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Riandando al Ruanda: Tesfatsion si toglie lo sfizio

01.03.2022 19:00

Il Tour du Rwanda, unica gara a tappe pro' quest'anno in Africa, è stato conquistato dall'eritreo della Drone Hopper-Androni. Geniez e Dujardin tra i protagonisti, momento "cuore d'oro" con Moise Mugisha nell'ultima tappa


Una corsa ricca di continui ribaltoni e tappe avvincenti, il divertimento non è di certo mancato nel Tour du Rwanda 2022, corso tra il 21 e il 27 febbraio. Alla fine a trionfare è Natnael Tesfatsion, che porta quindi al successo la formazione italiana Androni-Drone Hopper. Quasi impossibile trovare una tappa banale nella settimana ruandese, dove di giorno in giorno si sono succeduti attacchi e contrattacchi che hanno reso frizzante ogni frazione e rivoluzionato la classifica generale di giornata in giornata, con ben 5 diversi corridori a vestire la maglia gialla di leader. A Tesfatsion, già vincitore della corsa nel 2020, va riconosciuto il merito di essere stato il più costante tra i favoriti per la vittoria finale. Gli altri big presenti sono stati infatti quasi tutti colpiti da giornate no, forse anche a causa del grande caldo tipico del continente africano.

Giunge dunque alla quattordicesima edizione l'unica corsa a tappe africana professionistica (La "Tropicale Amissa Bongo" non si correrà in questo 2022) che ha il proprio fulcro nella capitale Kigali, che ospita partenza e arrivo finale. Le 8 tappe presentano chilometraggi tutto sommato ridotti ma profili altimetrici tutt'altro che banali, con alcune salite da scalare ripetutamente e proposte anche in frazione diverse.

Buona la partecipazione per una corsa che risente indubbiamente delle difficoltà logistiche per le squadre europee e di calendario. Tra i soli 89 partenti troviamo addirittura una squadra World Tour (Israel-Premier Tech) e ben 5 formazioni Professional: Drone Hopper-Androni, Burgos BH, Novo-Nordisk, TotalEnergies e B&B Hotels-KTM. Tra i nomi di spicco presenti occorre citare gli esperti scalatori francesi Alexandre Geniez (TotalEnergies) e Pierre Rolland (B&B Hotels), lo spagnolo Ángel Madrazo (Burgos) e gli uomini Drone Hopper Jhonatan Restrepo e Natnael Tesfatsion. Altro nome interessante è indubbiamente l'under23 Leo Hayter, vincitore dell'ultima Liegi-Bastogne-Liegi riservata ai dilettanti e che partecipa con la maglia della nazionale britannica.

La corsa si apre con un breve prologo pianeggiante di soli 4 km con partenza e arrivo dalla Kigali Arena, imponente centro sportivo della capitale. A trionfare sotto una pioggia battente è Alexandre Geniez, che supera di 6" il colombiano Restrepo. Terzo a 7" il suo connazionale e compagno di squadra Sandy Dujardin (TotalEnergies). I distacchi in generale risultano essere molto ridotti tra tutti i corridori che puntano ad un buon risultato finale.

La seconda tappa invece vede lo spostamento del gruppo da Kigali a Rwamagana, con 148 km non troppo impegnativi caratterizzati da un circuito finale di 6,5 km da ripetere per 10 volte. A farsi carico di gestire la tappa è la TotalEnergies che riesce dopo un grande lavoro a riprendere all'interno dell'ultimo chilometro i fuggitivi Leo Hayter (GBR) e Abram Stockman (Saris Rouvy Sauerland). Lo sprint è quindi conquistato da Sandy Dujardin (24enne neoprofessionista autore di un ottimo inizio di stagione), che ripagando l'impegno di squadra regola il connazionale Axel Laurance (B&B Hotels) e Jhonatan Restrepo. Classifica generale provvisoria invariata, con Geniez che mantiene il primato proprio su Restrepo e Dujardin.

Più impegnativa la terza frazione, con una ricca successione di salite da percorrere nei 156 km da Kigali a Rubavu. In particolare l'ultima asperità di Bigogwe consiste in una irregolare scalata di quasi 26 km. Da lì all'arrivo, però, c'è solo discesa. La tappa, percorsa sin da subito a ritmi altissimi, è teatro del sorprendente crollo del leader Geniez, che perde contatto lontanissimo dal traguardo. Ad avere la meglio è un gruppetto di 7 uomini che mette nel sacco il gruppo prendendo il largo sull'ultima, lunga, salita. Lo sprint ristretto tra gli attaccanti è vinto nettamente da Jhonatan Restrepo, che vestirà anche la maglia gialla di leader. Piazzati troviamo il giovane Axel Laurance (già secondo nella tappa precedente) e Ángel Madrazo. Identico il podio della classifica generale con Restrepo che guida con soli 3" di vantaggio su Laurance e 13" su Madrazo, quarto l'eritreo Tesfatsion allo stesso tempo.

Parte sempre da Kigali la quarta tappa che ha arrivo a Gicumbi, al termine di una pedalabile salita. Lunga 124 km questa frazione presenta la salita di Tetero (7,5 km al 6,3%) come difficoltà principale, che terminerà a 25 km dalla conclusione. Come per Geniez nella terza tappa, stavolta è Restrepo a naufragare nelle retrovie proprio sulle rampe di Tetero. Sfruttando un momento di disordine in cui nessuna squadra prende l'iniziativa, ai -3 parte in solitaria il sudafricano Kent Main (ProTouch), che riesce a mantenere il gap fino al traguardo, resistendo alla rimonta di Anatoliy Budyak (Terengganu Polygon) e Alan Boileau (B&B Hotels), che si devono accontentare rispettivamente di secondo e terzo posto. Tutti gli uomini di classifica arrivano poco dietro in un gruppo molto sfilacciato. È così Axel Laurance a balzare al comando provvisorio, con 10" di margine su Madrazo e Tesfatsion.

