Fem van Empel vince il secondo Mondiale della sua carriera © UCI Cyclocross
Ciclocross

Fem van Empel è di nuovo campionessa del mondo: a Tabor annichilite le connazionali

La prova femminile élite dei Campionati del Mondo di ciclocross inizia e finisce nel giro di pochi minuti: bis dell'atleta della Visma dopo un lunghissimo dominio; argento per Brand, bronzo Pieterse. Sara Casasola ottimamente sesta!

03.02.2024 16:26

La Storia con la S maiuscola del ciclocross negli ultimi anni la stanno scrivendo Mathieu van der Poel e Wout van Aert, ma anche al femminile, terminata probabilmente l'era di Marianne Vos, c'è una candidata a questo prestigioso ruolo: era infatti dal 2019 che una donna non vinceva due Mondiali di fila (in quel caso era addirittura il terzo per Sanne Cant), ma era da molto di più (proprio gli anni d'oro di Marianne) che qualcuno non impressionava quanto Fem van Empel per la potenza e la facilità di pedalata.

Facilità in tutto, a dire il vero. Dalla guida all'assetto in bici, dal cambio ai box alla leggerezza della falcata a piedi. Una tale superiorità da far sembrare le avversarie - in un momento storico in cui il livello del ciclocross femminile è davvero alto, quantomeno nella lotta per le primissime posizioni - delle amatrici in libera uscita. Van Empel è l'eleganza della crossista e la compostezza della stradista, destinata a scrivere importanti capitoli anche nella disciplina regina del ciclismo, sia in volata che in salita. Ma finché deciderà di rimanere nel cross e continuare ad accumulare successi e Campionati del Mondo noi saremo ben contenti, poiché consapevoli della grande statura dell'atleta Van Empel, non solo crossista e non solo ciclista, ma davvero Sportiva (anche qui con la S maiuscola) a tutto tondo, come d'altronde ci dice il suo passato (giocava a calcio prima di passare alle due ruote).

Alle sue spalle è emersa colei che rappresenta più di ogni altra grinta e solidità, oltre che freddezza nei grandi appuntamenti. Il palmares di Lucinda Brand ai Campionati del Mondo parla chiarissimo: bronzo a Valkenburg nel 2018, a Dübendorf nel 2020 e a Hoogerheide nel 2023; argento a Bogense nel 2019, a Fayetteville nel 2022 e oggi, nel 2024, a Tabor; ciliegina sulla torta l'oro e la maglia iridata conquistati in quel di Ostenda nel 2021, a coronare una carriera a dir poco memorabile. Forse prima del via sperava di potersela giocare alla pari con Van Empel, ma una volta diventato chiaro che ciò sarebbe stato impossibile Lucinda ha avuto la capacità di ripiegare su un altro obiettivo, avendo la meglio su Puck Pieterse nella lotta per la seconda piazza.

Proprio Pieterse, assieme a Ceylin del Carmen Alvarado, quarta, potrebbe essere considerata la delusa di giornata. La talentuosissima biker e crosser classe 2002 ha scontato però il malessere di due settimane fa, che si è portato appresso per diverso tempo e che non le ha consentito di giungere a Tabor nelle condizioni ideali. Il bronzo non è ovviamente da buttare, ma la speranza è che questo sfortunato finale d'inverno la spinga prima a buttarsi con più determinatezza che mai verso l'obiettivo di Parigi 2024 nella MTB e, poi, a ridare battaglia l'anno prossimo sui campi di ciclocross alla coetanea e connazionale in maglia arcobaleno. Di Alvarado, invece, va ricordato il persistente problema alla schiena che la tormenta da ormai tre stagioni e che è tornato prepotentemente a farsi sentire in prossimità degli appuntamenti cruciali dell'anno. La caraibica può comunque consolarsi pensando alla Coppa del Mondo portata a casa.

Anche l'Italia può uscire decisamente soddisfatta da quest'ultima gara del sabato dei Mondiali di ciclocross 2024 di Tabor. Sara Casasola ha ottenuto una splendida sesta posizione, preziosa soprattutto perché l'atleta friulana aveva sofferto di problemi di respirazione nell'ultimo fine settimana. Problemi che l'avevano costretta al ritiro domenica scorsa ad Hoogerheide, che avevano pregiudicato la sua presenza nel Team-Relay di ieri e che sembravano aver messo la pietra tombale sulle sue possibilità di ottenere un buon piazzamento nella prova odierna. E invece Sara è riuscita a sorprenderci, tornando all'altissimo livello a cui ci aveva abituato in questa stagione e sfiorando la top five. Sesta, alla fine, ma con la consapevolezza di essere ormai entrata nel gotha del ciclocross femminile.

