Azzurre, l'Inseguimento al sogno continua
Coppa del Mondo Pista, il quartetto femminile primo in qualifica a Cali: oggi cercherà di lottare per l'oro. Barbieri quinta nello Scratch
Si dice che il tre sia il numero perfetto, ma ultimamente ci stiamo convincendo che anche il quattro non scherzi poi tanto. Chi ha seguito con apprensione gli anni più bui della pista italiana capirà al volo che il riferimento è all'Inseguimento a squadre, probabilmente la prova regina insieme alla Velocità.
Abbiamo ingoiato talmente tanti rospi negli ultimi 15 anni che ci siamo quasi batracizzati pure noi, ma oggi il gracidar ci è dolce in questo stagno, perché, com'è come non è, è successo che abbiamo rialzato la testa, quando forse non ci credevamo neanche più. Senza investimenti nel settore, ma semplicemente lavorando con costanza su quartetti via via sempre più consolidati.
E qualche risultato oggi lo raccogliamo, finalmente. I maschietti a Cali non hanno brillato come in alcune delle ultime uscite, ma rubrichiamo la cosa a un intoppo di percorso, confidando in una rapida risalita da qui a un mese (i Mondiali di Hong Kong sono dietro l'angolo).
Le fanciulle invece hanno illuminato la scena. Stiamo parlando di Coppa del Mondo, terza tappa su quattro, in corso di svolgimento in Colombia. Nella seconda giornata è toccato per l'appunto al quartetto azzurro femminile, sceso in pista per il turno di qualificazione.
Una prova ineccepibile per Beatrice Bartelloni, Simona Frapporti, Francesca Pattaro e Silvia Valsecchi, capaci di stampare il miglior tempo con 4'25"070. Poco più di due secondi sopra il record fissato a Rio (con Tatiana Guderzo al posto della Bartelloni), ma comunque nel solco di un confortante standard che vede le azzurre - quale che sia il quartetto schierato dal ct Edoardo Salvoldi - viaggiare su tempi di 8-10" inferiori rispetto a soli 2 anni fa (vedi tabella qui sotto).
Il top mondiale (il 4'10"236 delle britanniche, sempre a Rio) è ancora lontano, ma non anni luce come poteva essere qualche stagione fa. E il fatto che la disciplina sia giovane (fino al 2013 l'Inseguimento a squadre femminile si disputava con 3 atlete sui 3 km) ha fatto sì che ci siano stati grossi avanzamenti in questi anni, ma fatalmente la curva si appiattirà col passare del tempo: e sarà più facile per chi è dietro avvicinare chi è davanti.
Progressione dell'Inseguimento a squadre femminile italiano negli ultimi 2 anni
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Nel primo turno sarà Italia-Francia
Dopo questo po po di teoria, torniamo alle gare di Cali. Il quartetto azzurro se la vedrà stasera con la Francia al primo turno, e se vince si giocherà l'oro con la vincente di Canada-Australia.
Peccheremmo di omissione se non ricordassimo che questi risultati positivi in relativo (seconde a Glasgow nella prima tappa di CDM 2016-2017) sono figli anche dell'assenza di tante big, del fatto che Gran Bretagna e Australia (tra le altre) ad esempio stiano presentando dei quartetti sperimentali. Ma resta il fatto che tali risultati sono comunque positivi in assoluto, proprio sulla base dei tempi fatti segnare e dell'affiatamento crescente.
Tra un mese a Hong Kong l'obiettivo sarà di abbassare il record italiano fissato a Rio, mentre è probabilmente ancora presto per sperare di scendere sotto i 4'20", ma hai visto mai... intanto pensiamo a portare a casa un salutare successo a Cali; o quantomeno una medaglia, che male non fa mai.
Altro buon piazzamento per Rachele Barbieri: quinta nello Scratch
Rapido excursus sulle altre gare della seconda giornata. Nella Velocità femminile grande sfida tra tedesche e russe: la sempre mitica Kristina Vogel ha vinto l'oro battendo in finale l'affascinante Anastasia Voinova con un secco 2-0; in compenso il bronzo è andato a Daria Shmeleva, pure lei 2-0 su Emma Hinze. Italia trasparente, Maila Andreotti ha chiuso 18esima su 20 il turno di qualificazione e poi è uscita al ripescaggio contro la coreana Hyejin Lee.
