La fucilata di Marianne Vos non invecchia mai
Nella terza tappa del Giro Rosa 2020 con arrivo sul muro di Assisi successo della fuoriclasse neerlandese. Longo Borghini è terza, Van Vleuten resta leader
Si sapeva che la tappa di ieri del Giro Rosa sarebbe stata dura e selettiva, ma il risultato finale è andato anche oltre le attese: ed oggi in programma c'era un'altra frazione abbastanza impegnativa, 142 chilometri da Santa Fiora ad Assisi con molto dislivello nella prima parte di gara e poi una durissima rampa all'arrivo in cima alla quale era posizionato il traguardo. Rispetto a quelli che erano piani iniziali dell'organizzazione, il finale è stato leggermente modificato: la linea d'arrivo infatti non è stata posta in Piazza del Comune dove si era conclusa anche la tappa del Giro d'Italia 2012 vinta da Joaquim Rodríguez, ma un po' fuori dal centro in Piaggia di San Francesco su una rampa di circa 650 metri al 13%.
La grandi fatiche di ieri sono sicuramente rimaste nelle gambe di tutte le atlete in gara che per di più domani dovranno fare i conti con una maratona di 170 chilometri e quindi nei primi chilometri, quelli più ondulati con un serie di collinette in sequenza, non c'è stata grande battaglia battaglia: l'unico tentativo di fuga è stato quella della polacca Malgorzata Jasinska attorno al chilometro 60 di gara. La 36enne della Cronos Casa Dorada, con sette anni trascorsi in formazioni italiane, ha preso al massimo 20" di vantaggio sul gruppo che non le ha mai lasciato spazio e, anzi, è velocemente andato a riprenderla.
Terminate le colline della prima metà di percorso, la strada diventata pianeggiante e molto più scorrevole in vista del duro strappo finale di Assisi: il gruppo è stato animato da un paio di tentativi di fuga, prima da parte dell'australiana Rachel Neylan, anche della Cronos, e poi da parte della giovane toscana Vittoria Guazzini (Valcar). Anche in questo caso il plotone è andato a chiudere quasi subito senza lasciare il minimo spazio alle attaccanti: in questa fase la velocità media è stata molto alta perché tutte le squadre e le rispettive capitane volevano stare nelle prime posizioni per non farsi sorprendere in via del finale, dove oltre alle gambe sarebbe servito anche un ottimo posizionamento.
Tutto si è quindi giocato nell'ultimo chilometro con il muro finale che offriva un'opportunità alle atlete esplosive ma al tempo stesso forti in salita. E allora chi poteva vincere se non la fuoriclasse Marianne Vos che su questo tipo è arrivi ha già più volte dimostrato di essere praticamente imbattibile? La 33enne della CCC Liv ha quindi conquistato il suo 26° successo di tappa in carriera al Giro Rosa e per lei si tratta anche della prima soddisfazione di questo 2020 (era ancora a secco di vittorie) che arriva dopo il secondo posto pieno di rimpianti a La Course by le Tour. Vos ha chiuso con un paio di secondi di vantaggio su Cecilie Uttrup Ludwig, poi terza a 5" una ritrovata Elisa Longo Borghini che si riscatta parzialmente dopo il passaggio a vuoto di ieri.
La maglia rosa Annemiek van Vleuten ha chiuso in quinta posizione a 12" preceduta anche da Liane Lippert, ma la capitana della Mitchelton-Scott è riuscita comunque a mettere la propria ruota davanti a quella della rivale Anna van der Breggen, oggi settima: la campionessa del mondo resta quindi in maglia rosa con 1'22" su Van der Breggen, 1'37" su Niewiadoma e 2'38" su Cecilie Uttrup Ludwig, ma attenzione perché domani il finale sarà di nuovo posizionato in cima ad una salita breve ma molto intensa. In classifica la miglior italiana è Elisa Longo Borghini, ottava a 4'16".