Il fuggitivo Lazkano si guadagna il Paraiso a Úbeda
Capolavoro del campione nazionale spagnolo che conquista la Clasica Jaen Paraiso Interior. Tronchon (2°) batte Tratnik (3°) nella volata dei battuti, Van Aert subito fuori dai giochi dopo una foratura
Sette vittorie in carriera, di cui due classifiche generali e solo una, al campionato nazionale 2023, ottenuta senza andare in fuga. Questo è il palmarès di Oier Lazkano, autentico specialista delle azioni da lontano che quando il gioco si fa duro comincia a giocare come pochi altri. Lo ha confermato quest'oggi alla Clásica Jaén Paraiso Interior: entrato nella fuga giusta a 114 chilometri dall'arrivo, ha staccato uno ad uno i suoi compagni d'attacco e, cosa ancora più notevole, ha resistito al rientro dei ben più quotati avversari. È Lazkano il successore di Alexey Lutsenko e Tadej Pogačar.
Il maltempo ritaglia la corsa
Le forti piogge dei giorni scorsi hanno reso gran parte dei settori impraticabili, costringendo gli organizzatori a modificare il percorso. Nel nuovo disegno della corsa sono rimasti 18 chilometri di sterrato, contro i 62 inizialmente previsti, mantenendo però la partenza da Baeza e l'arrivo a Úbeda su una distanza totale di 158 chilometri. I quattro settori preservati dall'organizzazione erano concentrati negli ultimi 60 chilometri di gara, mentre la prima parte prevedeva tre ascese complicate su fondo asfaltato.
Proprio sulla prima delle tre salite ha guadagnato terreno un drappello molto interessante formato da quindici unità, tra cui Tim Wellens (UAE Team Emirates) e Ben Turner (INEOS Grenadiers), due dei favoriti al via che l'anno scorso occuparono il podio insieme al vincitore Tadej Pogačar. Il gruppo non ha però lasciato spazio ai nomi grossi, chiudendo il distacco e dando il via libera a un quintetto formato da Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Igor Arrieta (UAE Team Emirates), Oier Lazkano (Movistar Team), Alex Molenaar (Illes Balears Arabay Cycling) e Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural-Seguros RGA). Il loro vantaggio è salito fino a sfiorare i 6', prima di scendere in vista del primo settore di sterrato.
Van Aert fora ed è costretto a inseguire
Il settore di Cruz de Jaboners ha aperto le danze sullo sterrato con il primo colpo di scena: Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) ha bucato nei primi metri della sezione. Il belga ha tempestivamente sostituito la ruota posteriore grazie all'aiuto del compagno di squadra Per Strand Hagenes, ripartendo con circa 1' di ritardo dalla testa del gruppo. Anche tra i fuggitivi si è mosso qualcosa con il forcing guidato da Lazkano e Arrieta che, insieme a Prodhomme, hanno distanziato Cepeda. Il distacco tra la fuga e il gruppo non è calato: con 45 chilometri al termine e tre settori di sterrato, il margine era ancora superiore ai 3'.
La INEOS Grenadiers e la UAE Team Emirates hanno preso il comando delle operazioni complicando ulteriormente il rientro di Van Aert: il belga ha alzato bandiera bianca in vista dei settori di Santa Eulalia e Guadeloupe, mentre al comando Lazkano e Prodhomme distanziavano Arrieta e tentavano il tutto per tutto.
Lazkano forza il ritmo e resiste fino al traguardo
Nell'ultimo settore la Visma | Lease a Bike ha preso il comando del gruppo: Jan Tratnik ha fatto la differenza portandosi dietro il compagno di squadra Sepp Kuss, Tim Wellens e un sorprendente Bastien Tronchon (Decathlon AG2R La Mondiale). che hanno contribuito a ridurre il distacco da Lazkano e Prodhomme: la coppia di testa è entrata nell'ultimo settore con 1' di vantaggio.
A 15 chilometri dall'arrivo Lazkano è riuscito a distanziare Prodhomme approfittando di un tratto di salita e involandosi in solitaria verso il finale di gara. Kuss e Tratnik si sono incaricati del lavoro di inseguimento, ma Lazkano è riuscito a resistere e a conservare una trentina di secondi di vantaggio. Lo spagnolo è entrato a Úbeda in solitaria e ha centrato la sua settima vittoria in carriera, mentre la lotta per il podio si è risolta in favore di Tronchon (2°) che ha anticipato Tratnik (3°) e Wellens.