Peter Sagan? No, il vero simbolo della Pierre Baguette è Martin Voltr
L'arrivo del tre volte campione del mondo ha portato un grande ritorno pubblicitario alla Continental slovacca, ma i risultati di prestigio li ha conquistati il ventiduenne ceco
Ventitreesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Visegrad 4 Bicycle Race – GP Czech Republic, Visegrad 4 Bicycle Race – GP Poland, GP de la ville de Pérenchies, Memoriał Andrzeja Trochanowskiego e Martin Voltr, uomo di riferimento della Pierre Baguette.
Le corse della settimana
Visegrad 4 Bicycle Race – GP Czech Republic e Visegrad 4 Bicycle Race – GP Poland
A due settimane dal Visegrad 4 Kerekparverseny e dal GP Slovakia, si sono concluse le gare del circuito Visegrad 4 Bicycle Race: nel weekend si sono infatti disputate le altre due corse, il GP Czech Republic e il GP Poland.
Il percorso del GP Czech Republic prevedeva partenza e arrivo a Brno ed era decisamente impegnativo: gli ultimi 70 chilometri presentavano una miriade di strappetti e anche l’arrivo in lastricato era in pendenza. Hanno preso il via ventisette squadre: sedici Continental, la selezione nazionale polacca, sette formazioni dilettantistiche e tre rappresentative regionali.
La prima parte di gara è stata caratterizzata da diversi attacchi, che hanno, però, avuto vita breve. A circa 100 km dal traguardo c’è stato il primo momento decisivo: Josef Dirnbauer (Felt Felbermayr) ha attaccato e ha portato via un gruppetto di una ventina di uomini. Per tutti coloro che non sono riusciti ad accodarsi, la gara è praticamente finita lì. A 60 km dall’arrivo, in uno dei tratti più duri, Martin Voltr (Pierre Baguette) è partito: il corridore ceco è rimasto in testa da solo per una ventina di chilometri, prima di essere raggiunto da nove avversari. Ai -17 si sono avvantaggiati tre uomini: il solito Martin Voltr, Paweł Szóstka (Lubelskie Perła Polski) e Barnabás Peák (Adria Mobil).
Martin Voltr si è confermato il più forte in salita e ai -7 è rimasto nuovamente solo al comando. Il ceco è risultato imprendibile ed è andato a conquistare la seconda vittoria stagionale. Con un finale gestito ottimamente, Barnabás Peák ha chiuso secondo a 51”, dopo aver ripreso e staccato Paweł Szóstka, poi terzo a 1’05”. Ai piedi del podio si sono piazzati Matěj Zahálka (Elkov-Kasper), quarto a 2’11”, Jakub Murias (Voster ATS), quinto a 2’21” e Josef Dirnbauer, sesto a 2’31”. I tre hanno corso un grosso rischio a 5 km dall’arrivo, quando, in occasione di una curva in discesa, si sono trovati di fronte un’auto che procedeva in senso contrario. Fortunatamente sono riusciti a evitarla e tutto è andato per il meglio.
Il percorso di gara del GP Poland era caratterizzato da sei giri di un circuito di circa ventisette chilometri, in cui erano presenti due strappi non lunghi, ma abbastanza impegnativi. Quest’anno il tracciato è stato un po’ indurito rispetto alle ultime tre edizioni. Al via si sono schierate ventotto squadre: quattordici Continental, una selezione nazionale polacca, undici formazioni dilettantistiche e due rappresentative regionali.
L’azione decisiva ha preso piede a circa 45 km dal traguardo, quando un drappello composto da una quindicina di uomini si è avvantaggiato sul grosso del gruppo. A -16 l’attacco di Michał Pomorski (Mazowsze Serce Polski) ha spezzato l’armonia davanti: solo cinque corridori sono riusciti a riportarsi sul giovane polacco e gli altri ex compagni di avventura non sono più riusciti a rientrare. I sei hanno proseguito di comune accordo fino all’ultimo chilometro, quando Pomorski ha provato ad andarsene in solitaria, ma gli altri battistrada sono stati lesti a riportarsi sulla sua ruota.
Resosi conto di non avere la possibilità di vincere, il ventenne ha deciso di mettersi a disposizione del compagno Tomasz Budziński. Lo spunto vincente è stato, però, del campione slovacco Lukáš Kubiš (Elkov-Kasper), che ha centrato la quarta vittoria stagionale. Budziński ha salvato la seconda posizione, tenendo dietro Bartłomiej Proć (Santic-Wibatech), che può recriminare per un errore all’ultima curva che lo ha portato a prendere troppo indietro la volata. Tom Wirtgen (Felt Felbermayr) e Hubert Grygowski (Nazionale Polonia) hanno concluso ai piedi del podio, appena davanti a Michał Pomorski.
