
L'addio di Bennati alla Nazionale: «Meritavo più rispetto»
L'ex CT non lesina critiche ai vertici della Federciclismo: «Mi era stata promessa la riconferma, ma le cose sono andate diversamente»
Un commiato che trasuda amarezza: con un messaggio pubblicato sui social network, Daniele Bennati si è definitivamente congedato dalla Nazionale italiana di ciclismo che, com'è noto, non gli ha rinnovato il contratto, scaduto il 31 dicembre 2024.
Daniele Bennati: «Non mi è piaciuto il finale di questa storia»
In carica dall'autunno 2021, quando è subentrato a Davide Cassani, l'ormai ex CT ha esordito con le stesse parole usate al momento di salire sull'ammiraglia azzurra: «Guidare la Nazionale di ciclismo su strada è stato un sogno bellissimo, vissuto prima ad occhi chiusi, poi ad occhi aperti. Per questo ringrazio sia la Federazione ciclistica italiana, che mi ha dato l'opportunità di viverlo, sia coloro che hanno condiviso con me gioie e dolori legati a questa esperienza». Esauriti i convenevoli, Bennati ha manifestato apertamente il suo disappunto per l'epilogo di questa storia: «Come tutte le volte che ti svegli, ti dispiace che il sogno sia finito. Nel mio caso, il rammarico è dovuto al fatto di non aver potuto ultimare un progetto che - considerato lo stato attuale del nostro movimento - richiedeva tempi più lunghi. Sarei comunque felice ed orgoglioso se, in un prossimo futuro, qualcuno dei giovani che hanno esordito con me primeggiasse in una corsa di livello internazionale».

«Avevo ricevuto ampie garanzie sulla mia conferma, ma sono state disattese»
A questo punto, Bennati ha speso parole ferme e nette sul comportamento dei vertici federali, che pure gli avevano assicurato la riconferma nonostante i modesti risultati ottenuti nei grandi appuntamenti: «In segno di rispetto verso tutti gli appassionati, mi sembra giusto e doveroso spiegare che il mio dispiacere è altresì dovuto al “trattamento di fine rapporto” che mi è stato riservato. Ho letto sui principali quotidiani sportivi italiani che il mio incarico sarebbe stato rinnovato per poi scoprire che avrebbero nominato un'altra persona al mio posto. Dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni sulla mia conferma, però, non mi è arrivata alcuna comunicazione che rendesse esplicita la volontà di sostituirmi. Dal mio punto di vista, trovo che la FCI abbia tutto il diritto di scegliere un altro commissario tecnico, ma non di tenere un simile atteggiamento nei miei confronti. Una condotta che mi ha portato a rinunciare a collaborazioni importanti anche per l'amore che nutrivo e nutro per la maglia azzurra».
Un congedo per niente sdolcinato, non foss'altro che per la gestione poco avveduta dell'intera vicenda e il trattamento riservato all'uomo e al professionista, al netto dei suoi errori e delle sue responsabilità. A questo punto, non resta che attendere le decisioni del presidente Cordiano Dagnoni, che sembra intenzionato ad affidare il timone dell'intero settore maschile all'attuale CT della pista, Marco Villa.