Hulst, cronaca di una gara Puck-zzesca
Nel fangoso Vestingcross Puck si impone su Van Empel e Van Anrooij al termine di un cross contraddistinto da tante cadute, scivolate e faticose scalate a piedi
Il Vestingcross di Hulst piano piano si sta guadagnando il proprio spazio di diritto all'interno della Coppa del Mondo e l'assegnazione dei Mondiali 2026 (che si terranno però a Perkpolder, sullo stesso percorso che ospitò la prova neerlandese nel gennaio 2021) non farà altro che proiettare ancor di più sulla scena mondiale questo percorso e questa località che grazie ad alcuni tratti iconici e mozzafiato, come il muro da fare a piedi in riva al lago e soprattutto il grande mulino, è facilmente riconoscibile al grande pubblico. Quest'anno, però, la particolarità della prova olandese è la sua scansione oraria: donne alle 11 in punto e uomini alle 12.15. Il perché? I Mondiali di calcio in Qatar; la partita della seconda giornata del gruppo F Belgio-Marocco in programma alle 14 minacciava infatti di togliere ascolti al cross e così è stato deciso di modificare gli orari delle prove ad Hulst spostando gli élite al mattino.
Il tracciato si presenta simile alle scorse occasioni, con molte contropendenze, discese tecniche, panettoni e terrapieni che rendono il tutto assai difficile dal punto di vista tecnico. Il fango, poi, non fa altro che aggiungere difficoltà ad un percorso già di per sé non semplice. Il Vestingcross si presenta così come un vero e proprio gioiellino. A contendersi la vittoria sono sempre le solite, partendo da Fem van Empel e Puck Pieterse, molto adatta al circuito dove l'anno scorso rischiò seriamente di battere perfino Brand prima di calare leggermente nel finale. Da tener d'occhio ovviamente la stessa Lucinda e la compagna di squadra Shirin van Anrooij, oltre a Denise Betsema, apparsa ieri in gran spolvero e alla solita Ceylin Del Carmen Alvarado, seconda a Kortrijk alle spalle della campionessa del mondo Marianne Vos.
La partenza migliore è di Pieterse, per caratteristiche molto adatta al circuito tecnico e pieno di panettoni, contropendenze e terrapieni. A seguirla Alvarado e Van Empel che però faticano a starle dietro. Soprattutto la caraibica soffre nei tratti in salita a piedi e sul ripidissimo e lungo muro perde metri da Fem che da sola si riporta su Puck, mentre Ceylin arranca a una manciata di secondi. Più indietro, in quarta piazza, Van Anrooij cerca di rimontare dopo la solita partenza ad handicap che contraddistingue quasi ogni sua gara. Già fuori dai giochi Brand, intruppata nel traffico nella prima parte, e soprattutto Betsema, disastrosa al via. Bene invece Marion Norbert Riberolle e Inge van der Heijden, che come sempre si gioca le posizioni in top ten dietro alle big.
Pieterse sul finire della prima tornata scava un piccolo buco su Van Empel sfruttando le tavole (lei le fa in bici, Fem no) e mantiene lo stesso margine guadagnato, circa 5", per tutto il secondo giro, in particolare grazie ad una tecnica sublime e ad un'ottima capacità di spingere nei segmenti dove si scende di sella. Dietro le due battistrada Van Anrooij raggiunge Alvarado e continua a spingere con la stessa velocità di crociera, portandosi dietro la portacolori della Alpecin, già molto affaticata dalla gara di ieri a Kortrijk ma capace di lottare ugualmente per un piazzamento sul podio. I distacchi a due quinti di gara sono esorbitanti: tra Puck e Fem solo 5", ma da Ceylin e Shirin in poi tutte sopra il minuto e pure abbondantemente. Da segnalare l'inizio della rimonta di Lucinda, capace di risalire un po' di posizioni e portarsi al sesto posto. Quel che sembra ancora mancarle è un po' di esplosività in partenza.
Grazie alla sua proverbiale potenza e capacità di spingere sui rettilinei Van Empel ricuce il gap nei confronti di Pieterse all'inizio del terzo giro e prova anche a staccarla operando il sorpasso prima dei segmenti tecnici dove Puck le è superiore; il duello che si prospetta è alquanto accattivante. Tuttavia, un erroraccio di Van Empel in una delle più delicate discesine mette fine ad ogni prospettiva di testa a testa tra le due giovani neerlandesi. La leader di CDM cade rovinosamente, rompe il cambio, il manubrio e soprattutto va via di testa. Prima di arrivare al box commette altre tre sbavature e finisce a terra altrettante volte, non riuscendo più a guidare in maniera pulita. Anche dopo esser salita sulla bici nuova e pulita la situazione non migliora per lei che cade per l'ennesima volta in quello che rappresenta forse il peggior giro della sua carriera.
A due tornate dal termine Fem è infatti distante ben 59 secondi, persi tutti a causa di quell'errore e delle conseguenze che esso ha portato. Il secondo posto è però ancora in cassaforte poiché Van Anrooij, che nel frattempo ha lasciato indietro Alvarado, dista da lei oltre 30". Nei due giri finali anche Pieterse inizia a commettere diverse imprecisioni, cadendo due volte su due nello stesso punto in cui era scivolata Van Empel, ma a differenza della connazionale è fortunata e non riporta danni alla bici, potendo così continuare a guidare la corsa con gran serenità.
Arriva per lei la seconda vittoria consecutiva dopo il magnifico trionfo ad Overijse e proprio come al Druivencross pure qui al Vestingcross precede, nell'ordine, Van Empel, seconda a 42", e Van Anrooij, che chiude il podio a 1'47". Alvarado è amaramente quarta a 2'06", Brand buona quinta a 2'12" nonostante il percorso poco favorevole alle sue caratteristiche e la forma ancora lontana a quella che potrebbe permetterle di lottare alla pari con le giovani connazionali. La speranza è che durante il periodo delle festività natalizie possa tornare alla riscossa. Bravissima anche Norbert Riberolle a chiudere sesta a 2'32", mentre Hélène Clauzel è settima a 3'01" davanti a Van der Heijden, ottava a 3'08", alla promettentissima campionessa francese Line Burquier, nona 3'14", e ad Aniek van Alphen, decima a 3'33".