
Cicloturismo, ecco le due proposte che arrivano da Confapi
Potrebbero essere utili per ottenere fondi a supporto del settore e fornire servizi migliori a coloro che lo praticano. Il recente incontro al Ministero
Sempre più frequentemente il cicloturismo suscita l’interesse di enti ed istituzioni che “si accorgono” delle potenzialità di un settore che sta crescendo quasi in sordina.
Cicloturismo, le proposte di Dal Cin
In un recente incontro al Ministero del Turismo, Roberto Dal Cin, presidente di Confapi Nazionale Turismo e Confapi Jesolo, ha fatto il punto sulle politiche per il turismo ed il suo sviluppo. In questo ambito ha avanzato due proposte a supporto del cicloturismo: fondi alle imprese che investono in tale settore e mappatura nazionale delle piste ciclabili. Su quali basi nascono tali proposte? Innanzitutto, gli ultimi dati sul cicloturismo in Italia, che ne evidenzia la forte espansione ed il possibile ruolo di volano per un indotto sempre più ampio. Ma anche il ruolo del cicloturismo per un turismo sostenibile, la deviazione dei flussi verso zone meno frequentate e lo sviluppo dei territori, con interconnessione fra promozione della cultura e dei prodotti locali. Incentivare economicamente le imprese che investono nel settore contribuirebbe a promuovere ulteriormente la crescita del settore, offrendo servizi migliori e riducendo le criticità sinora evidenziate dai cicloturisti.

La mappatura delle piste di cicloturismo
Seconda proposta, la mappatura delle piste a livello nazionale consentirebbe di avere maggiormente il polso della situazione, analizzandone lo stato e gli interventi di sviluppo e manutenzione. Il miglioramento delle piste ciclabili esistenti e la costruzione di nuove può avvenire, in base a tali proposte, anche con i fondi del PNRR. Mappare le piste può significare altresì conoscere quali e quante strutture ricettive vi operano, quali servizi offrono e con quali risorse. Va ricordato infatti che essere una struttura “bike- friendly” richiede particolari requisiti e talora la riconversione di precedenti strutture può essere impegnativa. Offrire servizi migliori significa anche investire per richiamare ulteriori cicloturisti, anche stranieri. E non è un caso che tali proposte sul cicloturismo siano arrivate dal Veneto. Fra Rovigo, Chioggia, Bibione, Caorle esistono molte ciclovie, così come nella zona del delta del Po. Anche Venezia, tipica città d'acqua, ha la sua particolarissima ciclovia che attraversa le isole. Itinerari ricchi di storia e bellezze naturali, e discretamente facili da percorrere: ulteriore elemento di richiamo per cicloturisti anche non particolarmente allenati. A Cavallino-Treporti si trova la pista a sbalzo più lunga d’Europa, che permette di scoprire l’habitat lagunare veneto. Va infine ricordato che nella regione opera più o meno la metà delle aziende che producono biciclette in Italia, particolarmente fra Treviso, Vicenza, Venezia e Padova.