Alaphilippe si riprende la scena proprio prima del Tour...
Julian vince in volata la seconda tappa del Critérium du Dauphiné con uno sprint travolgente. Battuti Richard Carapaz, Tesfazion e la maglia gialla Christophe Laporte che rimane leader della generale
La seconda tappa del Critérium du Dauphiné 2023 è scattata da Brassac-les-Mines per concludersi 167.3 chilometri più tardi in quel di La Chaise-Dieu. I corridori dovevano affrontare quattro gran premi della montagna: il Col de Toutée (2.2 km al 6%, 3^ categoria), il Col des Fourches (2.7 km al 6.5%, 3^ cat.) e nel finale due volte la Côte des Guêtes (1km al 8%, 4^ cat.), facente parte del circuito conclusivo lungo 35.1 km che oltre allo stesso GPM comprendeva negli ultimi chilometri una pendenza non banale che poteva rappresentare un'insidia per i velocisti rimasti nel plotone.
Da segnalare immediatamente l'attacco di quattro corridori che hanno preso un piccolo margine sul gruppo: Nans Peters (AG2R Citroën Team), Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Jonas Gregaard (Uno-X Pro Cycling Team) e Victor Campenaerts (Lotto Dstny), raggiunti una quindicina di chilometri più tardi da altri tre corridori, Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), Donovan Grondin (Arkéa-Samsic, primo a staccarsi ai -70) e Pierre Latour (TotalEnergies). I nomi dei sette facevano paura al plotone che infatti non ha mai lasciato ai battistrada un grande margine, sempre inferiore ai due minuti e addirittura di soli 50" all'inizio dei due giri conclusivi di La Chaise-Dieu ai -70. A guidare l'inseguimento due vecchie colpi come Dries Devenyns (Soudal Quick-Step) e Dylan van Baarle (Jumbo-Visma).
Una caduta aveva precedentemente messo fuori causa dal Delfinato Steven Kruijswijk (Jumbo), Steff Cras (Total) e Romain Combaud (Team DSM), finiti a terra insieme a Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers), Fabien Grellier (Total) e Louis Meintjes (Intermarché-Circus-Wanty), questi ultimi tre invece ripartiti e rientrati in gruppo.
Transitando sotto lo striscione d'arrivo dopo una tornata quasi del tutto interlocutoria (crampi per Grondin e Devenyns), ai -35, il passivo del plotone era di appena 35", un gap che segnava indubitabilmente il destino segnato negativamente per la fuga. I battistrada si sono disuniti poco dopo i -30 a causa dell'accelerazione di Campenaerts: l'unico che ha seguito il belga in questo frangente è stato Elissonde. La coppia è poi stata raggiunta dal gruppo, ancora compatto, a 10 km dalla conclusione, lungo la Côte des Guêtes, trainato dagli uomini Jumbo (Nathan Van Hooydonck in particolare si è messo in testa una volta terminato il lavoro di Van Baarle).
Approfittando del ritmo non forsennato, Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck) ha tentato l'allungo in prossimità del GPM guadagnando una quindicina di secondi sul plotone. Alle sue spalle spettava ad Attila Valter e Tiesj Benoot (Jumbo) il compito di ricucire sull'atleta austriaco. Missione compiuta ai -4, ma contemporaneamente all'aggancio di Bayer è giunto l'attacco di Harry Sweeny (Lotto), ripreso dopo un chilometro e mezzo da Andrea Bagioli e Mauri Vansevenant (Soudal). Questo brusco aumento dell'andatura tra i -4 e i -2 ha messo in croce le gambe di diversi velocisti sopravvissuti alle difficoltà precedenti tra cui Dylan Groenewegen (Jayco-Alula) e Matteo Trentin (UAE Team Emirates), mentre Sam Bennett (BORA-hansgrohe) era tra i pochi uomini veloci rimasti nelle prime posizioni del gruppo, più precisamente a ruota della maglia gialla Christophe Laporte (Jumbo).
Tra i corridori e la volata ha provato a mettersi di traverso Sean Quinn (EF), scattato ai -800 ma rintuzzato da un ottimo Jonas Vingegaard (Jumbo), apparso particolarmente brillante nel chiudere il buco con lo statunitense della squadra rosa. Ai 250 metri ha lanciato la volata lunga Richard Carapaz (EF), molto adatto a finali del genere in cui la fatica la fa da padrona. Sulla sua ruota è balzato l'ex campione del mondo Julian Alaphilippe (Soudal), che ha poi messo giù sulla strada tutti i propri cavalli dai -150 all'arrivo, dominando totalmente la volata e tornando al successo dopo oltre tre mesi di digiuno. Per il francese ottimi segnali in vista del Tour de France, dove alla prima tappa lo aspetta un tracciato perfetto per la conquista della prima maglia gialla della Boucle. In uno sprint dove hanno contato molto più le energie rimaste dopo una frazione frenetica che lo spunto veloce in sé, il puncheur francese ha preceduto altri due corridori che non sono propriamente degli sprinter: lo stesso Carapaz, secondo, e Natnael Tesfazion (Trek), terzo. Quarto è giunto Laporte, il quale ha mantenuto la maglia di leader (ora ha lo stesso tempo di Alaphilippe), mentre Bennett ha chiuso all'undicesimo posto nonostante l'ottimo posizionamento ai 300 metri dal traguardo.
Nessun distacco tra gli uomini di classifica, domani il Giro del Delfinato vedrà disputarsi la sua frazione più semplice. Da Monistrol-sur-Loire a Le Coteau per 194.5 chilometri e solamente due GPM: il seconda categoria di Belleuve-la-Montagne (4.9 km al 5.8%) in avvio e la Côte de Pinay (7.5 km al 3%, in pratica un lungo falsopiano a salire) a rappresentare l'unico spauracchio per i velocisti e le loro squadre.