Annullati i Mondiali? L'ipotesi è tutt'altro che campata in aria
Si corre in giro per l'Europa ma il futuro prossimo del ciclismo è tutt'altro che certo. E ce lo ricorda un comunicato degli organizzatori dei Campionati del Mondo di Aigle-Martigny, che oggi ammoniscono e raffreddano i crescenti entusiasmi degli appassionati, rinfrancati dalle prime gare della "stagione-bis". "Non è detto che i Mondiali non vengano annullati", dicono dalla Svizzera: "A questo punto della storia e in funzione della situazione epidemiologica, non è da escludere un possibile annullamento dell'evento. Senza un significativo ammorbidimento delle misure relative alle manifestazioni con più di mille persone sarà molto difficile per noi procedere".
Altro punto nodale, le restrizioni relative alla quarantena a cui sono soggette le persone che arrivano in Svizzera: sta infatti crescendo il numero dei Paesi la cui provenienza nella Confederazione Elvetica impone appunto un periodo di isolamento. Se non ci saranno modifiche a queste norme (attualmente in vigore fino al 31 agosto, ma destinate a essere prorogate), l'organizzazione potrebbe clamorosamente saltare. Una decisione dovrebbe essere presa mercoledì 12 agosto, in occasione del Consiglio Federale svizzero il quale potrebbe concedere delle deroghe per la manifestazione iridata in programma dal 20 al 27 settembre prossimi.
Viceversa, i Mondiali potrebbero clamorosamente saltare, dato che il presidente UCI David Lappartient aveva da tempo chiarito che non ci sarebbero state sedi alternative a Aigle-Martigny in caso di impossibilità di disputare la settimana iridata in Svizzera. Chissà se, posto di fronte a una netta ipotesi di cancellazione, Lappartient non cambi idea e si rivolga agli emiri (nei mesi scorsi era trapelata la possibilità di un Mondiale recuperato in Oman).