Le tv non tengono il passo dei corridori
Alla Strade Bianche diverse pecche nella copertura Rai. Anche Eurosport in difficoltà, con un Player crashato e privato di contenuti
La ripresa del ciclismo ha portato, come tutti hanno avuto modo di capire, diverse novità sotto diversi punti di vista. Dall'assenza pressoché totale del pubblico a bordostrada alle rigide norme che corridori, squadre e membri del carrozzone al seguito devono osservare, assistere davanti allo schermo allo spettacolo della Strade Bianche ha lasciato una sensazione di incompiutezza. Questo nonostante la qualità espressa dai protagonisti sia stata apprezzata dagli spettatori - 689 mila spettatori di media e 7.11% di share su Rai 2, netto miglioramento rispetto ai 473 mila e 3.16% di share dell'edizione marzolina 2019.
Grafica ballerina, poche moto a disposizione (per risparmiare?)
Molto, però, non ha funzionato al meglio nella produzione e nella narrazione televisiva dell'Ente di Stato. Le attenuanti ci sono tutte - è la ripartenza anche per loro, senza dimenticare che la prova toscana è la più complessa da produrre e riprendere tra quelle del calendario internazionale, stavolta per giunta in una situazione ancor più particolare, ciò nondimeno non si può attribuire un giudizio positivo nel suo complesso.
Partendo in ordine cronologico, la gara femminile ha sofferto di continui sganci del segnale, anche in momenti significativi per l'esito. Altra grave pecca è stata data dalla grafica totalmente sballata sia a livello di distanza dall'arrivo che, soprattutto, di cronometraggio, rendendo complesso il lavoro in cronaca. Una ulteriore mancanza che si è sentita, verrebbe da dire, ancor più per la prova femminile che per quella maschile riguarda la scarsità di mezzi utilizzati: sono state solo due, infatti, le motoripresa all'opera, senza per altro l'ausilio di almeno una motocronaca. Ragioni sanitarie, ossia ridurre per quanto possibile il personale al seguito in questo momento di pandemia, o editoriali, magari economiche? La certezza non c'è, ma la seconda ipotesi pare non essere così lontana dalla realtà...
Tra le donne la (logica) scelta è stata di mettere moto1 con la battistrada García e moto2 con il primo gruppetto inseguitore; in questa maniera la clamorosa rimonta di Annemiek van Vleuten rimane avvolta nel mistero sino a quando non si è riportata sul drappello ed è stata presa in carico da moto2. Tra gli uomini la corsa si è delineata con maggior semplicità da questo punto di vista e l'elicottero ha fornito un supporto quando si è reso necessario. Di certo un complimento va ai due equipaggi, che hanno coperto entrambe le gare: farsi oltre tre ore quasi filate sotto il sole cocente e in un terreno come quello della Strade Bianche non è cosa da tutti.
Bettini debutta senza infamia e senza lode, le interruzioni una Spada di Damocle
La giornata senese ha rappresentato il debutto come seconda voce di Paolo Bettini, chiamato a sostituire l'ex compagno di squadra alla Mapei Stefano Garzelli, in un ruolo che lo vedrà impegnato anche al Giro d'Italia; il toscano ha esordito con brio, mostrandosi a suo agio anche nella prova femminile. Forse ha però maramaldeggiato nella cronaca maschile, lasciandosi distrarre in certe fasi (il tratto di Monte Sante Marie in testa) dal racconto della cronaca per apportare spunti e esperienze personali in maniera ridondante. Per essere la prima - nel 2009 fu impiegato solo in motocronaca - la sufficienza c'è, seppur risicata. Ma serve un cambio di passo anche per lui.
A far imbestialire i tifosi spaparanzati sui divani sono state le interruzioni, classico punto dolente delle emissioni Rai: logiche sindacali tutt'altro che al passo con i tempi costringono all'inutile inserimento del Tg Lis e del Meteo, che potrebbero andare tranquillamente sull'ottima RaiNews24 se non si trattasse, come detto, di schemi risalenti a oltre trent'anni fa e intoccabili. E se pensate che per Milano-Sanremo e Il Lombardia la situazione cambi, siete fuori strada.
