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Vuelta a España 2024, 16a tappa: il mito si rinnova

Torna la salita simbolo ai Lagos, rilanciata tre anni fa tramite l'accoppiata con la Collada Llomena (riproposta quest'anno). Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv

03.09.2024 08:30

Dopo il secondo giorno di riposo alla Vuelta a España 2024 arriva una giornata molto rilevante, forse una delle più azzeccate anche per la collocazione nelle tre settimane. Vista la mediocrità generale di questa Vuelta, la 16a tappa è forse la più adatta a muoversi da lontano, disegnata simile a quella del 2021 dove non a caso Bernal e Roglič se ne andarono sulla penultima salita. I primi 70 km sono già mossi da alcune salitelle che fungono da preambolo al duro Mirador del Fito (7.1 km al 7.9%; ultimi 4.5 km al 9.4%, max 12%), subito seguito dall'Alto de Bada (circa 4.5 km al 5.5% con brevi passaggi al 10%). 20 km di fondovalle portano ai piedi della Collada Llomena (7.6 km al 9.3%, max 14%), spartiacque della corsa a 56 km dall'arrivo. Dopo una discesa molto tecnica di 9 km si percorrono 35 km di fondovalle, in verità i primi sensibilmente a favore e molto tortuosi quindi non particolarmente favorevoli all'inseguimento. Infine rimangono i Lagos de Covadonga, salita storica che anche da sola potrebbe modificare la classifica: sono 12.5 km al 6.9%, pendenza media falsata dai numerosi tratti di discesa posti in vetta; quello che conta è il primo tratto di quasi 10 km con una media di poco inferiore al 9% e punte del 16%. Una salita che ha sempre prodotto distacchi non banali, i quali probabilmente quest'anno saranno ampliati dalle salite precedenti: alla fine si saranno infatti sommati 3500 metri di dislivello.

Dettaglio salite

 

Fari puntati su…

Il canovaccio è in parte simile alla tappa di domenica, essendoci un duro arrivo in salita preceduto da due salite brevi ma ripide non lontanissime, ma nemmeno vicine al traguardo; non cambia nemmeno il fatto che il percorso risulta complicato fin dalla partenza e poco favorevole a controllare la corsa. Le uniche differenze sono la lunghezza maggiore, ma soprattutto il fatto che l'ultima salita non risulta troppo nettamente la più dura. Questo potrebbe garantirci un'altra giornata molto scoppiettante, con però distacchi decisamente più dilatati al traguardo visto che la salita finale è molto più favorevole a questo rispetto ad un muro da ribaltamento come quello di Cuitu Negru.

Pensando alla classifica, Primož Roglič (Red Bull – BORA – hansgrohe) dovrà attaccare di nuovo Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), il quale però potrebbe ancora difendersi più che dignitosamente su una salita di questo genere, posta peraltro al termine di una tappa abbastanza lunga. Enric Mas (Movistar Team) continua a confermarsi l'unico in grado di tenere lo sloveno in salita e forse anche l'unico in grado di staccarlo e anche per lui questa tappa potrebbe favorirlo, visto che le doti di esplosività di Roglič vengono esaltate decisamente meno su questo percorso. Vedremo se proverà di nuovo ad attaccare Mikel Landa (Soudal Quick-Step) che probabulmente domenica aveva scelto il giorno sbagliato per farlo, vista la tipologia di salita. Continua a resistere anche Richard Carapaz (EF Education - EasyPost) che dopo l'acuto di Granada comunque continua a sembrare sulla difensiva, ma potrebbe emergere sulla 3a settimana nelle tappe che mancano, forse più adatte alle sue caratteristiche. Poco più attardati continuano a galleggiare Carlos Rodríguez (INEOS Grenadiers) e Mattias Skjelmose (Lidl - Trek) che si stanno giocando la classifica dei giovani con un eccellente Florian Lipowitz (Red Bull - BORA - hansgrohe), in grado di tenere botta dopo aver finito il lavoro per il suo capitano. In mezzo si trova anche un David Gaudu (Groupama - FDJ) fin qui abbastanza anonimo e soprattutto la coppia UAE Team Emirates, con Pavel Sivakov che grazie alla fuga di domenica è adesso in leggero vantaggio su Adam Yates che appare meno costante nel rendimento rispetto al russo/francese.

Per quanto riguarda la fuga i nomi potrebbero essere tanti. Ricordiamo innanzitutto che Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike) indossa ancora la maglia a pois, ma ha esattamente lo stesso punteggio di Jay Vine (UAE Team Emirates) e vede comunque abbastanza altri due uomini emiratini, ovvero Marc Soler e lo stesso Adam Yates; ma soprattutto con la vittoria di domenica è entrato fortemente in gioco anche Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) che a questo punto potrebbe anche sognare fino in fondo. I nomi dei possibili fuggitivi forti in salita possono ovviamente essere molti di più e proviamo qui sotto a citarne un po': Michael Woods e Marco Frigo (Free Palestine - Premier Tech), Guillaume Martin (Cofidis), Brandon McNulty, Jay Vine e Isaac Del Toro (UAE Team Emirates), Tao Geoghegan Hart e Carlos Verona (Lidl-Trek), Jack Haig (Bahrain - Victorious), Nairo Quintana, Einer Rubio e Oier Lazkano (Movistar Team), Louis Meintjes (Intermarché - Wanty), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team)Mauro Schmid, Alessandro De Marchi, Eddie Dunbar e Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Thomas De Gendt (Lotto Dstny), Luca Vergallito (Alpecin - Deceuninck), Urko Berrade (Equipo Kern Pharma) e Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL).

 

Vuelta a España 2024, gli orari della sedicesima tappa

La partenza ufficiale è in programma per le 12:59 mentre l'arrivo è previsto intorno tra le 17:15 e le 17:45. Sarà trasmessa in tv su Eurosport e in streaming su Discovery+ (dalle 12:30 alle 18:00).

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Francesco Dani
Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.