Dylan Groenewegen vince la 40° edizione del GP di Valencia (Foto Jayco-AlUla © Sprint Cycling)
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Groenewegen vince il GP di Valencia. Quarto Cimolai

Dylan Groenewegen rispetta lo status di favorito nella Clàssica Comunitat Valenciana e vince in volata davanti a Bryan Coquard e Tim Torn Teutenberg. Davide Cimolai conclude quarto e primo degli italiani

20.01.2024 19:17

Mentre in Australia il Santos Tour Down Under entra nel vivo con le ultime due tappe che, tra Willunga Hill e Mount Lofty, decideranno il vincitore della corsa a tappe agli antipodi, nel Vecchio Continente, con la Spagna protagonista, si è aperta oggi ufficialmente la stagione ciclistica su strada con la 40^ edizione della Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premio Valencia, già nota con i nomi di Gran Premio de Valencia dal 1969 al 1979 e, dopo lo stop nel 1980, Trofeo Puig dal 1981 al 2005. Dopo la nuova e più lunga interruzione che è durata dal 2006 al 2020, le ultime quattro edizioni hanno visto così la novità, per così dire, di una terza denominazione della corsa. Ma il succo non cambia: pur avendo nel tempo cambiato nome ed anche percorso – non ultimo il cambiamento avvenuto dal 2023 al 2024 con l'inversione della sede di partenza e arrivo – la Clàssica Comunitat Valenciana arride spesso a quei corridori che hanno un particolare feeling per le volate. Basti pensare che tra gli anni '90 e gli anni 2000 hanno vinto ciclisti del calibro di Adriano Baffi, Mario Cipollini, Erik Zabel, Oscar Freire ed Alessandro Petacchi. Non sono mancate comunque affermazione da parte di ciclisti più completi come Bernard Hinault, Acácio da Silva, Sean Kelly e Laurent Jalabert. Arnaud De Lie non ha difeso la vittoria ottenuta lo scorso anno, non essendo presente nella lista dei partenti. 



 

Su un percorso lungo 200 km caratterizzato da una prima metà molto nervosa in cui spiccavano le salite di Tarbena, Coll de Rates e Alto de Barx, seguite e precedute da altri dentelli più o meno accentuati, le chance dei velocisti presenti alla partenza si affidavano principalmente agli ultimi 75 km completamente pianeggianti. La corsa ha visto un inizio scoppiettante con un attacco deciso di un drappello formato da 16 ciclisti che rispondevano ai nomi di Jasper De Buyst e Liam Slock (Lotto Soudal), Igor Arrieta (UAE Team Emitares), Iván Romeo e Javier Romo (Movistar), Alex Baudin, Valentin Retailleau e Damien Touzé (Decathlon AG2R La Mondiale), Anton Charmig (Astana Qazaqstan), Rémy Rochas (Groupama - FDJ), Stefano Oldani (Cofidis), Embret Svestad-Bårdseng (Arkéa - B&B Hôtels), Felix Engelhardt (Jayco ALUla), Jetse Bol (Burgos BH), Samuel Leroux (Van Rysel Roubaix) e Lennert Teugels (Bingoal WB). I velocisti presenti in gruppo dopo essersi staccati sulle asperità che costellavano la prima metà della corsa, sono riusciti a rientrare come previsto nella seconda parte del tracciato. Nel frattempo la fuga ha perso pezzi progressivamente fin quando Retailleau, Oldani e Slock, gli ultimi tre fuggitivi rimasti in avanscoperta, sono stati anch'essi riassorbiti dal gruppo a 14 km dal termine. 



 

Dylan Groenewegen, il velocista di gran lunga più forte tra quelli presenti oggi, ha sfruttato alla grande il lavoro di Michael Matthews nella volata conclusiva e si è imposto nettamente davanti a Bryan Coquard (Cofidis) e Tim Torn Teutenberg (Lidl - Trek Future Racing). Hanno chiuso la top five Davide Cimolai (Movistar), quarto e primo degli italiani all'arrivo, e Gleb Syritsa (Astana Qazaqstan) quinto. Groenewegen conquista la prima vittoria stagionale all'esordio e permette così alla Jayco AlUla di raggiungere la BORA Hansgrohe – con le tre vittorie in volata di Sam Welsford al Tour Down Under - nel computo parziale delle squadre che hanno vinto di più finora in questo inizio di stagione. Per la cronaca le altre due vittorie per la formazione australiana sono state ottenute da Luke Plapp ai Campionati australiani su strada e a cronometro. 

Domani si resta in zona per la prima edizione del Gran Premio Castellón - Ruta de la Cerámica che a differenza di oggi prevede un finale di corsa più impegnativo con il Collado de Ayòdar, posto a 12 km dalla conclusione, che potrebbe escludere dai giochi per la vittoria i velocisti più pesanti e meno resistenti. 

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