Il re del fango si riprende subito i suoi domini
Wout Van Aert stravince a Boom la quinta prova del Superprestige: all'esordio stagionale batte Aerts e Van der Haar, Iserbyt sempre leader. Nella gara femminile altra esibizione di superiorità per Lucinda Brand
È arrivato il grande giorno. Il momento tanto atteso del rientro di due dei big three, i tre dominatori del ciclocross mondiale impegnati anche su strada e nella mountain bike. Oggi l'esordio dunque di Wout van Aert e Tom Pidcock. Ritorno alle corse che avviene in una manche del Superprestige, la quinta, a Boom, unica competizione di un fine settimana amputato a causa dell'annullamento per restrizioni di quella che sarebbe dovuta essere la nona tappa di Coppa del Mondo, ad Anversa. Percorso disegnato come tutti gli anni a De Schorre, sul crinale della collina che ospita il famosissimo festival musicale di Tomorrowland. Il terreno di per sé non sarebbe favorevole per una gara fangosa, ma le piogge scese nell'ultima settimana in Belgio hanno reso anche questo percorso, solitamente esigente a livello tecnico ma meno a livello fisico, una vera e propria piscina di fango. Proiettandoci già in avanti alla gara maschile, prima di affrontare quanto successo precedentemente in campo femminile, condizioni estremamente favorevoli per il rientro di Van Aert, meno invece alle caratteristiche di Pidcock, il quale ha confessato di soffrire ancora di quei problemi al ginocchio che lo avevano limitato tra la Vuelta e i Mondiali su strada.
Veniamo alla prova femminile. Anche in questo sabato assenze eccellenti, su tutte Pieterse, ormai decisa a concentrarsi esclusivamente sulla CDM; ma anche Van Anrooij, la quale per scelta di calendario non sarà presente nemmeno a Vermiglio, come del resto tutto il team Baloise; salta entrambi i weekend anche Yara Kastelijn, ma per altri motivi, cioè le conseguenze della caduta di Kortrijk la settimana scorsa. In queste condizioni non può esserci che una favorita: Lucinda Brand, la dominatrice dell'ultimo mese crossistico. Da tenere d'occhio la canadese Magalie Rochette, dopo la sorprendente prova di Besançon, ma anche un'altra che sui terreni pesanti va forte, Annemarie Worst, oltre alle solite Betsema, Van Empel e Alvarado, in netta crescita nelle ultime apparizioni.
Rettilineo di partenza breve, che favorisce atlete più scattanti come Alvarado che potenti come Brand. Proprio la campionessa nazionale dei Paesi Bassi affronta in prima posizione le curve iniziali, ma appena arrivati sul fango Van Empel e Van der Heijden, altre due abilissime in griglia, la affiancano e assieme a Rochette, in fiducia dopo la prestazione offerta sei giorni fa, la sorpassano. Non troppo indietro Cant e la stessa Brand, mentre un filo attardate Worst e come spesso accade Betsema. Lucinda fa subito capire le proprie intenzioni, ma il terreno scivoloso le gioca un brutto scherzo, costringendola a mettere piede a terra e lasciar andare avanti in solitaria Van der Heijden. Qualche problema meccanico rallenta Van Empel, mentre la compagna Betsema si fa sotto alle inseguitrici, guidate da Ceylin e Magalie. In questa fase rimane nelle retrovie Worst, la quale, dopo la vittoria di Koksijde, sembra essere tornata nell'oblio che la circondava prima di Niel.
Il primo passaggio sulla linea d'arrivo vede la battistrada neerlandese sola con 7" di margine su un drappello contenente Alvarado, Rochette, Betsema e Brand. L'equilibrio non dura, perché Lucinda e Denise staccano le rivali, avvicinandosi a Inge, mentre Van Empel e Annemarie seminano Cant e la giovanissima Zoe Backstedt, addirittura in top ten a soli diciassette anni. L'aggancio tra inseguitrici e battistrada avviene senza ulteriori indugi, ma Betsema è vittima di un problema allo scarpino che la costringe a fermarsi ai box e perdere all'incirca 50 secondi. Via libera quindi per Lucinda, che senza tentennamenti prende il comando, non curandosi della presenza alla propria ruota di Van der Heijden e staccandola sul lunghissimo tratto in salita da affrontare di corsa scendendo di bici, estremamente favorevole ad atlete come la campionessa del mondo, avviata ancora una volta verso una cavalcata trionfale.