L'unico altro stop del flusso di immagini è stato in concomitanza con la fase calda della corsa, non appena terminato l'ultimo tratto di sterrato: lo stacco pubblicitario ci sta - dal listino di Rai Pubblicità, ciascuno spot di 30" ha fruttato 16.800 €, mica bruscolini - però farlo 10 km prima non sarebbe stato uno scandalo né una diminutio per i prodotti reclamizzati. L'auspicio è che questa atavica pecca venga limata per il beneficio di tutti, chi incassa e chi guarda, costretto ora a sorbirsi oltre 2' di inopinato stop. L'optimum sarebbe riproporre, come fatto nelle ultime stagioni, il sistema splitscreen, con riquadro grande per la pubblicità e riquadro più piccolo per le immagini della gara.
Dirette più lunghe sì, ma risorse e volontà al momento mancano
L'ultimo punto che tanto fa arrabbiare alcuni spettatori riguarda la lunghezza della diretta: la corsa femminile ha goduto di circa un'ora di immagini in diretta, quella maschile di circa un'ora e quarantacinque minuti. Le lamentele sul tema, soprattutto alla Strade Bianche, non sono una novità e sono legittime, dato che vedere almeno una mezzora in più sia della gara donne che della gara uomini rappresenta un vantaggio sia dal punto di vista del racconto (come è caduto Nibali e chi è rimasto dietro in quel momento rimarranno dei punti interrogativi) che da quello della promozione del territorio, data la bellezza della campagna senese.
C'è da dire che, ovviamente, maggior diretta maggior costi da sopportare; se in Belgio realizzare dirette integrali è più semplice considerati i tanti sponsor che contribuiscono alla copertura delle prove riprese da VRT, altrove, Italia compresa, la situazione non è la medesima. E non va dimenticata, inoltre, la più volte ripetuta volontà di RCS Sport di non dilatare eccessivamente il racconto, preferendo evitare la diretta integrale delle sue classiche e concentrare le riprese sull'ultima parte delle corse.
Eurosport Player in sofferenza: crash durante la Strade Bianche, l'inedito GCN Race Pass arriva e lo "divora"
La giornata è stata difficile anche per la concorrenza, seppur in maniera indipendente dai responsabili della versione italiana: a livello internazionale, infatti, Eurosport Player ha sofferto (troppi accessi in contemporanea?) ed è stato irraggiungibile per gran parte del pomeriggio, privando i tanti abbonati sparsi nel Vecchio Continente della possibilità di assistere alla Strade Bianche. Le lamentele sui social sono state unanimi e numerose da parte degli appassionati, con gli incolpevoli addetti alla clientela a prendersi improperi in inglese, italiano, francese, tedesco, fiammingo e via discorrendo.
Ma le notizie diventano di gran lunga peggiori per quanti fanno affidamento sul comodo e conveniente Player di Eurosport per vedere le corse ciclistiche: negli ultimi giorni è stato lanciato un nuovo servizio, denominato GCN Race Pass. Sfruttando la popolarità dell'omonimo brand, facente parte tramite la società Play Sports Network del gruppo Discovery - che, a sua volta, possiede Eurosport, questa app si propone di essere quello che Golf Tv, altro servizio lanciato da Discovery a inizio 2020, è per lo sport delle mazze, ossia una risorsa per gli appassionati hardcore delle due ruote.
L'abbonamento mensile costa 6,99 € mentre quello annuale, se lo si sottoscrive entro mercoledì 12 agosto, è scontato a 19,99 € al posto di 39,99 €. Cosa offre questo GCN Race Pass? Sostanzialmente tutto quello che Eurosport Player offriva di ciclismo fino all'interruzione della stagione; le corse che vanno su Eurosport 1 ed Eurosport 2 con il medesimo commento in italiano (ma con la novità dell'assenza di pubblicità) più altre corse che non trovano spazio sui canali lineari e che finora erano mandate sul Player. Un esempio? Su GCN Race Pass si può vedere una sintesi serale di ciascuna tappa della Route d'Occitanie, cosa che non accade a chi ha il Player. Lo stesso è valso ieri per la Strade Bianche femminile: niente diretta sul Player, diretta sul Race Pass e solo differita nella mattinata domenicale in tv.
La lista di gare che fanno "il salto" in esclusiva su GCN Race Pass non è ancora noto - anche se qualche indizio lascia presagire che i circuiti di ciclocross del DVV Trophee e dell'Ethias Cross possano salutare Eurosport - tuttavia questa introduzione a metà stagione non rappresenta di certo il massimo della correttezza per quanti si sono abbonati al Player soprattutto per il ciclismo. Comprensibile, dal punto di vista di Discovery, puntare su app verticali per fidelizzare i fan più accaniti; andare a discapito di chi ha già pagato per un prodotto e se lo vede, per altro senza il minimo avviso, decurtare, questo no.