Tobias Lund Andresen vince la terza tappa del Giro di Danimarca © Dan Møller
Professionisti

CRO Race, Tobias Lund Andresen coglie l'attimo a Labin

Il danese scavalca Zambanini negli ultimi 100 metri. McNulty sempre in maglia rossa

05.10.2024 00:11

La pazienza di aspettare il momento giusto: il titolo perfetto per un seminario aziendale, al quale Tobias Lund Andresen potrebbe essere invitato in qualità di esperto. Già, perché il danese della DSM ha interpretato alla perfezione il finale della 4ª tappa della CRO Race, mettendosi saggiamente alla finestra prima di accelerare sui sampietrini della città alta di Labin. 6° successo stagionale e della carriera per il corridore scandinavo, che ha battuto Edoardo Zambanini e il connazionale Odd Kristian Eiking. Brandon McNulty - il primo a prendere l'iniziativa sulla rampa finale - ancora in maglia rossa.

Un quintetto in fuga nella prima parte della tappa

La penisola istriana ospita la quarta frazione della CRO Race: 160,5 km da Krk a Labin. Dopo aver costeggiato a lungo il golfo del Quarnaro, la carovana si spinge verso l'interno per affrontare la salita-regina della corsa, il Poklon (un Hors Categorie di 11,5 km al 5,8% con un'impennata al 14%). Una lunga discesa - piuttosto tecnica nella prima parte - proietta i corridori verso il finale, indurito dallo strappo di Nedescina, dov'è posizionato l'ultimo sprint intermedio, e dal doppio passaggio ad Albona, un 3ª categoria di 1800 metri (gli ultimi 500 in pavé) al 5,5% di media. 

Un paio di attacchi effimeri promossi dal croato Fran Miholjevic (Bahrain-Victorious) in compagnia del ceco Adrian Turek (ATT Investiments) e dello spagnolo Abel Balderstone (Caja Rural Seguros-RGA) e dal polacco Tomasz Budzinski (Mazowsze Serce Polski) con la complicità dell'olandese Axel van der Tuuk (Metec-Solarwatt) prima del via libera alla fuga di giornata: in azione l'australiano Robert Stannard (Bahrain), l'irlandese Ryan Mullen (Red Bull-BORA-Hansgrohe), l'olandese Tim Marsman (Metec), il norvegese Andreas Leknessund (Uno-X Mobility) e lo spagnolo Hugo Aznar (KERN Pharma). Il quintetto al comando accumula un vantaggio massimo di 2'45" (km 39) sugli inseguitori, pilotati dagli uomini della UAE Emirates, cui si aggiungeranno in seguito i Polti-Kometa.

La situazione si evolve sulla salita di Poklon: Marsman e Mullen si chiamano fuori a 61 km dall'arrivo dopo una secca accelerazione di Leknessund. Alle loro spalle, lo spagnolo Igor Arrieta (UAE Emirates) impone una selezione nettissima, trascinando con sé appena 7 corridori: il danese Frederik Wandahl (Red Bull), il francese Warren Barguil (DSM-Firmenich), gli italiani Mattia Bais (Polti-Kometa) ed Edoardo Zambanini (Bahrain), gli spagnoli Pablo Castrillo (KERN Pharma) e José Felix Parra (KERN Pharma) e lo statunitense Brandon McNulty (UAE). Doppiato il GPM, altri 30-35 corridori riusciranno ad agganciare il gruppo della maglia rossa: tra di essi c'è anche l'italiano Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) che, tuttavia, tocca la ruota posteriore di Arrieta e finisce a terra. Il verbanese - visibilmente dolorante - sarà costretto al ritiro.

Lund Andresen risale da dietro e fulmina Zambanini

A dispetto del vantaggio poco più che simbolico - meno di 30" a 55 km dalla linea bianca - Aznar, Leknessund e Stannard rilanciano l'azione nella seconda parte della discesa. Il ritmo imposto dall'ex maglia rosa al Giro d'Italia 2023 e dal passista oceanico logora il corridore spagnolo, che mollerà la presa ai -43. I due superstiti della fuga cedono definitivamente al ritorno del gruppo principale quando mancano una decina di chilometri all'ingresso nel circuito conclusivo (11 km da affrontare per una volta).

Il campione nazionale austriaco Alexander Hajek (Red Bull) smuove le acque in vista del primo passaggio sul traguardo: un fuoco spento prontamente dai compagni di squadra della maglia rossa. Altrettanto coraggioso è il tentativo del britannico Ben Turner (INEOS): il suo contropiede ai -9 è promettente, ma i DSM - al lavoro per il danese Tobias Lund Andresen (DSM-Firmenich) - si riportano su di lui ai piedi della salita finale. 

La corsa si decide sul lastricato che conduce a Labin: McNulty prende l'iniziativa ai 450 metri dall'arrivo, portandosi dietro il britannico Fred Wright (Bahrain) e Zambanini che - scortato dal compagno di squadra - lancia la sua progressione ai -200. Il trentino affronta il tratto più impegnativo in testa, ma alle sue spalle spunta Andresen, che rimonta di forza sugli avversari e sorpassa Zambanini negli ultimi 75 metri. Il danese Odd Kristian Eiking (Uno-X) sale sull'ultimo gradino del podio davanti a Wright e Castrillo. McNulty (7° al traguardo) conserva il primato con 25" sul vincitore di tappa e 31" sul primo dei battuti.

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Davide Piganzoli tra Alessandro Pinarello e Edoardo Zambanini sul podio finale del Tour of Antalya 2024 © VF Group-SprintCycling

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Sabato l'arrivo a Karlovac

La CRO Race proseguirà sabato con la 5ª e penultima tappa, da Ozalj a Karlovac per complessivi 167 km. I due Gran premi della montagna di 3ª categoria (Zavlaka, 9,5 km al 2,5% medio) e Carevo Selo (1000 metri al 7,5%, quest'ultimo posizionato a 41 km dalla fine) non impensieriranno le ruote veloci, che si giocheranno il successo su un circuito di 19,5 km da percorrere una volta.

Diretta su Discovery+ ed Eurosport 1 dalle 13. 

Raccagni Noviero, lettera aperta a Muriel Furrer: "Scusa, la tua morte è anche colpa mia"
Carmine Marino
Nato a Battipaglia (Salerno) nel 1986, ha collaborato con giornali, tv e siti web della Campania e della Basilicata. Caporedattore del quotidiano online SalernoSport24, è iscritto all'albo dei giornalisti pubblicisti della Campania dal 4 dicembre 20