Martin Voltr si è aggiudicato la classifica delle Visegrad 4 Bicycle Race: il corridore ceco, diciassettesimo nel GP Poland, ha conquistato due vittorie e un secondo posto nelle altre tre prove.
GP de la ville de Pérenchies
Nel weekend si è disputata anche la quarantottesima edizione del GP de la ville de Pérenchies, corsa di un giorno francese che fa parte del calendario UCI dal 2005. Quest’anno si sono schierate al via nove Continental e undici formazioni dilettantistiche, per un totale di venti squadre.
Il percorso prevedeva un circuito intorno alla città di Pérenchies: i primi sei giri, lunghi 12 km, non presentavano particolari difficoltà, mentre nelle altre sette tornate, la lunghezza è stata aumentata a 15 km, con l’inserimento di un settore di pavé.
L’azione decisiva, a sorpresa, è nata dopo meno di 20 km di gara, quando un gruppo di undici uomini ha preso vantaggio. Il drappello di testa, ridottosi quasi subito a dieci unità, ha avuto un vantaggio massimo di poco superiore ai 4’, ma che non è praticamente mai sceso al di sotto del minuto, nonostante tante accelerazioni nel gruppo principale. A poco più di 10 km dal traguardo, Théo Delacroix (St.Michel-Mavic-Auber 93) è partito in solitaria. L’ex corridore della Intermarché-Wanty ha guadagnato rapidamente 30” sugli ex compagni di fuga ed è stato subito chiaro che nessuno lo avrebbe più raggiunto.
Visto il buon vantaggio accumulato, il venticinquenne ha avuto il tempo di gustarsi la prima vittoria UCI in carriera. A 25” dal corridore francese, Steffen De Schuyteneer (Lotto Dstny Development) ha vinto la volata per il secondo posto, davanti a Maxime Jarnet (Van Rysel-Roubaix) e Joran Wyseure (Alpecin-Deceuninck Development). Niels Driesen (Soudal-Quick Step Devo) ha chiuso poco più dietro, a 30”, e anche altri tre reduci della fuga, Gilles Dockx (Wanty-ReUz), Colby Lange (Project Echelon) e Dom Jackson (Foran CCC), arrivati a 58”, sono riusciti a non farsi raggiungere dal gruppo.
Memoriał Andrzeja Trochanowskiego
Oltre al GP Poland del circuito Visegrad 4 Bicycle Race, in Polonia si è disputata nei giorni scorsi anche un’altra corsa: il Memoriał Andrzeja Trochanowskiego. Ventisette squadre hanno preso parte alla gara: quindici Continental e dodici formazioni dilettantistiche.
Il percorso era composto da cinque giri di un circuito di 32 km, che presentava un paio di strappi non particolarmente impegnativi. Nonostante un percorso diverso rispetto allo scorso anno, ancora una volta i grandi favoriti erano i velocisti.
Come nelle gare del circuito Visegrad 4 Bicycle Race, non c’è stata la classifica fuga nei primi chilometri, ma alcuni tentativi a metà percorso. Il profilo tutt’altro che impegnativo, però, ha favorito il gruppo e nessuno è riuscito a prendere un margine di vantaggio importante, nonostante la presenza all’attacco di corridori importanti come Paweł Bernas (Mazowsze Serce Polski) e il pistard danese Matias Malmberg (Maloja Pushbikers). Il grande protagonista del finale della corsa polacca è stato Magnus Bak Klaris (Airtox-Carl Ras), che è partito da solo a circa 40 km dal traguardo.
Il danese è arrivato a un passo dal colpaccio, ma è stato clamorosamente beffato: il campione nazionale polacco Norbert Banaszek (Mazowsze Serce Polski) ha sfoderato una grandissima volata, con la quale ha saltato il ventottenne, precedendolo sul traguardo di soli 11 centimetri. Bartłomiej Proć (Santic-Wibatech) ha chiuso in terza posizione e ha relegato ai piedi del podio Šimon Vaníček (ATT Investments) e Fabian Steininger (Maloja Pushbikers).
Le Continental tra i big
In una settimana in cui c’era ancora il Tour de France a prendersi i riflettori, si è disputata la Vuelta a Castilla y Leon. Al via della gara spagnola erano presenti tre Continental: la locale Illes Balears Arabay, la colombiana Colombia Potencia de la Vida-Strongman e la filippina Victoria Sports. Al traguardo, il miglior corridore di una formazione di terza divisione è stato l’ex professionista Jeroen Meijers: il neerlandese della Victoria Sports ha chiuso in ventesima posizione.
