Neilson Powless vince per la seconda volta in carriera la Japan Cup © Kei Tsuji
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People have the Powless: lo statunitense vince anche la Japan Cup

Il corridore della EF precede Vansevenant e Mohoric. 10° Zambanini

20.10.2024 14:26

Il viaggio intercontinentale non ha raffreddato l'ispirazione di Neilson Powless. Che, dopo il successo al Gran Piemonte, vince per la seconda volta in carriera la Japan Cup, penultima gara in linea della stagione. Il 28enne statunitense - entrato nella fuga buona a quattro giri dal termine - ha anticipato la concorrenza con un allungo a 400 metri dalla linea bianca. Battuti allo sprint Mauri Vansevenant e Matej Mohoric, che aveva cercato di sorprendere gli attaccanti poco oltre il triangolo rosso. Ancora una top ten per Edoardo Zambanini.

6 corridori all'attacco fin dal via

La 31ª edizione della Japan Cup si disputa sul tradizionale circuito di Utsunomiya: 14 giri - ciascuno dei quali misura 10,3 km - per un totale di 144,3 km. La salita di Chojo (poco meno di 2 km al 6,6%) è lo snodo più impegnativo del percorso, che concede comunque respiro con una ripida discesa e un tratto di pianura. In vista del finale, la strada s'impenna ancora, seppure più dolcemente. Ultima curva a 180 metri dall'arrivo.

Subito dopo il via, si avvantaggiano in 6: il britannico Simon Yates (Jayco-AlUla), i giapponesi Iribe Shotaro (Shimano Racing) e Yamamoto Masaki (JCL Ukyo), l'italiano Andrea Pasqualon (Bahrain-Victorious), il neozelandese Hamish Beadle (Novo Nordisk) e il tedesco Georg Steinhauser (EF Easy Post). La fuga perde subito pezzi: in salita si sganciano prima Shotaro, poi Beadle. Tuttavia, il quartetto superstite non riesce a sfondare: il gruppo - trainato da Cofidis e Lidl-Trek - concede agli attaccanti un vantaggio massimo di 50", registrato al terzo passaggio sul traguardo.

La discesa di Shojo offre a 9 uomini l'opportunità di rientrare sulla testa: l'australiano Brady Gilmore (Free Palestine), il belga Pieter Serry (Soudal Quick-Step), il canadese Pier-André Côté (Free Palestine), il colombiano Ruben Dario Acosta (Utsunomiya Blitzen), il francese Julien Bernard (Lidl-Trek), il giapponese Ishihara Yuki (Shimano), l'irlandese Archie Ryan (EF), l'italiano Fausto Masnada (Soudal), il lettone Toms Skujiņš (Lidl). Tuttavia, anche questo attacco rifluisce presto: il gruppo principale si ricompatta nel corso della quinta tornata.

L'azione decisiva a 4 tornate dalla fine

Doppiata la metà gara, ecco la sortita del francese Anthony Perez (Cofidis), rincorso per un giro buono dal belga Mauri Vansevenant (Soudal), dai giapponesi Koishi Yuma (JCL) e Tsuda Yugi - in gara con la maglia della Nazionale - e dall'italiano Nicolò Buratti (Bahrain): sia la lepre, sia i predatori saranno riagguantati appena prima del 7° passaggio sotto lo striscione d'arrivo. Il successivo attacco dello sloveno Matej Mohoric (Bahrain), tallonato da tre corridori del Wolfpack, prelude alla battaglia tra i favoriti. Tuttavia, gli uomini più attesi mordono il freno anche dopo l'imboscata di Vansevenant, seguito dal campione nazionale svizzero Mauro Schmid (Jayco), nel corso dell'ottavo giro. La picchiata da Shojo ispira nuovamente Serry, su cui provano a riportarsi altri 9 atleti, tra i quali i britannici Sam Brand (Novo Nordisk) e Lukas Nerurkar (EF), il giapponese Todome Yuhi (EF), il neozelandese Logan Currie (Lotto Dstny) e il redivivo Masnada: epilogo in fotocopia.

Quando mancano 5 tornate alla fine, il canadese Michael Woods (Free Palestine) prende l'iniziativa in salita con lo statunitense Neilson Powless (EF) e il già citato Masnada. Sul terzetto di testa si riportano altri 14 corridori: in prima fila il danese Jakob Fuglsang (Free Palestine), il francese Alex Zingle (Cofidis), il tedesco Johannes Adamietz (Lotto) e gli onnipresenti Bernard, Mohoric, Ryan e Vansevenant. Il resto della compagnia è ormai tagliato fuori: il vincitore uscirà da questo drappello.

La Japan Cup si decide all'inizio dell'undicesima tornata: Woods all'attacco con Mohoric, cui si aggiungeranno Powless, Vansevenant e l'altro belga Illan van Wilder (Soudal). Il quintetto di testa accumulerà ben presto uno scarto incolmabile per la concorrenza, capeggiata da Bernard, Fuglsang e Zingle, che saranno ripresi più avanti da Adamietz, Nerurkar, Gilmore, Skujiņš e dall'italiano Edoardo Zambanini.

edoardo-zambanini
Piganzoli, Pinarello e Zambanini sul podio © tourofantalya-IG

La sfida per la vittoria si accende ai -10 dall'arrivo: il campione nazionale canadese prova ad assestare la spallata decisiva, mettendo subito in difficoltà van Wilder. Una seconda accelerazione di Powless dà fastidio a Mohoric che, tuttavia, stringe i denti e riesce a chiudere sui compagni di ventura a metà discesa. Il controllo esasperato tra i quattro battistrada favorisce il ritorno di van Wilder, che attacca di slancio ai -4 dall'epilogo, ma non sorprende nessuno. Poco più avanti, ci riprova Woods: al nordamericano replica Vansevenant, seguito da Mohoric e Powless. Più attardato il secondo alfiere della Soudal, che approfitterà di un ulteriore rallentamento per riprendere il treno giusto. 

Ultimo km: Woods batte ancora un colpo, ma è lo sloveno a scegliere il momento giusto per partire. Powless intuisce il pericolo e si accoda a Mohoric prima di piazzare lo scatto risolutivo ai -400. 2° successo in 10 giorni per lo statunitense dopo il blitz al Gran Piemonte. van Wilder conquista la piazza d'onore davanti a Mohoric, che brucia Woods con un perfetto colpo di reni. 5° un esausto Vansevenant. A 4'16" i primi battuti, regolati da Bernard. In fondo alla top ten il migliore degli italiani, Edoardo Zambanini. 

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Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20