 5.6% , punte al 18% - e scollinamento ai meno 12.5 km dal traguardo. Tappa da fuga, sulla carta, ma con una salita simile posta in un momento così delicato della corsa è impossibile non pensare a qualche movimento anche tra gli uomini di classifica.
Quasi un'ora prima che nasca la fuga: dentro in otto, ci sono Conti, Ganna e lo "sconosciuto" Hagen
Partenza alle 10.35 senza Luca Wackermann: per lo sfortunato lombardo della Vini Zabù-Brado-KTM, coinvolto ieri in una inaccettabile caduta nel finale, non mancano fratture e contusioni. Il via è velocissimo, con numerosi tentativi di fuga che non trovano spazio dato l'interesse di molti di andarsene; pare fruttuoso un tentativo nato attorno al km 35 e comprendente Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Damien Howson (Mitchelton-Scott), Jhonatan Narvaez (Ineos Grenadiers) e Peter Sagan (Bora-Hansgrohe), cui si aggiungono in seconda battuta Niko Denz (Team Sunweb) e Jan Tratnik (Bahrain-McLaren), ma 5 km più tardi il gruppo li riassorbe.
Ha via libera, invece, l'attacco a quattro dato poco prima del km 50: la Ineos Grenadiers manda in avanscoperta i due italiani dell'organico, ovvero sia il piemontese Filippo Ganna e il siciliano Salvatore Puccio, assieme al già citato sloveno Jan Tratnik e al norvegese Carl Fredrik Hagen (Lotto Soudal), non certo uno sconosciuto, insomma, ma uno nome le cui qualità sono conosciute anche dagli appassionati - oltre che dagli addetti ai lavori, almeno in via teorica - visto l'ottimo ottavo posto alla Vuelta a España 2019.
A questi quattro se ne aggiungono, una manciata di km dopo, altri quattro, vale a dire lo spagnolo Héctor Carretero (Movistar Team), il laziale Valerio Conti (UAE Team Emirates), il colombiano Jhonatan Restrepo (Androni Giocattoli-Sidermec) e il veneto Edoardo Zardini (Vini Zabù-Brado-KTM). Il plotone, dopo una prima ora affrontata a 51.2 km/h di media, non vede l'ora di lasciare spazio: al km 60 il margine tocca i 3' per poi sfiorare i 4'30" al km 70.
Il gruppo controlla, Weening e Thomas si ritirano
Al traguardo volante di Catanzaro Lido (km 80.2) il veloce Restrepo precede Zardini e Hagen, giusto poco prima che la strada inizi a salire verso il gpm di Catanzaro (km 91.9), dove Zardini anticipa Carretero. Il medesimo scenario va in onda una ventina di km più tardi al gpm di Tiriolo (km 111.3), con il veronese che mette la ruota davanti al castigliano. Il gruppo, tirato soprattutto Davide Ballerini e Iljo Keisse, procede con tranquillità, concedendo anche un vantaggio di 5'10" al km 105.
Il plotone, segnatamente una delle formazioni più attese, perde un elemento: il più vecchio dei presenti alla Corsa Rosa si ritira, per colpa di vertigini continue, Pieter Weening. Caduto ieri per colpa di una borraccia, il trentanovenne neerlandese deve abbandonare quello che era il suo sesto Giro della carriera, privando la Trek-Segafredo di un prezioso ed esperto elemento in vista della fase calda della prova. Oltre a lui deve ritirarsi anche Benjamin Thomas: il passista francese della Groupama-FDJ è alle prese con un malanno di stagione - il team tiene a far sapere che tutti i tamponi a cui è stato sottoposto hanno dato esito negativo.
La Jumbo-Visma si fa vedere, il gap scende
Cambio cromatico a circa 85 km dall'arrivo, quando il gap è sempre nell'ordine dei 5'10": le maglie azzurre dell'Astana Pro Team risalgono posizioni in gruppo, provocando la reazione dei gialloneri del Team Jumbo-Visma. L'inconfondibile volto di Tony Martin si mette così a fare ciò che è abituato, ossia tirare il plotone, dando una accelerata non indifferente e facendo crollare il vantaggio degli attaccanti, che ai meno 70 km hanno circa 4'.
