
Quel pomeriggio di un giorno da Juan: Ayuso domina la Faun Drome Classic
Galoppata solitaria del 22enne spagnolo, che precede per distacco Skjelmose e Tulett. 5° Bagioli
Le fughe da lontano: materia per pochi eletti in gruppo. Il caposcuola, com'è noto, veste la maglia di campione del mondo e - per inciso - è il principale vanto della UAE Emirates. Non l'unico, però: la prova di forza offerta da Juan Ayuso alla Faun Drome Classic (40 chilometri all'attacco) è un prezioso - ancorché provvisorio - riscontro in vista del prossimo Giro d'Italia, a cui il 22enne catalano si presenterà da capitano unico. Scattato sul Col de la Grande Limite, Ayuso ha vanificato il tentativo di riaggancio di Mattias Skjelmose, comunque convincente alla sua seconda esibizione dell'anno. Ben Tulett (3°) ha regolato l'affollata schiera degli sconfitti, precedendo Marc Hirschi e Andrea Bagioli. 10° posto per Lorenzo Fortunato.
La cronaca della Faun Drôme Classic
La fine settimana nel Sud-Est della Francia si conclude con la 12ª Faun Drôme Classic: 189 km con partenza e arrivo a Étoile-sur-Rhône. I primi 100 km di corsa si sviluppano su un circuito che propone le scalate in fotocopia del Mur d'Eurre (poco meno di un chilometro con una pendenza media del 7,5%), del Mur d'Allex - 800 metri al 7,7% - e del Plateau du Soulier (500 metri al 7%) prima del transito sulla conclusiva Côte Chaude, da affrontare in tutto per tre volte. La seconda metà di gara è senza dubbio la più impegnativa per dislivello e lunghezza delle salite: il menu prevede il Col de Tartaiguille (3400 metri al 4,8% di media), il Col de la Grande Limite (4,6 km che si arrampicano al 6,1%), l'arcigna Côte des Roberts (1600 metri all'8,3% con punte in doppia cifra) e la Côte de Grane (1,7 km con una pendenza media del 5,7%), quest'ultima posizionata a 19,5 km da Étoile-sur-Rhône. Ancora una puntata verso il Mur d'Allex e il Plateau du Soulier prima che la carovana si diriga verso la Côte Chaude, una rampa breve (appena 500 metri al 6,8%) ma particolarmente severa, soprattutto nella parte centrale.
La fuga del giorno riceve il via libera al km 19: ne fanno parte il belga Kenny Molly (Van Rysel-Roubaix), il canadese Matisse Julien (CIC-U-Nantes), il danese Jonas Gregaard (Lotto), i francesi Noah Knecht (Nice Métropole-Côte d'Azur) e Baptiste Poulard (Arkéa-B&B Hotels) l'italiano Walter Calzoni (Q36.5) e l'olandese Sjoerd Bax (Q36.5). Gli attaccanti - che hanno nel frattempo perso per strada Knecht - accumulano un vantaggio massimo di poco superiore ai 4'30" (-98) sugli inseguitori, pilotati a turno da Free Palestine, Lidl-Trek, St. Michel-Preference Home-Auber93 e Tudor, per poi viaggiare a lungo sul filo dei 3'30".
Mentre la carovana si accinge ad affrontare il Col de Tartaiguille, in fondo al gruppo finiscono a terra circa 20 uomini: ne fanno le spese, tra gli altri, lo spagnolo Javier Romo (Movistar) e il campione nazionale tedesco Marco Brenner (Tudor), entrambi costretti al ritiro. Nel frattempo, l'attacco si è dimezzato: uno dopo l'altro, infatti, si sfilano Julien, Poulard e Calzoni. I tre superstiti della fuga - il cui vantaggio è ormai ridotto a un pugno di secondi - tirano dritto fino al Col de la Grande Limite, dove entra in azione il messicano Isaac Del Toro (UAE Emirates-XRG). La sua accelerazione è il preludio alla stoccata dello spagnolo Juan Ayuso (UAE Emirates), a cui provano subito a dare la caccia il britannico Ben Tulett (Visma-Lease a Bike) e danese Mattias Skjelmose (Lidl-Trek), ma senza successo. Stessa sorte per il francese Clément Champoussin (XDS-Astana), l'italiano Lorenzo Fortunato (XDS-Astana) e lo statunitense Quinn Simmons (Lidl-Trek), raggiunti da altri 7-8 corridori, tra cui il francese Guillaume Martin (Groupama-FDJ) e l'irlandese Ben Healy (EF EasyPost).

Il corridore catalano procede spedito anche nella successiva discesa, guadagnando 25" sui primi inseguitori che, nel frattempo, continuano a darsi battaglia: ecco un nuovo allungo - questa volta più risoluto - di Skjelmose, che non riuscirà comunque a erodere il già abbondante gruzzolo (32") accumulato da Ayuso. Che, peraltro, riceve un ulteriore assist dai suoi avversari, impegnati perlopiù in sterili schermaglie. Gli unici a non rassegnarsi a questo tira e molla sono Healy e gli italiani Lorenzo Fortunato (XDS) e Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), scattati nel tratto di falsopiano che precede la Côte des Roberts. Un'azione senz'altro generosa ma fuori tempo massimo: ai -26 dal traguardo, infatti, il battistrada ha ormai distanziato di oltre 1' la nutrita e litigiosa concorrenza. A questo punto, l'affare per la vittoria è ristretto a due uomini, Ayuso e Skjelmose, separati ancora da 30" ai -15 dal traguardo. In contumacia di Garofoli, che aveva perso le ruote dei contrattaccanti in salita, Fortunato e Healy restano allo scoperto fino all'ultimo Mur d'Allex, dove saranno raggiunti dal sempre più nutrito plotone dei battuti, dal quale si sgancerà con poca fortuna il francese Valentin Madouas (Groupama).
Il prolungato testa a testa prosegue sul filo dell'incertezza: Ayuso affronta per l'ultima volta il Plateau du Soulier con circa 20" su Skjelmose, che prova a sfruttare i lunghi rettilinei nei dintorni di Étoile-sur-Rhône - oltretutto battuti da un leggero vento contrario - per sgretolare la resistenza del rivale. Tuttavia, la tendenza è ancora favorevole allo spagnolo, ormai al sicuro quando imbocca la risolutiva Côte Chaude: 9° successo in massima serie per Ayuso davanti a Skjelmose (a 23"). Tulett (a 1'15") inaugura la sfilata degli sconfitti, mettendo in fila lo svizzero Marc Hirschi (Tudor) e l'italiano Andrea Bagioli (Lidl). In fondo alla top 10 Lorenzo Fortunato.
Conclusa la lunga serie di gare di preparazione alla stagione primaverile, il calendario d'Oltralpe entra nel vivo con la Parigi-Nizza: domenica prossima il battesimo della Course au soleil.