Godon si prende di forza il successo al Giro del Veneto 2023
Il corridore dell'AG2R Citroën Team vince per distacco la volata di gruppo sul traguardo finale situato sul monte Berico. Secondo Johannessen e terzo Vermeersch, solo quinto Hirschi
Nella giornata odierna si è tenuta l'86^ edizione del Giro del Veneto, storica gara che si corre nella regione del nord Italia e che si è disputata per la prima volta addirittura nel lontano 1909. Il percorso di quest'anno prevedeva la partenza dalla località di Tombolo e l'arrivo sul monte Berico (che rientra nella provincia di Vicenza), per un totale di 170,1 km.
Nel mezzo una serie di difficoltà altimetriche molto interessanti: le ascese di Teolo (3 km al 4,4%), Villaga (2,5 km al 5,6%), Grancona (1,4 km al 6,3%) e Brendola (5,4 km al 3,9%). A 70 km dal traguardo, poi, si è entrati per la prima volta nel circuito finale, da percorrersi quattro volte per un totale di cinque passaggi sul monte Berico (0,8 km all'8%).
Dopo più di 50 km, finalmente, è andata via la fuga di giornata composta da Stan Dewulf (AG2R Citroën Team), Brent Van Moer (Lotto-Dstny), Joey Rosskopf (Q36.5 Pro Cycling Team), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Davide De Cassan (EOLO-Kometa) e Michael Belleri (Biesse-Carrera), che hanno avuto un vantaggio massimo di oltre 4 minuti. Gli ultimi due ciclisti citati, tra l'altro, si sono arresi al primo passaggio sul monte Berico. Il gruppo principale ha vissuto uno dei momenti decisivi proprio alla fine del terzo giro, quando lo scatto del campione del mondo U23 Axel Laurance ha permesso di recuperare 20''. E soprattutto ha spinto le squadre dei favoriti ad organizzarsi in modo serio.
Quarto passaggio sul monte Berico e attacco deciso di uno dei favoriti per il successo finale, Marc Hirschi. Il suo tentativo fa effettivamente sgretolare il gruppo, che rimane comunque forte di una quarantina di unità pur privo di un big come Michael Matthews. Una volta ripresi i fuggitivi a 7 km dal traguardo, è stato evidente che il successo finale fosse da giocarsi in volata. Ad imporsi, con una volata lunghissima, è stato Dorian Godon (AG2R Citroën Team), che è partito in testa all'ultima curva e ha solamente aumentato il proprio distacco rispetto a chi gli stava dietro. In seconda posizione è giunto Tobias Johannessen, che ha preceduto Florian Vermeersch. Luca Mozzato, primo degli italiani, è giunto solo in sesta piazza.
Lo stesso Godon, al termine della corsa, ha rilasciato la consueta intervista flash: “Con Stan Dewulf nel gruppo di testa potevamo stare seduti in poltrona tutto il giorno. Stan è stato molto forte e ha permesso alla fuga di rimanere davanti fino a 7 km dal traguardo. Da quel momento in poi la squadra ha fatto tutto per me. A due giri dalla fine ho detto che mi sentivo molto bene. Quindi anche Benoit Cosnefroy si è sacrificato per me. Ho dato il massimo per 50 secondi su questo bellissimo arrivo. In allenamento lavoro sempre duro, ma alla Paris-Tours mi ero sentito male. Per un po' sono stato davvero male, ma ora mi sono ripreso. Incredibile. Nella Veneto Classic vogliamo vincere ancora con la squadra e chiudere bene la stagione. Adoro correre in Italia. Domenica potrebbe essere troppo difficile per me. Se sarà così aiuterò sicuramente Benoit”.