Van Empel parte a razzo, Alvarado in difficoltà

La partenza del Mondiale donne élite di ciclocross è stata a fuoco, come si dice in gergo: Ceylin del Carmen Alvarado, Fem van Empel, Puck Pieterse e Lucinda Brand, ovvero le quattro favorite, tutte a lottare per prendere la posizione migliore prima di giungere sull'erba (e sul fango, presente in molti punti del circuito e perfetto per appesantire a dovere il terreno). A prevalere è stata la ciclista della Visma | Lease a Bike, la quale dopo pochi secondi era già in testa a dettare un ritmo decisamente proibitivo. Prima Alvarado, poi Brand e infine Pieterse hanno tentato di prenderle la ruota, ma senza successo.

Già dopo tre minuti il Mondiale pareva bello che indirizzato verso casa Van Empel. Pieterse, non cambiando bici ai box, ha tentato di riaprire la corsa, ma si è dovuta arrendere subito dopo alla maggiore potenza e agilità di Fem. L'azzurra Sara Casasola invece si difendeva bene e dopo qualche minuto di tentennamento iniziava a risalire la china, avvicinandosi a quella top five che era il massimo obiettivo raggiungibile. Già al termine del primo giro (su quattro totali) il gap fra Van Empel e la coppia Pieterse-Brand superava i 15", mentre Alvarado, disfattasi della presenza di Manon Bakker (poi affondata), transitava a 39" dicendo già addio al podio, un brutto colpo per un'atleta che forse puntava addirittura al successo. Casasola, non troppo distante, poteva ambire ancora alla quarta piazza.

Nella seconda tornata Casasola è salita di colpi, ha staccato le crossiste che la accompagnavano e si è riportata su una affaticatissima Alvarado appena dopo il primo passaggio ai box, in corrispondenza della salita con le tavole, affrontate a piedi da tutte le partenti. Mentre la sfida per la quarta piazza iniziava ad accendersi quella per la seconda (sempre più lontana dalla leader Van Empel, involata verso un successo larghissimo) sembrava chiudersi, con una Pieterse capace di prendere metri nei segmenti tecnici a Brand e di relegarla a ben 12" a metà gara (35" e 47" i rispettivi distacchi da Fem). La coppia Alvarado-Casasola distava invece 1'25".

Brand batte Pieterse, Casasola perde la top five

Il terzo giro ha invece ben chiarito i rapporti di forza. Mentre in testa la battistrada Van Empel proseguiva nella sua marcia trionfale relegando le inseguitrici a oltre un minuto di distacco, Brand saliva in cattedra prendendosi l'argento virtuale ai danni di una Pieterse col fiato corto, abbattuta dai tanti tratti di pura potenza presenti sul percorso e accentuati nella loro difficoltà a causa del terreno pesante. 

La fatica dipinta sul volto di Lucinda Brand (iridata a Ostenda nel 2021) © UCI Cyclocross

Si risolveva nello stesso tempo anche il duello per la quarta posizione: un errore in curva ad inizio tornata costava a Casasola la ruota di Alvarado e minacciava addirittura la quinta posizione della friulana. Da dietro infatti stava rimontando molto bene Laura Verdonschot, crossista ritrovata su praticamente tutti i terreni tra questo inverno e lo scorso dopo diverse stagioni di buio perenne e totale. Al suono della campana il gap tra le due era di appena 12" in favore dell'azzurra.

L'ultimo giro ha decretato il sorpasso della belga su Casasola, che ha comunque potuto godersi la sua sesta posizione, per nulla scontata al via della gara. Van Empel è invece atterrata colma di felicità sul traguardo dalla sua navicella da extraterrestre e festeggiata dal pubblico neerlandese in visibilio. Per lei questo è il secondo titolo iridato consecutivo. I Paesi Bassi hanno monopolizzato il podio: dietro alla dominatrice Van Empel, Brand ha colto l'argento a 1'20" e Pieterse il bronzo a 1'54". Alvarado ha chiuso quarta a 2'37", mentre, come detto, Verdonschot e Casasola sono giunte rispettivamente quinta e sesta a 2'52" e 2'59". La top ten è stata centrata anche da Annemarie Worst (7°), Clara Honsinger (8°), Inge van der Heijden (9°) e Maghalie Rochette (10°).

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