Sorpresa al Tour of Guangxi, McLay batte Ackermann e Trentin
La seconda frazione del Tour of Guangxi, la Beihai-Qinzhou di 152.3 km, presenta un tracciato ancor più agevole rispetto alla tappa d'apertura, dato che non c'è neppure l'ombra di un gpm. La fuga di giornata parte nelle immediatezze del km 0, con il francese Jérôme Cousin (Total Direct Énergie) e Sep Vanmarcke (EF Education First) a proporla e l'altro belga Laurens De Vreese (Astana Pro Team) a sommarsi quasi subito.
Il vantaggio degli attaccanti tocca quota 2'30" attorno al km 30 e si mantiene a lungo su questo ordine di grandezza. A lavorare dietro sono soprattutto Bora Hansgrohe e UAE Team Emirates, che riducono il gap a 1'30" attorno ai meno 30 km. Ma da qui in poi, invece di proseguire nell'opera di riavvicinamento, il gruppo si vede restare sempre a distanza, tanto che sia ai meno 25 km che ai meno 19 km, quando inizia l'ultima delle tre tornate finali, il distacco è sempre di 1'30".
È principalmente la Bora Hansgrohe che si sacrifica per la causa comune mettendo a disposizione Archbold e Schachmann; il lavoro dei tedeschi è efficace, visto che al cartello dei 10 km alla conclusione il disavanzo scende a 40"; con il gruppo in forte rimonta, a 8 km dalla fine Sep Vanmarcke saluta i compagni di avventura iniziando una cavalcata solitaria. Lo specialista del pavé, ovviamente premiato come combattivo di tappa, entra negli ultimi 4 km con una quindicina di secondi da amministrare ma la sua avventura termina ai meno 3 km, quando le squadre sono in testa per preparare la volata.
Team Sunweb, Trek-Segafredo e Bora Hansgrohe iniziano in testa l'ultimo km su una carreggiata larghissima, che permette diverse scelte strategiche. A sprintare per il successo sono i nomi attesi, ma a vincere, per altro in maniera netta, è uno che certo non rientrava nel novero dei favoriti; conquista la vittoria, infatti, Daniel McLay, britannico della EF Education First. Il prossimo corridore dell'Arkéa-Samsic parte sulla destra, diversamente dalla maggior parte dei rivali, e mette in mostra uno spunto veloce che gli permette di centrare la prima affermazione del 2019.
Seconda piazza come ieri per Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe), che dopo l'arrivo si lamenta con il connazionale Bauhaus, reo di averlo leggermente ostacolato - difatti l'alfiere della Bahrain Merida verrà retrocesso dalla giuria all'ultimo posto del gruppo. In terza piazza termina Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), partito da dietro e non riuscito a rimontare quanto sperato.
Completano la top ten Jonas Koch (CCC Team), Davide Ballerini (Astana Pro Team), Jakub Mareczko (CCC Team), Timothy Dupont (Wanty-Gobert), il leader Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), John Degenkolb (Trek-Segafredo) e Riccardo Minali (Israel Cycling Academy).
In classifica Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe) sopravanza, grazie agli abbuoni, Fernando Gaviria, andando così a indossare la maglia distintiva. Domani la corsa prosegue con la Nanning-Nanning di 143 km, la cui altimetria appare meno scontata di quanto visto ieri e oggi dato che il quarto e ultimo passaggio di giornata sulla salitella del tempo di Guanyin termina a soli 6 km dal traguardo.