Alvarado prima e in seguito Rochette sembrano molto brillanti e in grado di riprendere la crossista della 777, grazie alle accelerate nel fango. Entrambe subiscono al contrario la rimonta di Van Empel e Worst, ma soprattutto di un'indemoniata Betsema, che dopo il problema ha girato su tempi molto simili, se non inferiori, a quelli di Brand, dimostrando di essere in gran spolvero. A due giri dal termine, archiviata la vittoria di Brand e il probabile secondo posto di Van der Heijden, la lotta è tutta per il terzo posto e sono cinque le papabili a salire sul gradino più basso del podio: Worst, Van Empel, Alvarado, Betsema e Rochette, tutte assieme ad inizio quarta tornata.
Ceylin crolla, tirandosi fuori dalla sfida, mentre Magalie allunga con convinzione. Tuttavia, il ritmo di Denise è troppo alto anche per la canadese, che può solamente vedere la collega allontanarsi sempre di più. In funzione della classifica del Superprestige, che vedeva Betsema un solo punto dietro Brand prima di Boom, sarebbe stato importante per la portacolori della Pauwels raggiungere il secondo posto, ma purtroppo per lei Van der Heijden è troppo lontana e nemmeno con un gran finale evita un epilogo già scritto da almeno una tornata.
Ennesimo successo per l'iridata Lucinda Brand, una spanna sopra le rivali fisicamente e molto solida anche tecnicamente, grazie al lavoro svolto con il suo allenatore Sven Nys, che l'ha aiutata moltissimo ad evitare quegli errori grossolani che l'avevano limitata incredibilmente nel periodo in Sunweb. Inoltre questo tracciato così pesante si adattava perfettamente alle caratteristiche della neerlandese, che si è esaltata alla sua maniera, riuscendo sin dai primi minuti a scavare la differenza tra sé e le altre. Importantissimo secondo posto per Van der Heijden (37"), la quale è riuscita a reggere per l'intera durata della gara, quando invece nella prima metà della stagione cedeva irrimediabilmente terreno col passare dei minuti. Tra oggi e Besançon ha dimostrato di amare i tracciati fangosi e quel che ci auguriamo è di vederla sempre più spesso a battagliare per le posizioni di vertice. Terza come detto Betsema (43") che in Val di Sole potrà e dovrà approfittare dell'assenza di Brand per balzare al comando della generale di CDM. Per ora invece la classifica del Superprestige la vede alle spalle di Lucinda di ben tre punti (71 vs 68, con Worst a 65), un margine colmabile nelle ultime tre prove, favorevoli però alla campionessa del mondo. Quarta e quinta due piacevoli conferme, vale a dire Rochette e Van Empel, solo sesta Worst, in palese difficoltà nelle corse disputatesi dopo Koksijde. Salva la settima piazza Alvarado, ancora non del tutto recuperata dopo i problemi di ottobre. Completano la top ten Cant, in crescita da Merksplas in avanti, la fenomenale Zoe Backstedt (altro nome di cui sentiremo parlare in futuro e non limitatamente al ciclocross) e Aniek van Alphen, decima.
Van Aert, un ritorno da dominatore
Terminata la prova femminile tutti gli occhi puntati sugli uomini. Sia Van Aert che Pidcock nei giorni scorsi avevano fatto sapere di non essere al 100% e di voler utilizzare queste prime settimane per rodare la gamba e riabituarsi al mondo del cross. Considerate tali premesse, il favorito di giornata rispondeva al nome di Toon Aerts, un autentico mago del fango. Della partita ovviamente anche Iserbyt e i due amanti dei terreni pesanti Van Kessel e Vanthourenhout. Da non sottovalutare Hermans, al rientro dopo aver saltato il back to back di Kortrijk e Besançon e vincitore in condizione simili della prova di Fayetteville, in ottobre.
