Marianne, il titolo suggeriscicelo tu!
Vos vince la seconda tappa di fila alla Vuelta Femenina e rafforza la leadership. Top ten di tappa per Silvia Persico, prime schermaglie tra le big di classifica, da domani si sale sul serio
Di nuovo lei, ancora lei, sempre lei: Marianne Vos ha vinto la seconda tappa di fila alla Vuelta Femenina 2023 e si gode un'altra giornata in maglia rossa, oggi certo meno liscia di ieri perché c'erano diverse salite sul percorso, ma l'esito non cambia, se in corsa c'è lei su certi tracciati non può vincere nessun'altra. Marianne vive alla giornata, si felicita per le vittorie, siamo a 248 in totale il che significa che come minimo una duecentina di titoli glieli abbiamo riservati in questi quasi 20 anni. (Ora capite quello di oggi?). Lei vive su un altro livello e fa bene; nel frattempo è consapevole che la maglia a punti non gliela toglierà nessuno tanto quanto è consapevole che quella di capoclassifica la dovrà lasciare presto o tardi.
La Vuelta è decisamente entrata nel vivo, la frazione odierna ci ha permesso di vedere alcuni scenari potenzialmente esplosivi, tipo la convivenza in casa Movistar tra l'intoccabile Annemiek van Vleuten e la rampante Liane Lippert, con quest'ultima che per un attimo (che ci auguriamo non debba rimpiangere da qui a fine stagione!) ha flirtato con Demi Vollering, nemico pubblico numero uno nello schedario di AVV. Mentre le Grandi M risolveranno in serata eventuali diversità di vedute, il pubblico italofilo si accontenta non tanto del nono posto di giornata di Silvia Persico (che è pure caduta nel corso della tappa), non tanto del fatto che oggi Gaia Realini sia coerentemente arrivata nel gruppo delle migliori, quanto del fatto che abbiamo visto un allunghetto di Marta Cavalli. Simbolico, significativo, definitivamente necessario: evviva.
La Vuelta Femenina 2023, la cronaca della quarta tappa
La quarta tappa della Vuelta Femenina 2023 era la Cuenca-Guadalajara di 133.1 km; al via non si sono presentate Daniela Campos (Bizkaia-Durango), caduta nel finale di tappa ieri, e Rachele Barbieri (Liv Racing TeqFind), da giorni alle prese con una fastidiosa allergia. Ci son voluti vari tentativi di fuga - inframmezzati da una maxicaduta che dopo una ventina di chilometri ha coinvolto tra le altre (e senza conseguenze) anche la maglia rossa Marianne Vos (Jumbo-Visma) e la campionessa uscente Annemiek van Vleuten (Movistar) - perché prendesse quota l'azione buona, innescata al km 40 da Patricia Ortega (Massi-Tactic) e Maryna Varenyk (Eneicat-CMTeam), su cui poco dopo si sono portate Anna Kiesenhofer (Israel Premier Tech Roland) e Tota Magalhaes (Bizkaia). Intanto un'altra caduta coinvolgeva Silvia Persico (UAE ADQ).
Il vantaggio massimo del quartetto di testa è stato di 3'40", limite toccato a 70 km dalla conclusione; a lungo è rimasta tra le battistrada e il gruppo Nora Jencusova (Bepink), che non è stata però in grado di raggiungere le prime; tra le quali ai -65 la Varenyk perdeva contatto sulla salita di Alcocer, mentre la Jumbo lavorava per riavvicinare le attaccanti. Kiesenhofer ha sofferto in discesa e ha perso contatto insieme a Ortega, sicché ai -50 avevamo al comando da sola la Magalhaes con un minuto abbondante sul gruppo; nel quale c'era pure stata un po' di selezione, tra le staccate in salita Charlotte Kool (DSM), che in seguito si sarebbe direttamente ritirata.
