Remco stizzito con i Jumbo: "Loro non ci credono, ma la classifica non mi interessa più"
Le dichiarazioni dopo la quindicesima tappa della Vuelta: Kamna recrimina con sé stesso, Rui Costa se la gode. E Kuss inizia a prenderci gusto
Ecco le dichiarazioni post-gara rilasciate da alcuni dei protagonisti di questa quindicesima tappa della Vuelta a España.
Rui Costa: “Tanto lavoro dietro ad un successo fortemente voluto”
“Un gran bel risultato per me. Sono riuscito a iniziare bene la stagione con qualche vittoria, ma al Tour le cose non sono andate come avrei voluto. Poi è venuta l'idea di gareggiare alla Vuelta. All’inizio non era questa l’intenzione, ma alla Clasica San Sebastian mi sentivo bene e volevo quindi mettermi ancora alla prova. La Vuelta è una gara importante per la squadra. Il mio obiettivo era vincere una tappa e sono felice che abbia funzionato. Ho dovuto lavorare duro per questo, cose che il mondo esterno non vede. Il finale è stato caotico. Ho visto che Kämna stava entrando in curva un po' troppo velocemente. Sentivo che sarebbe potuto diventare complicato, anche perché Buitrago non ha più voluto darmi il cambio, cosa comprensibile. Fortunatamente sono riuscito a batterli".
Lennard Kämna: “Con quella caduta mi sono giocato la vittoria”
“La caduta finale? Pensavo di avere buone possibilità di vincere. Ho affrontato la curva prendendomi qualche rischio, ma già a metà della stessa lo sentivo che non avrei avuto alcuna possibilità di completarla con successo. Fortunatamente ho contenuto i danni finendo solo sull’erba. Rui Costa e Buitrago hanno temporeggiano, mi ha sorpreso il fatto di essere tornato in grado di vincere dopo la caduta. Ma ho perso la mia migliore possibilità di vincere una tappa in quella curva, che peccato. Penso comunque di essermela giocata bene. Quando ho visto che Rui Costa e Buitrago avevano un bel distacco, ho capito che dovevo arrivare veloce. Avevo ottime gambe e mi sentivo benissimo quando mi sono ricongiunto”.
Remco Evenepoel: “Voglio allontanarmi ancor più in classifica per puntare alle ultime tappe”
“L’obiettivo era salire sul palco e conquistare punti di montagna lungo il percorso, ma sentivo che le mie gambe erano ancora piene da ieri. Sapevo che se ci fossero state accelerazioni nell'ultima salita, per me sarebbe stato difficile. C’erano troppi uomini freschi in fuga. Dall'ammiraglia mi hanno incitato fino all'ultimo ad andare forte perché davanti cominciavano a rischiare. Non è andata ma non si può volere tutto, ho ottenuto il massimo possibile. Martedì voglio perdere un sacco di tempo per poi provare a giocarmela ancora nelle due difficili tappe successive. L'atteggiamento della Jumbo-Visma? Mi hanno contrastato continuamente perché hanno paura che io possa recuperare tempo in classifica. Ho dovuto spiegare dieci volte a Vingegaard che non volevo più rientrare. Non mi credevano, ma per fortuna alla fine lo hanno fatto”.
Sepp Kuss: “Mi sto abituando al rosso”
“C'è stata grande lotta per la fuga, poi abbiamo chiuso più volte su Soler e c'era comunque Vingegaard con noi, quindi andava bene così. Evenepoel forse andrà all’attacco ogni giorno per riconquistare tutto il tempo che ha perso. È ancora molto lontano. Mi ha detto che d'ora in poi punterà esclusivamente alle vittorie di tappa. È bello vederlo correre così. La maglia di leader? Mi sto pian piano abituando. Non vedo l'ora che arrivi la terza settimana, soprattutto per come mi sento adesso. Gli avversari ci proveranno, ma finché noi tre possiamo rispondere, allora va bene. E se uno di noi non riesce a seguire l'attacco, ne restano due”.