Quinta tappa corta ma ancora mossa, sono 129 i chilometri in programma da Muhanga a Musanze. Arrivo in salita finale breve e non durissimo, la salita più difficile di giornata è senza dubbio l'ascesa di Kivuruga (7,1 km al 6,5%) che termina a circa 25 km dalla conclusione. Sugli scudi due tra i nomi di maggiore spessore al via: Pierre Rolland ed Alexandre Geniez sono autori di un importante attacco di coppia a cui nel gruppo risponde la Drone Hopper, che ottiene come principale effetto la crisi della maglia gialla Axel Laurance, che perde contatto dai migliori in salita. La volata a due per la vittoria è dominata da Geniez, che ottiene così la seconda affermazione nella corsa, mentre Rolland si deve accontentare del secondo posto. Il plotone che sopraggiunge una trentina di secondi dopo è regolato dal padrone di casa Eric Manizabayo (Benediction Ignite). Subisce l'ennesimo scossone la classifica generale dove si ritrova primo lo spagnolo Ángel Madrazo, che per questione di decimi di secondo precede Natnael Tesfatsion, terzo l'ucraino Budyak.

Si torna nella capitale Kigali per l'arrivo della sesta tappa, con partenza da Musanze ed una serie di salite già affrontate nei giorni precedenti in programma. Il finale però si distingue da quelli già visti per la presenza del Mur de Kigali (un breve strappo in pavé) e l'arrivo al termine della corta salita che porta al Convention Center di Kigali. Il gruppo giunge compatto al Mur de Kigali in cima al quale Kent Main ritenta la fortunata azione di due giorni prima. Stavolta dietro non si lasciano sorprendere e sulla salita finale i migliori risultano essere Anatoliy Budyak e Natnael Tesfatsion che si dividono la posta in palio: l'ucraino vince la tappa, l'eritreo conquista la maglia gialla. Nuovamente terzo il ruandese Manizabayo, mentre il leader Madrazo è solo decimo. In classifica generale, come detto, passa al comando proprio Tesfatsion con 6" di vantaggio sullo stesso Budyak e 13" su Henok Mulubrhan (Bike Aid).

La settima e penultima tappa che porta i soli 71 atleti rimasti in gara sul Mont Kigali può essere considerata la frazione regina di questa edizione. Sono 152 i chilometri da percorrere caratterizzati dall'ascesa finale che sale "a gradoni" con pendenze a tratti davvero micidiali. Tra i soliti numerosi tentativi riesce a prendere il largo un gruppetto di 10 uomini a cui il gruppo non lascia grande margine. I fuggitivi riescono comunque ad avere la meglio e si giocano la vittoria di tappa sulla scalata finale. L'israeliano della Israel Omer Goldstein prova ad anticipare i compagni di avventura ma è ripreso e superato sulle ultime rampe da Alain Boileau (B&B Hotels) che va a vincere davanti allo stesso Goldstein. Terzo giunge il belga Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex), mentre Tesfatsion riesce ad incrementare il proprio primato in classifica generale. Sempre secondo invece Budyak con 26" di ritardo, mentre a 49" sale al terzo posto l'irlandese Jesse Ewart (BikeAid).

Cortissima ma per nulla banale l'ultima tappa, che prevede un circuito con 3 passaggi sul Mur de Kigali e l'arrivo in salita finale a "Canal Olympia", sempre nei pressi della capitale ruandese. Manco a dirlo, i 75 km in programma sono affrontati a tutta sin da subito dai corridori. Prende il largo un tentativo di 6 uomini mentre nel gruppo è la Drone Hopper a controllare che il margine dei fuggitivi non aumenti eccessivamente. A giocarsi la vittoria dopo i selettivi e spettacolari passaggi sul Mur de Kigali è il terzetto formato dai due della TotalEnergies Geniez e Dujardin e dallo scatenato ruandese Moise Mugisha (ProTouch). La coppia francese avrebbe modo e mezzi per aggiudicarsi la tappa ma sia Geniez che Dujardin hanno già conquistato tappe in questo Tour du Rwanda e scelgono con un bellissimo gesto di grande sportività di lasciare la vittoria all'idolo locale Mugisha, arrivando in parata tra la folla festante. Dietro invece Tesfatsion amministra senza troppi affanni e si aggiudica la corsa su Budyak ed Ewart.

Di seguito, la classifica finale.
1) Natnael Tesfatsion (Drone Hopper-Androni)
2) Anatoliy Budyak (Terengganu Polygon) a 26"
3) Jesse Ewart (Bike Aid) a 48"
4) Ángel Madrazo (Burgos-BH) a 57"
5) Henok Mulubrhan (Bike Aid) a 1'17"
6) Gianni Marchand (Tarteletto-Isorex) a 2'13"
7) Kent Main (ProTouch) a 2'21"
8) Juan Diego Alba (Androni-Drone Hopper) a 2'22"
9) Eric Manizabayo (Benediction Ignite) a 2'49"
10) Leo Hayter (Great Britain) a 3'10"
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