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La lunga marcia si ferma ad Abu Dhabi

20.12.2016 17:51

Niente Cina per la Lampre: nel 2017 ecco la UAE Abu Dhabi. E l'Italia è a quota zero nel WT


Alla fine le voci che erano iniziate a circolare si sono rivelate vere: a salvare il futuro e la licenza World Tour della Lampre-Merida non sono stati capitali cinesi, bensì investitori arabi dell'emirato di Abu Dhabi. Il team di Giuseppe Saronni aveva ottenuto dall'UCI una proroga fino al 15 dicembre per presentare tutta la documentazione necessaria per l'iscrizione alla prossima stagione e oggi da Aigle è arrivato il comunicato che tutti speravano di leggere e con esso è stato svelato anche il nuovo nome della squadra: niente più Lampre o TJ Sport, ma UAE Abu Dhabi con registrazione proprio negli Emirati Arabi Uniti.

Una telenovela lunga un anno
Con questo annuncio si chiude finalmente una telenovela che è durata mesi. La storia infatti è partita da lontano con il lancio del progetto del Team Bahrain che ha "soffiato" uno sponsor importante come Merida che garantiva una buona fetta del budget della squadra italiana: a quel punto il futuro della Lampre si è fatto molto incerto tra chi parlava di una possibile fusione con la nuova squadra di Vincenzo Nibali e chi invece di una retrocessione dei blu-fucsia tra le Professional. Da bravo team manager, Giuseppe Saronni ha continuato a lavorare per garantire alla sua squadra un futuro importante ed a fine agosto, con la regia di Mauro Gianetti (non certo il personaggio con la reputazione migliore nel mondo del ciclismo), è arrivato l'annuncio dell'accordo con i cinesi di TJ Sport Consultation che avrebbero dovuto garantire un budget di primissimo livello.

Una nuova crisi nell'ultimo mese
A quel punto, però, qualcosa s'è rotto nel rapporto tra Giuseppe Saronni e la famiglia Galbusera, i titolari dello storico sponsor Lampre, che avrebbe saputo della Cina solo a giochi ormai fatti: nonostante ciò la squadra è andata avanti per la strada piazzando acquisti e riconferme importanti come Ben Swift, Darwin Atapuma, Rui Costa e Louis Meintjes. Nell'ultimo mese, a sorpresa, il futuro della squadra è tornato ad essere in bilico un po' per la mancanza di Lampre, un po' per serissimi problemi di salute che avrebbero colpito il più importante dei soci cinesi del progetto TJ Sport costretto al ricovero in ospedale: verità o scusa per coprire l'inaffidabilità dei potenziali investitori dell'estremo oriente? Fatto sta che Saronni si è ritrovato a dover ripartire quasi da zero e con pochissimo tempo a disposizione.

La salvezza arriva da Abu Dhabi
Quello che poteva sembrare un miracolo impossibile, s'è tramutato in realtà in tempi clamorosamente ristretti: stavolta l'aggancio arriva grazie a Colnago, già annunciato in precedenza come prossimo fornitore delle biciclette della squadra, che negli Emirati Arabi trova chi è disposto a finanziare la squadra con milioni di euro e con un preavviso ristrettissimo; dalle prime voci che sono circolate, comunque tutte da verificare, il budget della squadra sarebbe uno dei più bassi del World Tour ma comunque in linea o solo leggermente inferiore a quello della vecchia Lampre. Bisogna dire che a livello ciclistico, ma non solo, negli ultimi anni il legame che collega l'Italia con i piccoli ma ricchi emirati della penisola arabica s'è fatto sempre più forte: Dubai prima e Abu Dhabi poi si sono affidati a RCS Sport per lanciare le loro corse nei calendari internazionali ed ora Abu Dhabi si è affidato a Saronni e Colnago per avere la sua squadra nella massima divisione del ciclismo mondiale.

Zero squadre World Tour per l'Italia
La notizia di oggi ha comunque un suo risvolto negativo per il nostro ciclismo: nel 2017, infatti, l'Italia non avrà alcuna squadra di prima fascia, un fatto mai accaduto nell'era ProTour/WorldTour iniziata nel 2005 con Domina Vacanze, Fassa Bortolo, Liquigas e quella che allora si chiamava Lampre-Caffita. L'addio di un marchio storico del ciclismo come Lampre, presente dal 1991, è un colpo durissimo ma certo non si può che fare un enorme e doveroso ringraziamento alla famiglia Galbusera: al massimo ci si può augurare che la loro grande passione per il ciclismo abbia la meglio per vederli rientrare tra qualche anno, come già accaduto nel 1999 dopo un primo breve saluto durato tre stagioni. Ma si sa che tutte le cose belle prima o poi devono finire, ma bisogna in quel momento bisogna farsi trovare pronti: l'Italia in questo caso non lo è stata e speriamo che in vista delle elezioni di gennaio i candidati alla presidenza della Federciclismo tirino fuori qualche idea per superare questa crisi del nostro ciclismo professionistico.

Debutto agonistico tra meno di un mese
Comunque sono 14 i corridori italiani che il prossimo anno potranno pedalare nel World Tour grazie alla UAE Abu Dhabi e tra loro anche alcuni dei più luminosi giovani talenti azzurri, su tutti Filippo Ganna e Simone Consonni. La squadra al momento si ritrova con un totale di 24 corridori sotto contratto, numero identico a quello della Lampre-Merida 2016 e assolutamente sufficiente per affrontare una dignitosa stagione nel World Tour: comunque staremo a vedere se questo accordo porterà in dote anche qualche nuovo acquisto, meglio ancora se italiano. Da oggi comunque lo staff della squadra potrà pensare con più tranquillità alla stagione 2017: c'è da mettersi a lavorare per essere preparati per la prima corsa, il Tour Down Under, tra meno di un mese.
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