Classic Var, Johannesen non capisce dov'è il traguardo e Martinez lo infila
Succede l'incredibile sul traguardo della prima edizione della corsa francese, con il norvegese che esulta credendo di aver già tagliato la linea. Nel finale battaglia senza distacchi, terzo posto per Bardet
Una nuova corsa si affaccia sul panorama ciclistico internazionale, la Classic Var vede infatti la luce in questo febbraio 2024 e viene tenuta a battesimo da un’edizione con importanti nomi protagonisti nel finale. A dire il vero, però, la corsa si accende solo nei 6 km conclusivi che portano al Mont Faron, dove si assiste ad una battaglia frontale tra 6 scalatori affermati, senza però che nessuno riesca a fare la differenza.
Il più forte è Tobias Johannesen, distratto però nel finale e fregato dal giovane Lenny Martinez, di cui si conoscono già le ottime doti, e che comincia il 2024 con una vittoria importante, anche se per come si erano messe le cose, decisamente inaspettata.
Classic Var 2024, la cronaca della corsa
La partenza della gara, che si snoda nel dipartimento francese del Var affacciato sul Mediterraneo, avviene a Saint-Raphaël per arrivare infine in cima al Mont Faron, altura nei pressi di Tolone. Ci vogliono 5 km per dare origine alla fuga che caratterizza la giornata, composta da 6 uomini, tutti di diverse formazioni. All’attacco troviamo Alessandro Iacchi (Corratec-Vini Fantini), Victor Vanheeckhoutte (Lotto-Dstny), Noah Knecht (Nice Métropole Côte d’Azur), Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix), Morné Van Niekerk (St Michel-Mavic-Auber93) e Maël Guegan (CIC U Nantes Atlantique). Ai fuggitivi viene concesso un vantaggio massimo di 4’30”, dopodiché il gruppo trainato dalla Groupama-FDJ comincia a recuperare terreno.
La prima parte di corsa interamente pianeggiante non favorisce particolari movimenti, e la carovana procede tranquilla fino ai piedi delle tre salite finali, mentre una caduta costringe al ritiro un possibile favorito come Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) ed il gap rimane stabile sui 3’30”. La situazione inizia a scaldarsi entrati negli ultimi 30 km, con maggiore nervosismo in gruppo e la DSM di Romain Bardet che si porta in testa a comandare le operazioni. Sul Col du corps de Garde il vantaggio dei fuggitivi crolla sotto il grande impulso della Decathlon-AG2R, e tutti gli avventurieri di giornata vengono riassorbiti entrati nei 15 km finali.
Succede l’incredibile sul traguardo
Il gruppo si spezza nella successiva discesa e ai piedi del Mont Faron arrivano una ventina di corridori, mentre Guillaume Martin (Cofidis) è vittima di un problema meccanico nel momento peggiore. Il ritmo della Groupama-FDJ, presente con ben 4 uomini, riesce a ridurre ulteriormente i rivali, e dopo un attimo di riposo la prima frustata di David Gaudu (Groupama-FDJ) non genera i distacchi sperati. Il francese ci riprova poco dopo, ma Mike Woods (Free Palestine) non lo lascia andare, ed il canadese tenta l’azione personale in contropiede.
Si procede quindi a suon di allunghi anche all’interno dell’ultimo chilometro, con 6 battistrada che non riescono a fare la differenza l’uno sull’altro, almeno fino a quando Romain Bardet (DSM), rimasto sempre sulle ruote, lancia un attacco deciso. L’esperto francese sembra avere la vittoria in pugno, quando Tobias Johannesen (Uno-X) lo riprende e s’invola verso la vittoria. Il norvegese ha qualche metro di vantaggio su tutti ed esulta, ma scambia il cartello che indica 25 metri alla conclusione per il traguardo stesso. Ne approfitta così Lenny Martinez (Groupama-FDJ), che supera agevolmente il rivale che sta ancora festeggiando. Vittoria dunque a Martinez, secondo Johannesen che si rende conto immediatamente della fatale distrazione, terzo posto a Bardet.