Il ritratto della settimana: Martin Voltr
Nella prima parte di stagione si è parlato spesso della Pierre Baguette: la squadra è salita agli onori della cronaca non solo per il nome particolare, ma soprattutto per l’ingaggio di Peter Sagan, che ha scelto la Continental slovacca diretta dal fratello Juraj per le ultime pedalate da ciclista professionista. Il tre volte campione del mondo ha disputato Tour de Hongrie e Tour de Slovaquie, regalando alla sua formazione un grande ritorno pubblicitario. Dal punto di vista sportivo, invece, il trentaquattrenne non ha combinato molto, non andando oltre un diciottesimo posto nella prima tappa della corsa magiara.
La Pierre Baguette, comunque, ha dimostrato di non essere Sagan-dipendente e nelle ultime settimane ha conquistato le prime due vittorie UCI della sua giovane storia (ha preso la licenza Continental solo l’anno scorso): entrambe hanno portato la firma di Martin Voltr. Il corridore ceco ha conquistato ben due prove del Visegrad 4 Bicycle Race: a inizio mese si è imposto nel GP Slovakia e nello scorso weekend è stato il più forte nel GP Czech Republic. Il ventiduenne si è aggiudicato anche la classifica generale (non UCI) e il premio di miglior ceco nella somma delle quattro gare. Oltre alle due vittorie, ha centrato anche un bel secondo posto nel Visegrad 4 Kerekparverseny.
Quest’anno Voltr non si è limitato a far bene nelle ultime quattro corse: si è messo in luce in una corsa di livello nettamente superiore come il Tour de Hongrie, quando, grazie agli abbuoni dei traguardi intermedi, ha indossato per un giorno la maglia di leader della classifica generale e per due quella della graduatoria a punti. Una settimana dopo è andato fortissimo anche al GP Gorenjska, in Slovenia: all’attacco sull’ultima salita insieme a Jaka Primožič, è stato raggiunto nel finale e si è messo a disposizione del compagno di squadra Jakub Říman, poi secondo.
Martin Voltr non è arrivato al ciclismo come un predestinato, ma ha raggiunto le vittorie internazionali, grazie a miglioramenti costanti. Nel biennio tra gli juniores non ottenne risultati particolarmente roboanti (di fatto non andò oltre il nono posto nella cronometro dei campionati nazionali), ma, al secondo anno, ebbe la possibilità di disputare alcune gare del calendario internazionale.
Come tutti i nati del 2001 non fu molto fortunato all’approdo tra gli under 23: lo scoppio della pandemia ridusse molto i calendari, rendendo la vita ancora più difficile a coloro che dovevano adattarsi a una nuova categoria. Paradossalmente, il ceco ottenne il miglior risultato stagionale, un quarto posto, al GP Cycklomax, prima corsa dopo il lockdown. A livello UCI disputò, senza lasciare il segno, la Course Cycliste de Solidarnosc et des Champions Olympiques.
Nel 2021 lasciò il Team Dukla Praha per fare il suo esordio nel mondo Continental, con la maglia della Topforex-ATT Investments. Nelle corse del calendario nazionale arrivò a un passo dal successo al GP Inkomo (fu secondo), ma a livello UCI la sua stagione fu un incubo: collezionò tantissimi ritiri e il suo miglior piazzamento fu un trentaquattresimo posto di tappa al Tour du Pays de Montbéliard.
Nella stagione successiva, Voltr decise di fare un passo indietro e tornò tra i dilettanti, con la TJ Favorit Brno. Conquistò la prima vittoria, il GP Kolokram, e ottenne altri piazzamenti importanti, come il quarto posto nel campionato nazionale under 23. A livello UCI non entrò mai nei primi quindici, ma mostrò notevoli progressi rispetto al 2021: pur disputando un buon numero di giorni di corsa, infatti, arrivò sempre al traguardo, senza mai ritirarsi.
L’anno scorso è tornato nel mondo Continental con la maglia della RRK Group-Pierre Baguette e ha continuato a fare passi avanti. Ha vinto un’altra gara non UCI, il Palinkas Csaba Memorial, e si è fatto notare anche nelle corse del calendario internazionale. Al Tour of Malopolska ha centrato le prime top ten in carriera, un ottavo e un quarto posto di tappa, e ha chiuso in quarta posizione la classifica generale, portandosi a casa la maglia di miglior giovane. In seguito ha partecipato al Tour of Slovenia, rendendosi protagonista di una bella fuga, ha concluso all’ottavo posto due prove del Visegrad 4 Bicycle Race (GP Slovakia e GP Czech Republic) ed è stato convocato per il Tour de l’Avenir, facendo, così, il suo esordio in nazionale.
Quest’anno Martin Voltr sta continuando il suo processo di crescita e ha fatto un notevole salto di qualità. La sua prossima corsa sarà il Czech Tour, la gara di casa, in cui proverà a sfruttare al meglio l’ottimo stato di forma, anche se la concorrenza sarà di alto livello.