Cañaveral fa tutto da solo in Costa Rica: stacca i rivali, esulta, cade, si rialza e vince
L'ottava tappa della Vuelta a Costa Rica con in programma la prima delle due ascese al Cerro de la Muerte, quella dal versante più agevole, ha avuto nel giovane colombiano Jonathan Cañaveral il protagonista assoluto nel bene e nel male: il 22enne della Bicicletas Strongman, già in evidenza al Tour of Croatia e in alcune gare italiane Under23, ha trionfato sul traguardo di Pérez Zeledón dopo aver attaccato e staccato tutti in salita, ma nel finale ha superato un brivido enorme. Cañaveral ha rischiato di rovinare tutto a poco più di 100 metri dall'arrivo quando già si trovava sul rettilineo finale: il giovane colombiano ha iniziato ad esultare e si è voltato indietro per cercare l'auto del suo direttore sportivo, nel farlo non ha visto una buca sull'asfalta e si è ritrovato a terra, fortunatamente per lui senza conseguenze riuscendo a rialzarsi velocemente ed a tagliare il traguardo a braccia alzate.
Il primo gruppetto inseguitore, comprendente tutti gli altri uomini di alta classifica, ha tagliato il traguardo con 27" di ritardo rispetto a Cañaveral ed è stato regolato in volata dal messicano Pablo Alarcón con Elias Vega in terza posizione, Diego Cano in quarta e Brayan Salas in quinta.
Alla vigilia della tappa regina della Vuelta a Costa Rica la classifica generale vede al comando Diego Cano (Strongman) con 18" di vantaggio su Brayan Salas. In terza posizione e prima tra i giovani c'è proprio Jonathan Cañaveral che si trova a 26" dal compagno di squadra a cui, anche senza caduta, non avrebbe tolto la maglia; l'unico altro corridore ancora in gioco per la vittoria finale è Daniel Bonilla, compagno di squadra di Salas, che è quarto a 1'06".
Domani grande tappone con in partenza la scalata al Cerro de la Muerte da suo versante più nobile (45 km di salita con pendenza media di poco inferiore al 6%) e quindi arrivo in salita a Llano Grande dopo 124 chilometri complessivi.