Sulla salita senza nome tra Sacedón e Tendilla, ai -43, dal plotone è uscita Andrea Alzate (Eneicat) che è stata brava a raccattare strada facendo la Kiesenhofer (saltata definitivamente Ortega) e a portarsi insieme alla Campionessa Olimpica sulla Magalhaes; il gruppo era però molto vicino e soprattutto non se ne stava con le mani in mano: ai -39 uno scatto che in tanti aspettavano da tanto, quello di Marta Cavalli (FDJ-Suez). La cremonese è stata presto rintuzzata, ma vuoi mettere la potenza del messaggio?
Dal ritorno (tout-court) di Marta a quello del gruppo sulle battistrada è passato un attimo: riprese le tre ai -38 abbiamo assistito ad alcuni tentativi, il più convinto dei quali è stato portato ai -34 da Aranza Valentina Villalón (Eneicat) e Georgia Williams (EF Education-TIBCO-SVB). Le due hanno messo insieme 40", la cilena ha vinto il traguardo volante di Tendilla ai -26 (e qui Vos si è presa il terzo posto, e con esso altri 2" di abbuono), quindi ai -20 dal gruppo sono piombate sulle prime Silke Smulders (Liv Racing), Sigrid Haugset (Coop-Hitec Products) e Agnieszka Skalniak-Sojka (Canyon//SRAM Racing)
Ai -15.7, ai piedi dell'Alto de Horche, il quintetto al comando è stato raggiunto e subito si è mossa in contropiede Femke Markus (SD Worx), ma è durata un attimo; il forcing Movistar ha prodotto selezione (Cavalli si è staccata ai -14), poi è stata Demi Vollering (SD Worx) in prima persona a fare un paio di trenate, come a dire “non vi scordate che dovrete fare i conti con me”. Subito dopo il Gpm, ai -11.6 è partita Van Vleuten tampinata proprio da Vollering. Alle due favorite per la generale si è accodata anche Mavi García (Liv Racing).
Il gruppo non ha lasciato spazio, ai -10.5 ci hanno provato Liane Lippert (Movistar), Niamh Fisher-Black (SD Worx), Elise Chabbey (Canyon) e Amber Kraak (Jumbo), quindi son ripartite Van Vleuten e Vollering stavolta con Katarzyna Niewiadoma (Canyon) e Riejanne Markus (Jumbo), ma nessuna ha avuto via libera. Ai 6.5 è scattata Ricarda Bauernfeind (Canyon) ma in contropiede ancor più forte è andata ancora Lippert, che si è tolta di ruota Silvia Persico ed è stata raggiunta ai -5 da Vollering. Per un po' le due hanno pure collaborato (che ne avrà pensato Capitan Annemiek?), poi la loro azione è un po' scemata e ai 2.5 sono state riprese. Una bottarella di Chloé Dygert (Canyon) ma a quel punto nessuna avrebbe più potuto evadere.
Si è andate così alla volata a trenta (anzi: a 29), vanamente anticipata da Marlen Reusser (SD Worx) che è partita ai 400 metri (qualcosa meno) salvo venir risucchiata proprio a un passo dalla linea d'arrivo. Da chi? Da Marianne, che col successo rafforza anche la leadership in classifica; tra Vos e Reusser (terza alla fine) si è inserita Emma Norsgaard (Movistar), e in una top ten di assoluto valore (la vedete più giù) si è inserita anche Persico al nono posto. Nel primo gruppo anche Erica Magnaldi (UAE) e Gaia Realini (Trek-Segafredo), rimasta oggi fuori dai guai. Un secondo gruppetto con Kristen Faulkner (Jayco AlUla) è arrivato a 1'15", un terzo più corposo a 1'44" e via via tutti gli altri.
Come detto, Vos allunga nella generale, Dygert ora insegue a 25" e Riejanne Markus è terza a 26". Prima italiana Magnaldi, 16esima a 1'15". Domani però cambierà tutto: la quinta tappa della Vuelta Femenina 2023 andrà da La Cabrera a Riaza, 129.2 km con il Puerto de Navafria a far danni nella prima metà della frazione e l'arrivo in quota sul Mirador de Peñas Llanas, 5 km al 7% medio con un chilometro centrale che sfiora la doppia cifra di pendenza. Un traguardo sufficiente a spazzare la classifica di tutte le cicliste che con essa hanno poco a che fare.