Problemi meccanici rallentano, ma solo per pochi istanti, prima Tratnik discesa e poi Zardini a inizio dello strappo verso Rogliano; tra gli otto la collaborazione non è sempre idilliaca, tanto che scappa qualche leggero battibecco. Dietro, intanto, la Jumbo-Visma si sposta al termine della discesa, lasciando tornare l'indefesso Davide Ballerini ad impostare un'andatura più regolare, per la gioia degli attaccanti che tornano. E ringraziano anche altri, come i velocisti, alcuni gregari e persino il diciannovesimo in classifica Louis Meintjes (NTT Pro Cycling), staccatisi momentaneamente ma capaci di rientrare senza troppi problemi.
Davanti restano in sei, De Gendt e Rubio provano il contrattacco
Un'altra formazione che si mostra nelle posizioni di avanguardia è la Sunweb: i tedeschi con Denz e Haga fanno velocità, abbassando a 3'15" il ritardo al cartello dei meno 40 km, giusto poco prima del traguardo volante di Cosenza (km 187.5) in cui i 3" di palio vanno a Carl Fredrik Hagen, per altro il meglio posizionato in classifica avendo 8'23" da Almeida. Di lì a poco inizia la salita, dolce sulle prime rampe; nonostante ciò, in un tratto circa al 4% ai meno 33.5 km dalla conclusione, Carretero decide di partire. Nessuno risponde, tanto che è sempre Ganna a dettare il passo; chi invece molla è subito Restrepo e, poco più tardi, anche Hagen, che a sorpresa si rialza così presto.
Selezione da dietro in gruppo, selezione da davanti... davanti: il passo di Ganna non fa prigionieri e, ai meno 30.5 km, viene ripreso Carretero. Nel plotone, a sorpresa, la Lotto Soudal si mette a tirare: il motivo viene presto svelato, Poco prima di entrare negli ultimi 30 km attacca Thomas De Gendt, a cui si accoda il giovane Einer Rubio (Movistar Team). Medesimo desiderio lo condividono Geoffrey Bouchard (AG2R La Mondiale) e Rubén Guerreiro (EF Pro Cycling), ma la coppia non riesce a riconnettersi al passo del trattore belga.
La Trek lavora e Caicedo si stacca. Giornata super per Ganna
La situazione ai meno 26 km, prima del tratto duro della salita a Spezzano, vede i sei di testa possedere 1'15" sulla coppia De Gendt (che fa tutto il lavoro) e Rubio, 1'35" Guerreiro, 1'45" su Bouchard e 2' sul gruppo, in cui a lavorare è sempre la Sunweb, presente al completo se si eccettua Matthews. Sul tratto duro al 18% la fuga perde due elementi: non ce la fanno, a dispetto dai pronostici, né Conti né Puccio. Nessun problema, invece, per Ganna, nonostante la fatica accumulata e il peso ben superiore alla concorrenza.
Nel gruppo alla Trek-Segafredo non va più bene il passo della Sunweb: Jacopo Mosca e Nicola Conci si pongono in testa aumentando l'andatura, riducendo le dimensioni del plotone ancora corposo. Tra i primi a cedere anche Diego Ulissi e il vincitore dell'Etna Jonathan Caicedo, secondo in classifica dal vita di Mileto. Cambia qualcosa anche davanti: Tratnik non tiene più e viene ripreso dal drappello De Gendt, Rubio e Conti. Ma tanto lo sloveno quanto il romano non tengono il passo del solito belga, sempre più famelico.
Carretero, però, vuole proseguire nell'azione e ai meno 21 km se ne va da solo; non ha però fatto i conti, lo spagnolo, con il periodo di forma di Filippo Ganna, il quale si riporta sotto ai meno 20 km. Ma la coppia di testa diventa quintetto mezzo km più tardi: De Gendt, Rubio e Zardini si aggiungono. I più forti dei due sono, e non è una sorpresa, i due più freschi: De Gendt e Rubio attaccano una volta a testa, ma in entrambi i casi Ganna, con il suo passo, ha modo di riportarsi dentro.
Ganna prende e se ne va, Yates ancora non impeccabile
Ripresosi dalla positività al coronavirus, Giulio Ciccone dà il suo contributo e tira per circa 5 km prima di consegnare il testimone a Gianluca Brambilla, unico gregario ancora vicino a Nibali. Con il passare dei km, scendono sia la temperatura che la nebbia mentre aumenta l'umidità in mezzo al bosco, in una situazione quasi invernale. Appena entrati negli ultimi 17 km, quando la quarantina scarsa di elementi del gruppo paga 1' tondo dalla testa, allunga Filippo Ganna: De Gendt, volutamente, non va in testa e lascia lavorare Rubio, che si dimostra ancora passivo.
