Donne Élite

Van der Breggen marcata? E allora vince Blaak

15.04.2018 14:15

La superiorità della Boels-Dolmans ha successo anche all'Amstel Gold Race: la campionessa del mondo vince in fuga, settima Bronzini


Alla vigilia di questa Amstel Gold Race erano tante, forse troppe, le ragioni per considerare Anna Van der Breggen la grande favorita per la vittoria: la campionessa olimpica della Boels-Dolmans aveva vinto l'edizione dello scorso anno, in stagione aveva già dominato Strade Bianche e Giro delle Fiandre, è attualmente l'atleta più completa sulla scena internazionale ed è anche leader di una formazione che può essere paragonata ad una vera e propria corazzata. Insomma, tutto facile? Per niente, perché proprio questa lunga lista di fattori ha attirato su lui le marcature di tutte le altre squadre e delle loro capitane che però hanno finito con il neutralizzarsi a vicenda.

In questo contesto tattico, è emersa una volta di più la grande forza e profondità dell'organico della Boels-Dolmans che in queste prime due settimane del mese di aprile sembra avere una superiorità tale da permettergli quasi di decidere a tavolino chi debba vincere la corsa: dopo il numero di Anna Van der Breggen al Fiandre ed il successo di Amy Pieters al Healthy Ageing Tour, stavolta è toccato a Chantal Blaak che a messo a segno la sua seconda vittoria in maglia iridata dopo essersi sbloccata proprio la settimana scorsa nella breve gara a tappe olandese. Dopo aver vinto una Ronde van Drenthe ed un Gent-Wevelgem, adesso la 28enne olandese ha aggiunto un successo di grande prestigio al suo palmarès dimostrando che la maglia iridata di Bergen non è arrivata per caso e che siamo di fronte ad una vera e propria specialista delle gare di un giorno.

Piccolo brivido dopo 30 km per Van der Breggen
La prima parte di gara è trascorsa abbastanza tranquilla ed è stata proprio Anna Van der Breggen a dare l'unico grande sussulto: l'olandese è stata vittima di una caduta dopo poco più di 30 dei 117 chilometri di gara; per lei comunque nessun problema serio visto che nel giro di un paio di chilometri era già riuscita a rientrare nel plotone principale, come ha fatto poco dopo anche la polacca Katarzyna Niewiadoma che invece aveva dovuto mettere piede a terra per una foratura.

Per vedere accendersi la corsa abbiamo dovuto attendere ben 53 chilometri e la settima salita, il Keutenberg, dove si arriva a toccare il 20% di pendenza e dove finalmente è arrivata una decisa accelerazione: fino a quel momento, solo poche atlete avevano perso contatto dal gruppo sulle prime salitelle di giornata. Sul Keutenberg il gruppo si è frazionato in tre tronconi con una quarantina a comporre quello di testa: le inseguitrici sono subito scivolate a 50" di distanza.

Dopo il Keutenberg parte la fuga decisiva
A 59 chilometri dall'arrivo c'è stato l'attacco che poi ha deciso la corsa. Dal gruppo di testa si sono avvantaggiate infatti Chantal Blaak (Boels-Dolmans), Amanda Spratt (Mitchelton-Scott), Alexis Ryan (Canyon-SRAM), Lucinda Brand (Team Sunweb), Riejanne Markus (Waowdeals), Audrey Cordon (Wiggle High5), Lotta Lepistö (Cervélo-Bigla) e la piacentina Giorgia Bronzini (Cylance): otto atlete tutti di buon livello ma soprattutto in rappresentanza di otto squadre diversi con tutti i team più importanti presenti nel tentativo. Nessuna squadra ha mandata all'attacco la sua numero 1, ma trovare l'accordo in questo gruppetto stava a significare togliere alla Boels-Dolmans la possibilità di giocarsi la sua carta più importante.