Lo Scratch femminile vedeva ben due italiane in gara (a dispetto delle fallacissime startlist UCI della vigilia...), ovvero Rachele Barbieri (reduce dal bronzo nell'Omnium) e Laura Basso. Prima la russa Evgeniya Romanyuta, poi l'americana Sarah Hammer, quindi anche l'irlandese Lydia Gurley sono riuscite a prendere il giro, sicché se la sono giocata tra di loro, e ha vinto Hammer su Romanyuta e Gurley. Rachele si è ben disimpegnata nello sprint, chiudendo seconda dietro alla colombiana Yeni Colmenares, ma il piazzamento le è valso il quinto posto generale (proprio perché tre erano avvantaggiate di un giro). Basso ha chiuso invece 14esima.
Un bel po' di gioia ai tifosi di casa l'ha regalata Fabian Puerta nel Keirin maschile: rimandato dopo il primo turno, passato dai ripescaggi, il beniamino del pubblico di Cali ha infilato poi una semifinale e una finale perfette. Oro per lui sul francese François Pervis e sul ceco Tomas Babek. Brutta giornata per la famiglia Ceci: sia Francesco che Davide hanno chiuso ultimi in batteria, e anche nel ripescaggio sono finiti nelle retrovie. Appaiati al 21esimo posto nel computo generale della prova: si poteva fare di meglio.
Assegnate le medaglie nell'Inseguimento a squadre maschile iniziato venerdì, e qui la Danimarca ha giocato bene le sue carte, vincendo l'oro nella finale con la Lokosphinx (squadra di club russa): 3'59"475 il tempo del quartetto formato da Niklas Larsen, Julius Johansen, Frederik Madsen e Casper Pedersen, 4'01"068 quello degli avversari. Bronzo per la nazionale russa (con un tempo di poco inferiore a quello dei vincitori della prova, tra l'altro: 3'59"066) sulla Svizzera. L'Italia di Filippo Ganna si è classificata ottava, ma questo era già noto.
Infine l'Omnium maschile, prova in cui l'australiano Sam Welsford (21 anni e un mese) ha fatto un po' come ha voluto: vinti lo Scratch e l'Eliminazione, quarto nella Tempo Race (conquistata dal belga Lindsay De Vylder), il ragazzo si è presentato alla Corsa a punti finale con l'oro in tasca, anche perché i suoi avversari più vicini si erano "suicidati" proprio nell'Eliminazione (malissimo lo spagnolo Illart Zuazubiskar, fin lì secondo in classifica, e terz'ultimo nella prova in questione).
Welsford ha controllato agevolmente che nessuno gli prendesse giri (e infatti nessuno ci è riuscito) e ha condotto in porto la nave. 128 punti totali per lui, 107 per De Vylder secondo, bronzo per il danese Casper Von Folsach con 104, solo un punto in più rispetto al russo Viktor Manakov e al colombiano Juan Esteban Arango (che ha entusiasmato la platea con una prova gagliarda: 20 punti per lui, ma non sono bastati per completare la rimonta al podio). Non c'erano italiani in gara, e questo è un peccato per la nazionale del campione olimpico in carica della specialità.
Le gare dell'ultima giornata
La terza e ultima giornata a Cali vedrà le seguenti gare: tra gli uomini Velocità (Davide Ceci), Chilometro (Francesco Ceci) e Madison (Liam Bertazzo-Francesco Lamon). Tra le donne ovviamente l'Inseguimento a squadre e poi Keirin (Maila Andreotti) e Corsa a punti (Simona Frapporti).
Può essere che finalmente l'UCI metta a disposizione qualche streaming, gli orari sarebbero dalle 16 alle 20 (ora italiana) per la sessione del mattino e dalle 21.30 all'1.30 per quella serale. In campana, amici: rischiamo di divertirci.