I due fenomeni polivalenti sono svantaggiati anche dalla posizione di partenza (basata sul ranking UCI): la terza fila. Al solito ottimo spunto dei due Tormans e di Thijs Aerts. Anche Toon ben piazzato, mentre Iserbyt rimane imbottigliato nei primi metri, a differenza di Van Aert, che già dopo poche curve si trova attorno alla decima posizione. Meno scattante Pidcock, che per tutto il primo giro è impegnato a recuperare posizioni. Continui cambi di fronte, con il gruppo più o meno compatto ed una situazione poco chiara. Ronhaar, specialista dei tracciati fangosi, ed un rimontante Pidcock vanno in testa nella seconda tornata, prima che arrivi la bordata di Wout van Aert sul muro in pavé. Solo Aerts riesce a tornargli a ruota ed anche a superarlo prima della lunga salita, che Wout affronta a piedi dall'inizio. Toon tenta di rimanere in bici più a lungo, ma poco prima di scendere tocca un paletto a lato del percorso e perde qualche secondo. Nella fretta di tornare sotto a WVA commette un errore ben più importante, scivolando in discesa e perdendo secondi preziosi. Hermans e Iserbyt tentano di avvicinarsi a Van Aert, ma il belga dimostra che anche se al rientro è già di un'altra categoria rispetto a tutti gli altri. Il fango è il suo terreno d'elezione e a fine seconda tornata ha già 15" di vantaggio sugli inseguitori.
Per i due round successivi, dietro Wout, un gruppetto abbastanza compatto formato da Aerts, Vanthourenhout, Iserbyt, Van Kessel, Pidcock, Van der Haar, Hendrikx, Ronhaar ed Hermans si alterna nell'inseguimento. Toon sembra il più brillante ma non riesce a staccare gli altri, in particolare Iserbyt, il rivale per la generale del SP, particolarmente imballato quest'oggi. Durante la quinta tornata Aerts finisce nuovamente a terra ed è costretto ad una nuova rimonta, mentre Vanthourenhout avanza la propria candidatura per il secondo posto, distanziando gli altri membri del drappello, guidato dal campione europeo Van der Haar, cresciuto anche sui percorsi a lui meno favorevoli, come quello di Boom nelle condizioni odierne.
A un giro dalla fine è chiaro che a giocarsi il podio saranno solamente Lars, Toon, Eli, Michael e un grandissimo Ronhaar, che conferma quanto detto su di lui nelle settimane passate, vale a dire che come crossista ha più di qualche somiglianza con il dominatore della tappa Van Aert. Aerts non lascia scampo a nessuno e stavolta non commette nemmeno errori tecnici, il suo gigante punto debole, cogliendo così il secondo posto, a più di un minuto e mezzo da WVA, che negli ultimi due giri ha anche abbassato i giri del motore e si è goduto pienamente il ritorno nel cross. Terzo posto da applausi per Van der Haar, raramente così bene in condizioni simili. Con il quarto posto raggiunto battendo per un soffio Ronhaar, Iserbyt salva baracca e burattini in una giornata sfavorevole e mantiene la leadership nella generale (70 punti a 68), alla vigilia di due prove che dovrebbero sorridergli e di quella conclusiva (Gavere) che invece esalta più le qualità di Aerts. Mezzo crollo finale che costa a Vanthourenhout la top five, solo sesto l'alfiere della Pauwels. Settimo posto più che onorevole per Pidcock, il quale ha sofferto particolarmente i tratti fangosi, dimostrando così di non essere ancora al livello di Wout e Mathieu sui percorsi non duri altimetricamente. Positivo il fatto che abbia concluso la prova in leggera rimonta. Ottavo posto per Hendrikx, il quale negli ultimi due mesi si sta affermando sempre di più come uno dei giovani più interessanti e talentuosi in ottica futura. Thijs Aerts buon nono, precede Van Kessel, solo decimo. Affondato il compagno Hermans. Da segnalare il dodicesimo posto di Ben Turner (anch'egli all'esordio stagionale), nuovo ingaggio del Team Ineos.
Vittoria di Van Aert in parte inaspettata, nonostante il percorso. Assolutamente non prevedibili le dimensioni del successo, la vittoria più schiacciante della stagione in campo maschile. Non prevedibili i distacchi non tanto per una questione di capacità fisiche, è già successo milioni di volte che distanziasse in tal modo gli avversari, soprattutto se questi non si chiamano Van der Poel, quanto più per una questione di calendario: tornato in bici appena un mese fa dopo quattro settimane di riposo, era difficile aspettarselo così in palla già da subito, considerando che i suoi obiettivi principali arriveranno ad aprile.
Grande attesa per domenica prossima, con la prova di Coppa del Mondo in Val di Sole, a Vermiglio, in una stupenda cornice innevata. Il sabato si corre anche in Belgio, a Essen, tappa dell'Ethias Cross.