Il tutto per la gioia di Ganna, che in un battibaleno guadagna una quarantina di secondi nei confronti dei duellanti e anche una dozzina di secondi sul gruppo, nel quale l'Astana sostituisce la Trek, andando a riprendere De Gendt e Rubio ad un km dalla vetta (km 213.4), raggiunta con una cinquantina di secondi dopo il solitario battistrada. Il gruppo, allungato, vede Pozzovivo impostare la discesa in prima ruota davanti a Fuglsang, Nibali e Kelderman; chi perde qualche metro, invece, è il "solito" Simon Yates, anche oggi ben lontano dal top.
Ganna controlla e va a vincere, Konrad fa suo lo sprint dei big
Vincenzo Nibali decide di mettersi in prima ruota per affrontare la discesa; pur non forzando, il gruppo si allunga. In coda, come scontato, Ilnur Zakarin e anche la maglia rosa João Almeida; dietro al messinese, nell'ordine, pedalano Pozzovivo, Kelderman, Oomen, Fuglsang, Majka e Konrad, ma non si verificano fratture, tanto che persino il meno abile di tutti, il già citato Zakarin, fa parte della ventina abbondante di unità del plotone.
Non ha alcun problema, invece, Filippo Ganna che pedala alla grandissima anche nel finale di pura apoteosi. Non pare credere neppure lui ai suoi occhi, il verbanese, che va a vincere alla grandissima: in tanti lo vogliono "trasformare" in uomo da corse a tappe. Diciamo che, dopo oggi, le loro proposte appaiono meno campate in aria. Per il ventiquattrenne della Ineos Grenadiers è l'ottava vittoria da professionista, la prima in una gara di gruppo dai tempi degli under 23.
La volata a 34" dal vincitore valida per il secondo posto premia l'austriaco Patrick Konrad (Bora-Hansgrohe) davanti al portoghese João Almeida (Deceuninck-Quick Step). Seguono Wilco Kelderman (Team Sunweb), Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott), Jai Hindley (Team Sunweb), Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Pello Bilbao (Bahrain-McLaren), Jakob Fuglsang (Astana Pro Team) e Fausto Masnada (Deceuninck-Quick Step).
Nel gruppo dei big presenti, nell'ordine, anche Majka, Nibali, Pozzovivo, Samitier, Kruijswijk, Pernsteiner, Haig, Zakarin, Geoghegan Hart, Yates, Pedrero, Oomen e Foss. Perdono invece 2'14" Brandon McNulty (UAE Team Emirates) e James Knox (Deceuninck-Quick Step), giovani da cui ci si aspettava di più.
Almeida sempre in rosa, domani volata non banale a Matera
La nuova classifica generale vede João Almeida (Deceuninck-Quick Step) indossare ancora la la maglia rosa con 43" su Pello Bilbao, 48" su Wilco Kelderman, 59" su Harm Vanhoucke, 1'01" su Vincenzo Nibali, 1'05" su Domenico Pozzovivo, 1'19" su Jakob Fuglsang, 1'21" su Steven Kruijswijk, 1'26" su Patrick Konrad e 1'32" su Rafal Majka.
La corsa prosegue domani con la Castrovillari-Matera di 188 km, in un percorso non scontato come potrebbe sembrare. Due salite nei primi 50 km, per quanto non categorizzate come gpm, metteranno fatica nelle gambe prima di una fase centrale pressoché pianeggiante; l’unico gpm di giornata, di difficoltà medio-bassa, conduce agli ultimi 25 km, molti dei quali in costante ma leggero falsopiano. L’arrivo è insidioso: ai meno 2.8 km lo strappo di Via San Vito (750 metri al 6.3%) può mettere fuorigioco i velocisti puri. Da lì segue un km di discesa e l’ultimo di morbido falsopiano al 2.6%, con un rettilineo di 800 metri anticipato da due svolte a sinistra; è lo stesso arrivo del 2013 dove vinse Degenkolb, in un gruppo spezzato da una caduta avvenuta proprio nelle curve sopramenzionate.