Il drappello di fuggitive ha superato il primo dei quattro passaggi su Cauberg ed è entrato nel circuito finale da ripetere tre volte con le salite di Geulhemmerberg, Bemelerberg e ancora il Cauberg con un vantaggio di soli 25". Nel gruppetto di testa l'accordo tra le otto battistrada era perfetto, non lo era invece alle loro spalle e infatti ad un certo punto l'inseguimento è cessato di colpo: sul Geulhemmerberg è bastato giusto un attimo in cui le favorite hanno iniziato a guardarsi l'un l'altra ed il distacco è schizzato sopra ai due minuti e addirittura ha toccato un massimo di 2'40" sulla seconda scalata del Cauberg.

Blaak testa le rivali al terzo passaggio sul Cauberg
Evidentemente questa fuga di otto atlete stava bene a tutte le varie squadre delle battistrade e da dietro, anche ricongiungendosi con un plotoncino abbastanza numeroso che si trovava più indietro, non c'è stata la forza o l'interesse per andare a chiudere. Al penultimo passaggio sul Cauberg, tra le battistrada, ha allungato Chantal Blaak che ha provato a tastare il polso alle compagne di fuga per vedere chi avrebbe avuto la forza di seguirla: ci sono riuscite in prima battuta Amanda Spratt e la pericolosa Alexis Ryan, atleta velocissima in caso di sprint.

Poco dopo anche Audrey Cordon, Lucinda Brand e Riejanne Markus sono riuscite a rientrare sulla testa della corsa, mentre Lotta Lepistö e Giorgia Bronzini sono rimaste più indietro: la piacentina è stata protagonista di una scivolata nella discesa che portava verso lo strappo del Geulhemmerberg, ma è riuscita a ripartire velocemente, a riprendere la Lepistö e ripartire nell'inseguimento. Alla fine Bronzini e Lepistö sono riuscite a ritrovare la scia delle sei di testa, ma solo all'inizio dell'ultima ascesa del Cauberg che, ovviamente, le ha ricacciate indietro.

Vittoria in maglia iridata per Chantal Blaak
Se nella corsa maschile il finale è cambiato, il Cauberg è rimasto il giudice ultimo tra le donne. Rispetto al giro precedente, nei chilometri finale è stata Lucinda Brand ad attaccare per prima e poi è stata Amanda Spratt a rilanciare l'andatura: sul secondo allungo della Brand, sono rimasta davanti solo in testa visto che con l'olandese della Sunweb c'erano proprio la Spratt e la campionessa del mondo Chantal Blaak; Markus e Ryan erano poco più indietro. In questa situazione a sacrificarsi è stata Amanda Spratt: la piccola australiana della Mitchelton-Scott non aveva chance in volata e così ha puntato a salvare il podio, il primo in carriera tra Women's World Tour e Coppa del Mondo, tirando per impedire il rientro delle altre.

La volata a due non ha avuto storia: Lucinda Brand ha provato a sorprendere Chantal Blaak, ma l'iridata è stata molto attenta e ha subito affiancato la connazionale staccandola poi nettamente negli ultimi metri. Amanda Spratt ha chiuso terza a 3", quarto posto per Riejanne Markus a 4", quinta Alexis Ryan a 6", poi più indietro sono arrivate Audrey Cordon, Giorgia Bronzini e Lotta Lepistö. Il gruppo principale è arrivato al traguardo staccato di 1'30" ed è stato regolato in volata da Eugenia Bujak davanti a Marianne Vos: nelle prime venti troviamo anche Longo Borghini, Bertizzolo, Cecchini e Paladin, solo per citare le italiane. Con la vittoria di oggi Chantal Blaak è diventata anche la nuova leader della classifica individuale del Women's World Tour tenendo quindi la maglia in casa Boels-Dolmans, la maglia azzurra delle giovani è invece sempre più saldamente sulle spalle di Sofia Bertizzolo (Astana) che si sta dimostrando estremamente solida su tutti i terreni.
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